Mio figlio
Mi chiamo Luisa, sono di Milano, ho 43 anni, lavoro in banca, sono separata da 2 anni e vivo con mio figlio Davide di 19 anni. Da quando mi sono separata ho avuto un solo flirt con un collega che alla fine si è rivelato un grosso disastro. Mio figlio è molto geloso di me, in cuor suo ha ancora la speranza che torni con suo padre e solo a sentir parlare di un altro uomo si incupisce e cambia umore. Gli voglio troppo bene e per questo ho deciso che è meglio restare ancora da sola e dargli un po’ di tempo per digerire meglio la separazione. Sono una donna molto piacente e per strada gli uomini si girano ancora a guardarmi. Non nascondo che il sesso mi manchi, ma per ora cerco di arrangiarmi alla meglio. Ho scoperto i siti di video porno ed il sesso virtuale in chat. La masturbazione mi da un gran piacere, la dopamina che il mio corpo rilascia quando mi masturbo è un toccasana per il mio umore. A volte mi piace toccarmi davanti allo specchio con le gambe leggermente divaricate senza vedere il mio viso, come se mi stessi masturbando con un’altra donna. Vedere le dita che sfiorano quel bel ciuffetto di peli neri mi fa infoiare ancora di più. Ho sempre sognato di fare l’amore con un’altra donna, ma purtroppo questa è rimasta sempre solo una fantasia.
Erano le 13.30 e mio figlio era appena tornato dall’università, quel giorno non ero andata al lavoro e avevo preparato un bel pranzetto: una volta tanto avremmo potuto mangiare insieme. Davide è un bel ragazzo alto, moro e con degli splendidi occhioni azzurri. Assomiglia molto a mio fratello, solo che in più ha un bel fisico palestrato. Con lui ho un bel rapporto, ci diciamo sempre tutto e da quando mi sono separata da mio marito siamo diventati ancora più affiatati. Faceva caldo ed io, come al solito, indossavo uno di quei vestitini leggeri e trasparenti che in genere noi donne mettiamo in casa. Sotto avevo un perizoma nero e non indossavo il reggiseno. Io e Davide non siamo mai stati particolarmente pudici, abbiamo sempre girato in casa in intimo o seminudi senza alcuna vergogna. Quel giorno, però, osservai per la prima volta uno strano comportamento in lui: a pranzo lasciò cadere di proposito il tappo della bottiglia che rotolò sotto il tavolo e quando si abbassò per raccoglierlo si fermò per un bel po’ prima di tirarsi su. Si era soffermato a guardarmi fra le gambe. Ritornato a sedersi, il rossore del suo viso era evidente. Mentre lavavo i piatti, lo osservavo con la coda dell’occhio e notai che non riusciva a togliermi
gli occhi di dosso; guardava fisso il mio sedere. La sua eccitazione era tangibile ed il rigonfiamento nei pantaloni era molto evidente. Possibile che si fosse eccitato guardando me, sua madre? Eppure quello che avevo visto non me lo ero sognata. Mah, forse mi stavo impressionando. Magari lui era solo eccitato per qualche sua bella compagna d’università. Cercai di non pensarci, ma l’immagine del rigonfiamento dei pantaloni di mio figlio non riuscivo a togliermela dalla testa.
L’indomani mattina, mentre Davide studiava, andai a farmi una bella doccia rinfrescante: mi spogliai, aprii l’acqua e mi infilai sotto la doccia. Cominciai ad insaponarmi, ma subito mi accorsi di un’ombra dietro la porta. Per un attimo mi spaventai, ma poi mi accorsi che era lui: Davide. Possibile? Feci finta di nulla e continuai a lavarmi. Intanto, però, riuscivo a vedere la sua immagine riflessa nello specchio cercando di capire cosa stesse facendo. Era li, fermo, ed aveva leggermente aperto la porta per potermi guardare non accorgendosi che lo vedevo attraverso lo specchio. Feci finta di nulla e continuai a lavarmi. Cosa aveva prodotto quel cambiamento in lui? Com’era possibile che mio figlio si eccitasse nel vedermi nuda? Non riuscivo a crederci. Tirò fuori il cazzo dai pantaloni e cominciò a smanettarsi mentre io continuavo a lavarmi. Ero imbarazzata, non riuscivo a crederci, ma continuai a far finta di nulla. Sembrava molto eccitato e si masturbava con foia. Appena chiusi l’acqua Davide si allontanò in fretta. Io indossai l’accappatoio ed andai in camera da letto. Ero molto turbata. Era forse normale fra i ragazzi eccitarsi con la propria madre? Pensai di parlargli. Lo cercai in camera sua, ma non c’era. Andai verso il bagno e notai che la porta era chiusa. Cosa stava facendo? Mi abbassai e spiai dal buco della serratura: Davide si stava masturbando! Era seduto sul water ed aveva il mio perizoma fra le mani, lo avvicinava al viso e ne sentiva il profumo. Ascoltavo il suo intenso respiro. La sua mano si muoveva frenetica sul suo cazzo duro, ne potevo avvertire l’eccitazione. Un brivido colse anche me, mi stavo bagnando. Con una mano strinsi forte i miei capezzoli e con l’altra cominciai a toccarmi. Seguivo i movimenti della sua mano che aumentava il ritmo e che stringeva forte il suo cazzo. Non l’avrei mai immaginato: mi stavo masturbando mentre spiavo mio figlio al bagno che si segava pensando a me. Lo vidi irrigidirsi, mordersi le labbra e, ad occhi chiusi, schizzare fiotti potenti di sperma che zampillavano impetuosi. Da quanto tempo non mi sentivo cosi agitata. Godei anch’io, ma subito dopo mi ricomposi e mi allontanai in fretta.
