Il piacere della scoperta tra le candide lenzuola

È bello sentire i suoi muscoli sopra di me. Toccare i suoi bicipiti, i suoi dorsali sudati mentre il suo muscolo più vigoroso è dentro di me. Non ho mai avuto partner particolarmente palestrati, magari erano attenti al loro fisico ma non li definirei muscolosi. Non sono una di quelle che si eccita per un bel fisico, quello che mi attrae è ben altro...
È molto importante che un ragazzo mi sappia prendere di testa; che ci sappia fare come atteggiamento. Ma ammetto che anche l'occhio vuole la sua parte. L'aspetto più eccitante dei muscoli, però, non mi è dato dalla parte visiva ma da quella tattile. Sentirli in contrazione mentre il suo bacino spinge verso di me; toccarli e assaporarli con le unghie mentre il suo movimento sopra di me si fa più frenetico e convulso; avvertire di perdere piano piano il controllo e di concedergli di gestire il mio corpo ed il mio piacere. Tutto questo mi fa sentire abbandonata al suo controllo.
Quando mi sussurrò all'orecchio:"Ti piace che ti fotto così, eh?" – capii che stava per venire. Lo capii dal modo in cui me lo disse (la sua voce era enfatica e tremante) e dall'esperienza che ho acquisito: in genere o mi dicono porcate fin dall'inizio o se me le dicono di punto in bianco è perché stanno per venire. Probabilmente, il suo, era un modo per annunciarmi la cosa e non credo ci fosse davvero bisogno di una risposta da parte mia – credo fosse abbastanza implicita dal mio ansimare.
La sua domanda divenne ancora più retorica quando il mio corpo gli fece capire di volerlo ancora e ancora dentro di me. Il suo ritmo iniziò ad aumentare sempre di più e fu allora – quando lo iniziai a sentire più profondo dentro di me – che mi ricordai che non aveva il preservativo. Tolsi le gambe che erano avvinghiate sulla sua schiena e gli dissi di uscire in tempo.
Da ragazzina erano capitate volte in cui ero stata talmente eccitata e presa da quei momenti che istintivamente le mie gambe rimanevano attaccate a lui e lo stringevano in una morsa sempre più forte. Questo rendeva impossibile, da parte del mio partner, qualsiasi tentativo di uscire, anche quando lui stesso era deciso a farlo. Non soltanto gli era difficile sradicare le mie gambe che – in preda alla frenesia del momento – si trasformavano in forti ventose appiccicate alla sua schiena, ma gli era difficile farlo anche perché il mio gesto era un chiaro invito a rimanere dentro di me. Quando poi, dopo l'orgasmo, mi rendevo effettivamente conto che mi erano venuti dentro e mi incazzavo con loro, si difendevano tutti pressappoco allo stesso modo:"Pensavo che volessi che ti venissi dentro". No che non volevo farmi venire dentro, ma in quei momenti non avevo molta lucidità per allentare la presa delle gambe e ricordargli di togliersi in tempo; spettava a loro questo compito, fa parte dell'incombenza e degli oneri degli uomini (vero? voi cosa ne pensate?). Con l'esperienza ho capito che agli uomini serve un aiutino di memoria e che inoltre occorre disincentivarli.
Lo so cosa state pensando: ma perché non hai usato il preservativo? In genere lo uso, ma se mi fido del ragazzo e non mi deve finire dentro, preferisco non usarlo. Neanche lui era troppo convinto di usarlo, nonostante non sapesse che uso la pillola. Insomma, voleva sentirmi dentro liberamente e scoparmi "come si deve". Poco prima di farlo mi disse che l'avevo esplicitamente provocato in palestra, ma non era vero. Che ci posso fare se la mia culotte nera ha attirato i suoi occhi?
Era chiaro che stava venendo, eppure continuava a scoparmi. Così istintivamente appoggiai le mie mani su le sue spalle cercando, invano, di spingerlo fuori. Riuscii solo a rallentare la sua corsa; speravo che almeno quel gesto fosse stato utile a fargli capire che era ora di levarsi di dosso, di togliersi da dentro di me prima che fosse troppo tardi. Lui continuò imperterrito e le mie mani si fecero più pesanti su quelle possenti spalle. Spinsi con più forza ma non cambiò molto. Andava troppo veloce, era troppo eccitato, ed era troppo muscoloso per fermarsi a causa delle mie mani. Per di più ebbi la sensazione che la pressione delle mie mani gli sortirono una specie di sfida, dalla quale non si tirò indietro facendomi capire che era lui il più forte. Evidentemente non era quello l'effetto sperato. In quel momento pensai che quella era la sua forza, la forza di tutti i suoi muscoli, di tutti gli uomini: la forza fisica, quella del dominio sessuale. Ma la nostra forza, invece, risiede nella seduzione, ed è a quest'ultima che si piega quella dei maschi.
