A tradimento

Col tempo ho scoperto, verificato, che il mio Marco è un figlio di puttana, una persona che pensa solo ed esclusivamente al proprio tornaconto. In che senso ? Nel senso che lui, come tanti di noi, come quasi tutti, ha degli obbiettivi, dei traguardi, delle cose che vuole riuscire a fare e ottenere: e per fare ciò, non guarda in faccia nessuno, è disposto a tutto o quasi. Delle sue attività lavorative sapevo poco o nulla, o meglio prendevo per buono ciò che mi riferiva : poi, forse proprio per evitare che indagassi o sospettassi o mi ficcassi in mezzo, lui ha sempre evitato di dare troppe spiegazioni, e anche parlando nello specifico del lavoro, è sempre rimasto su vago. Ma veniamo a noi: la storia si svolge tempo addietro, così anch'io resto sul vago, ma in ogni caso è avvenuta in questo secolo. Era una mattina di primavera quando Marco mi dice che si sta preparando per partire, per ragioni di lavoro: un salone espositivo, che agli inizi del mese entrante lo avrebbe tenuto lontano da casa , a occhio e croce, per una settimana (salvo imprevisti). Durante il periodo primaverile, oltre che in estate, donne e uomini cercano di dare il meglio : le donne mettono in mostra la propria mercanzia, e gli uomini non fanno da meno. Chi non è stata dotata ,da madre natura di ciò che adesso piace, esempio un bel davanzale, un seno abbondante che la scollatura mette in evidenza, e che si muove con il respiro , o che balla mentre si scendono le scale, deve ricorrere ad altri mezzi per farsi notare. Mezzi di tutti i tipi, come gonne corte, tatuaggi, gioielli o alta bigiotteria, senza dimenticare le mani , lo smalto e l'acconciatura. Per gli uomini in certi casi è anche peggio, nel senso che ci sono i palestrati, quelli con la bella tartaruga, ma soprattutto alcune di noi, quelle che non mentono, cercano un bel cazzo sì, ma soprattutto un essere umano che le capisca, le apprezzi, e nel caso di rapporti che vanno oltre l'essere "l'amante", le valorizzi , aiutandole a raggiungere e conseguire i "propri obbiettivi e sogni". Quest'ultimo tipo di uomo , di persona (potrebbe anche essere una donna, visti i tempi), l'ho incontrato pochissime volte, e con me non ha funzionato: forse ero troppo cicciona, forse non gli andavo a genio, anche se mi ha scopata diverse volte, ma non è andata: punto e a capo. Dicevo che il mio Marco era tutto frizzante e scoppiettante, eccitato come non mai per i possibili sviluppi , positivi, per il suo lavoro: essere presente , in quel contesto espositivo, poteva significare la svolta per lui e , a suo dire, anche per me. Si era curato il guardaroba , le giacche quasi estive, le polo griffate, per non parlare delle scarpe, insomma tutto ciò che serve per apparire e farsi notare, così , a suo dire, da poter poi riuscire a interloquire con chi conta. Se non ti notano, non ti considerano. Ormai era due giorni che era "fuori" per lavoro, quando mi recai al solito bar dove proprio Marco, di solito il sabato, mi offriva la colazione. Si andava lì, e poi dopo la colazione io andavo a fare la spesa, e lui restava a chiacchierare con il titolare del bar e altri clienti. Poi quando io avevo terminato di fare la spesa "lo recuperavo" e ,nel mio caso almeno, arrivederci al sabato successivo. Non mi andava tanto andare al bar e in quello in particolare, perché mi sentivo osservata, ovviamente potete immaginare in quale parte del corpo: complici i vestiti, ormai dato il periodo abbastanza leggeri e poco coprenti, ecco che i miei pantaloni attillati mettevano in evidenza un fondo schiena ampio , mentre la maglia traforata lasciava intravedere il reggiseno in pizzo, che a sua volta mostrava parti del seno bianco. Ero conscia di queste cose? In parte sì, perché è vero che sono scema, ma fino a un certo punto: ma so anche che una persona si deve