Quella cosa mi aveva sconvolto, ma allo stesso tempo aveva stimolato il mio essere donna. La mattina successiva non ci incontrammo: io uscii presto per andare al lavoro e Davide rimase a letto a dormire. Quando la sera rincasai dopo il lavoro fra noi due c’era un silenzio imbarazzante. Appena notavo che mi guardava, o lo sentivo alle mie spalle che mi osservava, mi agitavo, ma allo stesso tempo mi sentivo stranamente lusingata ed eccitata. Pensai allora di giocare un po’ con lui, un innocente gioco di provocazioni senza secondi fini. Dovendo vestirmi per andare a cena con un’amica decisi di indossare qualcosa di sexy per vedere la sua reazione: scelsi una minigonna nera molto aderente con uno spacco dietro, una camicetta bianca con un paio di bottoni sbottonati, autoreggenti e tacchi a spillo che slanciavano ulteriormente la mia figura. Quando mi vide avvertii in lui un grosso fremito di desiderio, mi veniva quasi da ridere nel vederlo cosi eccitato. Forse mi ero spinta un po’ oltre, ma quel gioco era troppo divertente e adrenalinico.
Dopo cena, quando tornai a casa ero un bel po’ alticcia. Avevamo ordinato una bottiglia di muller thurgau ed io ne avevo bevuta più della metà. Fortuna che non ero con la mia macchina e che la mia amica mi avrebbe riaccompagnata a casa. Entrata dalla porta vidi Davide seduto sul divano a guardare la tv, cosicché andai a sdraiarmi accanto a lui per cercare di riprendermi un po’ dalla sbronza. Appoggiai i piedi sulle sue gambe e, vogliosa di riprendere il mio gioco di provocazioni, maliziosamente li feci scivolare sul suo cazzo. L’alcool mi aveva tolto ogni inibizione ed il mio desiderio di giocare era forte. La gonna corta si era alzata un bel po’ e la camicetta sbottonata lasciava intravedere il mio florido seno. Davide mi guardava fra le gambe e quello spettacolo non lo lasciò indifferente. La sua erezione fu subito evidente, con i miei piedi sentii il suo cazzo crescere a dismisura. Fu la mia ubriachezza ed il mio fare provocatorio a dargli coraggio tanto che lui con una mano cominciò a massaggiarmi i piedi e con l’altra iniziò a toccarsi il cazzo sopra i pantaloni. Aveva visto che l’acool mi aveva resa arrendevole e disponibile e cosi con la mano sali a toccarmi le gambe e poi ancora più su fino a toccarmi l’interno coscia e sfiorarmi il perizoma. La cosa cominciò ad eccitarmi molto cosicché spinsi un mio piede sul suo viso. Lui infoiato come non mai iniziò a baciarlo e a leccarlo. Era arrapatissimo. Mi ero spinta troppo oltre forse, ma non sapevo più come fermarmi. Davide salì piano baciando le gambe, le cosce ed in un attimo fu tra le mie gambe con la sua testa. Fu rude nello spostarmi il perizoma, ma la cosa mi eccitò ancora di più. Con le sua labbra mi mordeva la fica, era terribilmente bravo a leccarla. Era più di un anno che un uomo non metteva la testa fra le mie cosce ed io mi sentivo in estasi. Divaricai le gambe più che potei mentre lui con la sua bocca sembrava essere affamato. Eravamo completamente persi ed il gioco alla fine era diventato sesso. In un baleno lo sentii dentro di me, il suo cazzo caldo e duro mi aveva riempita completamente. Urlai di piacere nel sentirlo entrare e spingere forte. D’istinto gli alzai la maglietta e gli graffiai la schiena gridandogli di non fermarsi e di sbattermi ancora più forte, mentre giacevo sotto i suoi colpi ardenti di desiderio. L’alcol, il gioco, le provocazioni e la trasgressione di scopare mio figlio mi fecero godere come non avevo mai fatto fino ad allora. Alla fine il suo piacere esplose copioso dentro di me e stremati ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra.