Ammetto che per un momento non volevo neanche io che si togliesse da dentro e la forza infantile che ci mettevo in quelle spinte non convinceva nemmeno me. Il suo affondo era diventato più profondo ma meno veloce e più ritmato. Questo ritardò il suo piacere ma avvicinò il mio. Ora lo sentivo benissimo penetrarmi in profondità e sentivo benissimo i suoi colpi regolari e instancabili che mi lasciavano senza fiato, incapace di reagire.
Iniziai ad avvertire il preludio dell'orgasmo e le mie mani si fecero più docili. Istintivamente le gambe spente tornarono ad avvinghiarsi violentemente a lui. Le scariche d'orgasmo si espandevano dentro di me come onde in uno stagno. Sentii il calore liquido straripare dentro di me avvolgendo l'orgasmo che accompagnava il mio corpo verso l'estasi. Anche se mi accorsi che mi stava venendo dentro, a malapena riuscii ad avvertire gli schizzi che erano attutiti dalle mie violente contrazioni. Solo il suo ultimo schizzo lo sentii bene. Mi era davvero venuto abbondante; ricordo che era da tempo che non la sentivo così riempita, calda e umida.
Rimase per qualche secondo dentro di me facendomi sentire anche qualche rimasuglio di sperma che si aggiungeva agli altri. Mi venne molto in profondità.
Si staccò quando ormai non era più in erezione e ricordo di essermi vergognata un po' pensando che mi aveva completamente sborrata dentro fino all'ultima goccia. "Potevi anche toglierti prima" – dissi io. "Lo so, piccola, ma ormai stavo per arrivare e tanto valeva venirti dentro, altrimenti avrei sporcato le lenzuola" – disse lui con un sorrisino malizioso mentre si alzava dal letto matrimoniale dei suoi genitori. La risposta mi offese e mi fece incazzare. Gli dissi che avrebbe potuto venirmi addosso o che potevo finirlo in altro modo, ma che non c'era certo bisogno di venirmi dentro per non sporcare le lenzuola dei suoi genitori. Per giustificarsi mi disse che se n'era accorto troppo tardi e che, se si fosse tolto, qualche goccia sarebbe comunque finita per sporcare le lenzuola. Bèh, qualche goccia non mi sembrava la fine del mondo, ma si vede che lui non la pensava allo stesso modo: disse che i genitori sarebbero rincasati tra poche ore e che la madre se ne sarebbe accorta. Per questo motivo aveva preferito non rischiare.
Mi risultò chiaro che era uno stronzo infantile e che i suoi 21 (anni) contavano poco. Da un certo punto di vista lo potevo anche capire, ma almeno poteva scusarsi o sembrare preoccupato per il fatto di essermi venuto dentro. La sua aria sembrava voler dire: "é un problema tuo". Rimasi delusa nello scoprire che fosse più premuroso per le lenzuola della madre che per me. Forse il clichè dei ragazzi tutto muscoli e niente cervello non è poi tanto insensato. Tuttavia, non potevo negare che mi aveva fatto godere.
Lui iniziò a rivestirsi mentre io ero ancora stesa sul letto a godermi la calma post-coito e post-orgasmo. Ormai quello che era fatto era fatto e non c'era molto da aggiungere. Così decisi di rilassarmi ancora un po' su quel letto e starmene in silenzio aspettando la sua mossa.
Appena rivestito si rimise sopra di me guardandomi dritto negli occhi per capire le mie intenzioni. La mia espressione era assente e vaga; così lui iniziò a declinare lo sguardo sul mio corpo nudo che si faceva ammirare. Quando il suo sguardo scese giù le mie gambe si aprirono in un gesto provocante. Lui la prese come una sorta di invito e avvicinò la testa per guardare meglio. Si appoggiò con i gomiti all'altezza del mio bacino tenendosi leggermente sollevato. Iniziò a toccare l'interno coscia e le gambe. Da come mi toccava si capiva che amava la mia pelle liscia e vellutata. "Mi piace un casino che ti depili lì" – sentenziò. Mi spiegò che era la prima volta che lo faceva con una ragazza che si depilava anche le parti intime. Io rimasi sempre in silenzio a scrutare lui che ammirava la mia "micetta" umida e rosa. "Vuoi leccarla?". La mia richiesta esplicita lo sorprese molto, ma non si fece pregare. Dai suoi occhi sembrava che non aspettasse altro. Per questo motivo la buttai lì e gli feci quella richiesta oscena. Glielo domandai con una calma maliziosa e provocante, sapendo che non avrebbe resistito. Credo che mi scappò anche un leggero sorriso.
