IN PINETA - 3

E poi anche lui se ne va, lasciandomi nuovamente solo, seduto su questo tronco reciso che è diventato una specie di dolce, lussurioso patibolo per il mio corpo fragile e voglioso. Ho ingoiato anche il suo seme. Qualcuno sbircia da dietro dei cespugli, nessuno si avvicina però, sicuramente hanno visto lo spettacolo dei miei accoppiamenti, sanno che sono più che disponibile. Non ricordo neanche più dove ho lasciato il mio costume da bagno, sono irrimediabilmente nudo, pallido e sudato, vulnerabilissimo a qualsiasi affronto qualcuno mi volesse fare, il mio amico Angelo non mi ha seguito, sono alla mercé di chiunque e di qualsiasi cosa... e la situazione, anche se mi genera un po' di ansia, mi eccita terribilmente. Di nuovo, con pollice e indice, mi massaggio i capezzolini induriti, piano piano, con delicatezza all'inizio, poi li strizzo sempre più forte, mi procuro dolore da solo con le unghie, e poi torno ad accarezzarli con i polpastrelli, dopo averci sputato sopra... e vorrei che ci fosse qualcuno a farlo, chiunque, adoro quando gli uomini mi sputano addosso. La brezza marina mi dà sollievo, asciuga parzialmente il sudore sulla mia schiena, perché ora il sole inizia a battermi addosso. La pineta brulica di uomini in cerca di piacere, poco lontano da me sento il tipico ansimare di due corpi tesi alla ricerca dell'orgasmo. L'atmosfera è satura di sesso; adesso, a una decina di metri da me, un uomo abbastanza anziano, in pantaloncini e maglietta, si sta masturbando un piccolo pene flaccido, e mi guarda. Io gli sorrido, lo invito con lo sguardo e gli dico: "Fai l'amore con me... dai... vieni qui... faccio tutto quello che vuoi..." e così dicendo spalanco le cosce come se io fossi una ragazza, come se avessi una vagina e invece metto solo ancor di più in mostra i miei due piccoli testicoli immaturi ciondolanti sotto il pisellino duro e disperato. "Stai lì, stai fermo lì!" esclama lui, continuando ad armeggiare con il pene. "Va bene..." rispondo, "ma se mi vuoi sborrare fai pure...". Lui non risponde, e in breve riesce a venire: due gocce di sperma sulla sua mano, lui mi si avvicina con fare nervoso e me la passa sulla guancia, bagnandomela con il suo seme. Io mi spalmo il suo dono sul viso, gli dico "Grazie..." ma lui si sta già allontanando. E subito dopo mi si avvicina, con la massima tranquillità, un uomo già maturo, un bell'uomo sulla cinquantina, visibilmente eccitato sotto il costume da bagno, suo unico indumento. Io sono stravolto dal desiderio, lui mi guarda sereno e mi dice: "Ti dai da fare...". "Ho tanta voglia... tanta voglia...", rispondo, quasi singhiozzando. "Lo prendi anche nel culo?" mi domanda. Ha capito. MI ha capito. Ha capito che è il momento giusto. Io so che mi farà male, un male cane, come sempre. Ma voglio farlo. Lui intanto si è sfilato lo slip. Gli ammiro il pube con desiderio, il suo pene è turgido. Gli rispondo: "Sì".
Published by flinn
11 months ago
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flinn Publisher 5 months ago
to silviavarese : grazie! quando ci penso a quelle avventure!
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silviavarese 5 months ago
Pasolini e' un dilettante a riguardo.... BRAVO!!!!!!
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