Erano le 13.30 e mio figlio era appena tornato dall’università, quel giorno non ero andata al lavoro e avevo preparato un bel pranzetto: una volta tanto avremmo potuto mangiare insieme. Davide è un bel ragazzo alto, moro e con degli splendidi occhioni azzurri. Assomiglia molto a mio fratello, solo che in più ha un bel fisico palestrato. Con lui ho un bel rapporto, ci diciamo sempre tutto e da quando mi sono separata da mio marito siamo diventati ancora più affiatati. Faceva caldo ed io, come al solito, indossavo uno di quei vestitini leggeri e trasparenti che in genere noi donne mettiamo in casa. Sotto avevo un perizoma nero e non indossavo il reggiseno. Io e Davide non siamo mai stati particolarmente pudici, abbiamo sempre girato in casa in intimo o seminudi senza alcuna vergogna. Quel giorno, però, osservai per la prima volta uno strano comportamento in lui: a pranzo lasciò cadere di proposito il tappo della bottiglia che rotolò sotto il tavolo e quando si abbassò per raccoglierlo si fermò per un bel po’ prima di tirarsi su. Si era soffermato a guardarmi fra le gambe. Ritornato a sedersi, il rossore del suo viso era evidente. Mentre lavavo i piatti, lo osservavo con la coda dell’occhio e notai che non riusciva a togliermi
gli occhi di dosso; guardava fisso il mio sedere. La sua eccitazione era tangibile ed il rigonfiamento nei pantaloni era molto evidente. Possibile che si fosse eccitato guardando me, sua madre? Eppure quello che avevo visto non me lo ero sognata. Mah, forse mi stavo impressionando. Magari lui era solo eccitato per qualche sua bella compagna d’università. Cercai di non pensarci, ma l’immagine del rigonfiamento dei pantaloni di mio figlio non riuscivo a togliermela dalla testa.
L’indomani mattina, mentre Davide studiava, andai a farmi una bella doccia rinfrescante: mi spogliai, aprii l’acqua e mi infilai sotto la doccia. Cominciai ad insaponarmi, ma subito mi accorsi di un’ombra dietro la porta. Per un attimo mi spaventai, ma poi mi accorsi che era lui: Davide. Possibile? Feci finta di nulla e continuai a lavarmi. Intanto, però, riuscivo a vedere la sua immagine riflessa nello specchio cercando di capire cosa stesse facendo. Era li, fermo, ed aveva leggermente aperto la porta per potermi guardare non accorgendosi che lo vedevo attraverso lo specchio. Feci finta di nulla e continuai a lavarmi. Cosa aveva prodotto quel cambiamento in lui? Com’era possibile che mio figlio si eccitasse nel vedermi nuda? Non riuscivo a crederci. Tirò fuori il cazzo dai pantaloni e cominciò a smanettarsi mentre io continuavo a lavarmi. Ero imbarazzata, non riuscivo a crederci, ma continuai a far finta di nulla. Sembrava molto eccitato e si masturbava con foia. Appena chiusi l’acqua Davide si allontanò in fretta. Io indossai l’accappatoio ed andai in camera da letto. Ero molto turbata. Era forse normale fra i ragazzi eccitarsi con la propria madre? Pensai di parlargli. Lo cercai in camera sua, ma non c’era. Andai verso il bagno e notai che la porta era chiusa. Cosa stava facendo? Mi abbassai e spiai dal buco della serratura: Davide si stava masturbando! Era seduto sul water ed aveva il mio perizoma fra le mani, lo avvicinava al viso e ne sentiva il profumo. Ascoltavo il suo intenso respiro. La sua mano si muoveva frenetica sul suo cazzo duro, ne potevo avvertire l’eccitazione. Un brivido colse anche me, mi stavo bagnando. Con una mano strinsi forte i miei capezzoli e con l’altra cominciai a toccarmi. Seguivo i movimenti della sua mano che aumentava il ritmo e che stringeva forte il suo cazzo. Non l’avrei mai immaginato: mi stavo masturbando mentre spiavo mio figlio al bagno che si segava pensando a me. Lo vidi irrigidirsi, mordersi le labbra e, ad occhi chiusi, schizzare fiotti potenti di sperma che zampillavano impetuosi. Da quanto tempo non mi sentivo cosi agitata. Godei anch’io, ma subito dopo mi ricomposi e mi allontanai in fretta.