Appena affondò la sua lingua il mio ventre si contrasse di nuovo. Dato che ero appena venuta riuscivo ad ostentare abbastanza calma. La sua lingua era generosa e curiosa, poco attenta né concentrata; non si soffermava sui particolari ma viaggiava senza meta. Questo mi suggerì un'altra domanda e, alzando ancora un po' le ginocchia, gli chiesi:"é la prima volta?". Lui non rispose, ma non ci fu bisogno di farlo: i suoi occhi parlavano chiaro. Non staccò la lingua da lì, anzi la rese più audace (era questa probabilmente la sua risposta). Gli diedi una mano allargando un po' la mia "micetta" con le dita, cosa che avrebbe dovuto fare lui. Ora la sua lingua la sentivo dentro e non più sulla parete. Avrei voluto che continuasse ad indugiare sul clitoride ma lui scese più giù, in quel buco in cui un'altra parte di lui era stata poco prima.
Era divertente vedere un ventunenne palestrato e sicuro di sé che leccava inesperto nella camera da letto dei genitori. Era divertente perché poco prima mi aveva scopato con una certa bravura e adesso sembrava volesse prendere lezioni di pratiche orali. Non mi riusciva difficile immaginare che uno come lui non si era mai "abbassato" a fare certe cose, che uno come lui fosse un tipo molto più attivo durante il sesso, un tipo a cui piaceva dare sfogo alla sua virilità, ai suoi muscoli e alla sua forza. Di certo non era un tipo passivo: ricordo, infatti, di non avergli fatto alcun preliminare orale prima del sesso.
Adesso era lui che si lasciava andare al mio piacere, che si abbandonava alla curiosità e al controllo della mia esperienza. Credo che in fondo gli piacesse questo cambio di ruoli, che lo eccitasse scoprire il sesso orale da una ragazza più piccola di lui. A tutti eccita l'idea di perdere il controllo e di affidarsi ad un altro/a. No?
Così gli misi la mano dietro la testa e lui iniziò a infilare la sua lingua dentro di me. Era una sensazione stranissima. Sentivo di essere ancora bagnata laggiù e molto del suo sperma mi galleggiava ancora dentro. Ora era la sua lingua che scopriva quei sapori ai quali ero abituata, sapori che evidentemente non dovettero dispiacergli dato che la infilava sempre più in profondità. Forse era l'idea di provare una cosa alquanto nuova, oppure la sensazione provata dal tenergli saldamente la testa in modo da occupargli la lingua dentro di me, di fatto iniziai ad eccitarmi nuovamente. Credo che anche lui iniziò ad eccitarsi non poco; lo capivo dall'audacia della sua lingua scavatrice. Sentire di averlo in mio controllo lo eccitava molto.
Mi sarebbe piaciuta anche qualche succhiata al clitoride o qualche generosa leccata più su, ma il suo leitmotiv non annoiava e lo feci continuare. Non volevo dirgli cosa fare e come farlo perché gli avrei privato del piacere della scoperta. Certo è che non sapeva a cosa stesse andando in contro e si vedeva chiaramente che non era molto pratico. Inoltre avrei voluto stringergli le gambe attorno alla testa, ma ho pensato che sarebbe stata una cosa eccessiva.
Sentivo la lingua che esplorava gli stessi punti che prima avevano esplorato il suo cazzo e che ora erano presidiati dal suo sperma. Se avesse potuto, sarebbe andato ancora più in profondità con quella lingua.
Mi accorsi di colpo di stare per venire. Nessun preludio questa volta mi avvisò. La sua lingua era incandescente e fiammeggiava i miei umori. Sentivo di nuovo il suo sperma ridiventare caldo e le contrazioni avvolgermi. Venni. Venni instancabile diverse volte. Lui dovette accorgersi del terremoto dentro di me perché emise un gemito. La mia mano si aggrappò alla sua testa per tutta la durata delle contrazioni. Quando queste finirono, il mio ventre si rilassò e fu allora che sentii un rilascio dolce e profondo, un rigurgito (o creampie) che avevo sentito altre volte, un fiume straripante correre verso l'esterno. Non mi aspettavo certo che accadesse in quel momento, ma sapevo bene che sarebbe accaduto. Quello che non mi aspettavo fu soprattutto il fatto che fu lui ad accoglierne i frutti. Credo che in quel momento non si rese conto nemmeno di cosa era successo. Ma quando si staccò, o meglio, io gli permisi di farlo, e vide lo sperma colargli dal labbro, si accorse che gli ero, per così dire, venuta in bocca.