saper controllare. E in effetti nessuno mi aveva mai dato fastidio o, come si diceva una volta , abbordato: tutto così fino a quel giorno. Ero entrata al bar per acquistare un pacchetto di gomme da masticare, tipo vivident o daygum . Buongiorno Monica, come va? Chi mi aveva rivolto quel saluto , era il titolare o proprietario del bar, il Signor Gianni, un uomo sulla settantina, forse anche qualche anno in più, di quelle persone che, seppure ormai in pensione, non riescono a "staccare" , proprio perché non saprebbero che cos'altro fare. Nel suo caso poi con l'aggravante, di tipo emotivo e psicologico, che da due anni e mezzo era vedovo: chi lo poteva accompagnare in qualche gita o in giro per l'Italia o per il mondo? Avrebbe dovuto rifarsi una vita, almeno questo è quello che mi diceva Marco. Chiusa parentesi, andiamo avanti. Va bene Signor Gianni, mi serve un pacchetto di gomme, grazie. Lui mi diede le gomme e aggiunse: beh, Marco come sta? Tutto bene? E io: sì , sta bene, è fuori per lavoro e tornerà a fine settimana credo. E lui : senti Monica, non è che ti avvicini da me , a casa mia , questo pomeriggio? Diciamo alle tre. E' importante, tanto tu sai dove abito. Sii discreta, poi ti spiegherò il perché. Lascia stare, le gomme te le offro io. Andai via, sentendo il suo sguardo e quello degli altri clienti, su di me, immaginando su cosa fossero concentrati. Arrivai a casa che dire nervosa era poco, e non riuscii a mangiare niente se non un uovo sodo: 9 minuti da quando l'acqua bolle, almeno io faccio così. Si erano fatte ormai le tre meno un quarto, Marco non si era fatto sentire, e non lo avevo voluto chiamare per non disturbarlo, ma avrei voluto riferirgli l'accaduto per avere un suo consiglio su come comportarmi: se andare o non andare. Questi e altri pensieri affollavano il mio cervello , mentre mi dirigevo ripensavo al fatto che mi ero preparata come per un appuntamento galante: mi ero fatta una doccia, depilata anche se non sono pelosa, messo il mio profumo preferito, Angel. Il Signor Gianni certo non era in cima ai miei pensieri, seppure fosse a detta di tutti una brava persona, io non lo avevo mai desiderato come partner. Arrivata davanti alla sua porta di casa, cercai nel citofono , ma c'era solo un nome e suonai. Una voce mi disse : entra pure. Entrai e lui mi accolse con un'espressione tra un sorriso e un ghigno, invitandomi a sedermi sul divano. Eccomi, sono venuta qui, ha detto che mi doveva dire qualcosa. Lui mi disse che è una cosa importante e iniziò un lungo discorso che sintetizzerò per voi, per non annoiarvi. Vedi Monica, non so se tu sappia che Marco non naviga in buone acque, dal punto di vista economico: le aziende pagano male e quando se ne ricordano, per cui lui ogni tanto mi fa capire che ha bisogno di denaro; io glielo ho prestato volentieri, lui mi ha sempre restituito tutto fino all'ultimo centesimo. Ultimamente c'è questa esposizione, e lui ci teneva moltissimo a parteciparvi, e non aveva i soldi per i biglietti e tutto il resto ma, mi ha fatto vedere una moneta che, a suo dire, valeva molto, dato che l'aveva fatta valutare ed è stata stimata, sempre secondo Marco, circa 1.500 euro. E così mi ha chiesto se mi poteva interessare , e appunto per 1.500 euro me l'avrebbe consegnata, venduta. Io ho accettato ma poi, proprio ieri , ho avuto la brutta notizia e cioè che la moneta varrà sì e no 100 euro. Ora vorrei sistemare le cose in maniera indolore, senza denunciare o sputtanare Marco, e di conseguenza anche te, e senza far sapere niente a Marco. Mi aveva presa in contropiede, mai avrei immaginato una cosa simile , così proprio come me l'aveva descritta il Signor Gianni, ma ebbi comunque la forza di dirgli: e cosa si potrebbe fare? E lui venne fuori con questa idea: vedi io sono ormai più di due anni che mi trovo da solo, senza