Quella cosa mi aveva sconvolto, ma allo stesso tempo aveva stimolato il mio essere donna. La mattina successiva non ci incontrammo: io uscii presto per andare al lavoro e Davide rimase a letto a dormire. Quando la sera rincasai dopo il lavoro fra noi due c’era un silenzio imbarazzante. Appena notavo che mi guardava, o lo sentivo alle mie spalle che mi osservava, mi agitavo, ma allo stesso tempo mi sentivo stranamente lusingata ed eccitata. Pensai allora di giocare un po’ con lui, un innocente gioco di provocazioni senza secondi fini. Dovendo vestirmi per andare a cena con un’amica decisi di indossare qualcosa di sexy per vedere la sua reazione: scelsi una minigonna nera molto aderente con uno spacco dietro, una camicetta bianca con un paio di bottoni sbottonati, autoreggenti e tacchi a spillo che slanciavano ulteriormente la mia figura. Quando mi vide avvertii in lui un grosso fremito di desiderio, mi veniva quasi da ridere nel vederlo cosi eccitato. Forse mi ero spinta un po’ oltre, ma quel gioco era troppo divertente e adrenalinico.
Dopo cena, quando tornai a casa ero un bel po’ alticcia. Avevamo ordinato una bottiglia di muller thurgau ed io ne avevo bevuta più della metà. Fortuna che non ero con la mia macchina e che la mia amica mi avrebbe riaccompagnata a casa. Entrata dalla porta vidi Davide seduto sul divano a guardare la tv, cosicché andai a sdraiarmi accanto a lui per cercare di riprendermi un po’ dalla sbronza. Appoggiai i piedi sulle sue gambe e, vogliosa di riprendere il mio gioco di provocazioni, maliziosamente li feci scivolare sul suo cazzo. L’alcool mi aveva tolto ogni inibizione ed il mio desiderio di giocare era forte. La gonna corta si era alzata un bel po’ e la camicetta sbottonata lasciava intravedere il mio florido seno. Davide mi guardava fra le gambe e quello spettacolo non lo lasciò indifferente. La sua erezione fu subito evidente, con i miei piedi sentii il suo cazzo crescere a dismisura. Fu la mia ubriachezza ed il mio fare provocatorio a dargli coraggio tanto che lui con una mano cominciò a massaggiarmi i piedi e con l’altra iniziò a toccarsi il cazzo sopra i pantaloni. Aveva visto che l’acool mi aveva resa arrendevole e disponibile e cosi con la mano sali a toccarmi le gambe e poi ancora più su fino a toccarmi l’interno coscia e sfiorarmi il perizoma. La cosa cominciò ad eccitarmi molto cosicché spinsi un mio piede sul suo viso. Lui infoiato come non mai iniziò a baciarlo e a leccarlo. Era arrapatissimo. Mi ero spinta troppo oltre forse, ma non sapevo più come fermarmi. Davide salì piano baciando le gambe, le cosce ed in un attimo fu tra le mie gambe con la sua testa. Fu rude nello spostarmi il perizoma, ma la cosa mi eccitò ancora di più. Con le sua labbra mi mordeva la fica, era terribilmente bravo a leccarla. Era più di un anno che un uomo non metteva la testa fra le mie cosce ed io mi sentivo in estasi. Divaricai le gambe più che potei mentre lui con la sua bocca sembrava essere affamato. Eravamo completamente persi ed il gioco alla fine era diventato sesso. In un baleno lo sentii dentro di me, il suo cazzo caldo e duro mi aveva riempita completamente. Urlai di piacere nel sentirlo entrare e spingere forte. D’istinto gli alzai la maglietta e gli graffiai la schiena gridandogli di non fermarsi e di sbattermi ancora più forte, mentre giacevo sotto i suoi colpi ardenti di desiderio. L’alcol, il gioco, le provocazioni e la trasgressione di scopare mio figlio mi fecero godere come non avevo mai fatto fino ad allora. Alla fine il suo piacere esplose copioso dentro di me e stremati ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altra.
11 years ago