compagnia, e non sono il tipo che va a puttane, per cui ti propongo di venire da me, sempre di pomeriggio o comunque quando ci viene bene a entrambi, per fare un po' di sesso. Fino a quando non avrai ripagato i 1.500 euro, ovviamente: poi se vorrai continuare a venire, sarò gentile con te, stanne certa. Allora cosa ne pensi, Monica. Penso che lei sei un porco affarista. E lui, quasi sorridendo , mentre guardava il mio seno attraverso la traforatura della maglietta, mi disse: forse non ti sei resa conto che ciò che ha fatto Marco è una specie di truffa. Potrei dimostrare che lui sapeva che la moneta valeva molto ma molto meno, e che quindi voleva imbrogliarmi. Per cui ti conviene accettare la mia proposta, e anzi, inizierei subito, oggi stesso. E nel dirlo si era alzato dalla poltrona , si era sceso la lampo del pantalone e tirato fuori un cazzo non enorme ma discreto per uno della sua età. E' vero, c'è la fissa che se un uomo è anziano non è dotato, ma per esperienza personale vi dico che non è così: e negli incontri reali , è vero che c'è chi viene subito o non gli si alza, ma almeno non ci sono i fotomontaggi che si vedono nei film o nelle clip, dove tre volte su quattro io, personalmente, rinuncerei a fare sesso con cazzi mosci. Ma andiamo avanti. Mentre lui si avvicinava , ero come paralizzata , e pensavo a quel bastardo di Marco, poi pensavo se fosse tutto vero ciò che mi aveva detto il vecchio (ormai per me era il vecchio), e poi se dovevo cedere oppure no: un forte odore mi riportò sulla terra, e una mano prese la mia chioma rossa, posizionando la testa in modo che la mia bocca fosse all'altezza giusta del cazzo. Apri la tua boccuccia , Monica. A malincuore aprii le labbra che avvolsero il cazzo del vecchio. Brava brava così, muovi anche la lingua lungo tutto il cazzo, anche giù nelle palle. Mentre andava avanti e indietro nella mia bocca, cercava di toccare il mio grosso seno che era protetto dalla maglietta. A un certo punto mi tenen ferma la testa e scaricò nella mia gola un'enorme quantità di sborra. Tieni tieni, sapessi da quanto tempo desideravo farti bere la mia sborra. E non solo io ho avuto e ho questo desiderio. Queste ultime parole mi fecero quasi tremare , mentre mandavo giù tutto il suo liquido.
fine prima parte
Published by iset60
1 year ago
Comments
11
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LINLINDO
Meraviglioso racconto
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Ma alla fine? Ti ha raccontato una balla o i soldi a tuo marito gliel'aveva dati davvero?
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mantra74
Che spettacolo questo racconto
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Non è proprio un gran signore, magari è un fetente. Monica
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ospitale3
un' altra storia di usura...certo che questo Marco è un gran signore...
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Grazie, Monica.
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Grazie Peppe. E' un po' faticoso scrivere, nel senso che non mi piace essere troppo "stringata" nel raccontare le cose: è anche vero che "mi perdo" in digressioni che possono risultare inutili, ma che per me sono importanti. A presto. Monica
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Allacatalla
Ben tornata Monica 🥰😍😍😍....sei il sogno proibito di molti...nella fantasia e non....😉
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dolcegianni
Woww Monica.. 
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Spero di sì, che possa interessare e piacere: purtroppo ci vuole tempo per scrivere e sviluppare la storia. Appena posso , la storia andrà avanti.
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cazzincu
Si fa interessante. 
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