Provai una sensazione di vittoria e mi resi conto di quello che devono provare i ragazzi quando vengono in bocca alle loro compagne. Vi giuro che non lo feci apposta, ma quando me ne accorsi era ormai troppo tardi. Pensate che lo avrei dovuto staccare prima? Non è un incredibile coincidenza del destino il fatto che poco prima era successa una cosa simile ma all'inverso? Forse, in questo modo, avrà capito come mi ero sentita io prima.
Aveva il viso un po' sconvolto ma riuscì lo stesso a deglutire quanto gli avevo donato (che altro non era che roba sua). Non vi nascondo che mi sentii soddisfatta dopo essermi presa la mia rivincita. Se non mi fosse venuto dentro non gli avrei potuto sborrare in bocca e lui non avrebbe ingoiato il suo succo addolcito con il mio nettare.
Come prima esperienza orale fu decisamente troppo forte per lui, ma credo che soddisfò almeno la sua curiosità. Quello che sapevo con certezza è che prima o poi avrei espulso un po' del suo sperma e che se non mi fossi alzata avrei finito per sporcare le lenzuola. Credo che fu per questo che inizialmente rimasi lì a sfidarlo. Lui evidentemente non sospettava niente del genere e si rese complice involontario aiutando la mia ripicca. Povero! Alla fine le lenzuola si sporcarono lo stesso. Ma io di certo non avevo immaginato di venirgli in bocca con il suo sperma. Non era una cosa premeditata né fatta apposta. Morena dice che avrei dovuto aspettarmi che sarebbe andata in questo modo e che ho fatto una cosa da vera porca. E voi?
Publicerad av Melissa93
10 år sedan
Kommentarer
9
Vänligen eller för att publicera kommentarer
RACCONTO BELLISSIMO E COINVOLGENTE, SU UNA DELLE COSE CHE PIU' CI PIACE FARE,IN ASSOLUTO: SIAMO TOTALMETE D'ACCORDO CON TE RIGUARDO L'INEGUAGLIABILE PIACERE CHE LA LINGUA DI UN UOMO PUO' DARE ALLA SUA COMPAGNA, AVENDO LA SENSIBILTA' DI CAPIRE ED ASSECONDARE I SUOI MOVIMENTI E LE SUE RICHIESTE, AFFINCHE' IL SUO GODIMENTO SI COMPIA TOTALMENTE ED INTENSAMENTE. I NOSTRI PIU' GRANDI COMPLIMENTI, SCRIVI VERAMENTE BENE, BRAVA !!!
Svar
BELLO SUPER ECCITANTE
Svar
rimango sempre più affascinato.......di solito mi dilungo nello scrivere e commentare.....ma quando leggo i tuoi racconti nn riesco a pensare..x quanto sono preso...e invidioso del fatto k altri ragazzi (magari k nn ti meritavano nemmeno) ti hanno scopato...mentre invece io sono qui k mi sego......vorrei dirti tante altre cose su di me....ma in privato...........................................grrrrrrrrrrrrrrrrrr ke rabbia!!!!!!
Svar
A me sinceramente sembra normalissimo spostarsi prima di venire. Venire dentro se non c'è il consenso della ragazza è veramente da idioti...
Svar
bella storia:smile:
Svar
Melissa93
é interessante il punto di vista de "ilcondottier", soprattutto la parte sui baci sul collo e sui seni. Sei uno dei pochi che riesce a controllarsi in quei momenti e a sfruttarlo a vantaggio di entrambi.
Svar
ilcondottier
Io credo che oltre ad essere un onere potrebbe essere rispetto per la ragazza anche, il fatto che si conoscono bene dovrebbe spingere il ragazzo a togliersi anche nel momento di estrema goduria anche se in quei momenti.. e difficile , io per non avere problemi mi sposto anche quando la ragazza mi stringe con le gambe anche a me capitò lo stesso episodio solo che devi avere la fermezza di rallentare il ritmo e di baciarla sul collo o sui seni per 2 minuti di coccolarla e la mia "durata" si allunga di mezzoretta ancora quindi oltre ad evitare di inondarla, il rapporto si allunga e ho tutto il tempo di pensare a come farla godere bene.
Per quanto riguarda il sesso orale a me piace leccare sopra il clitoride allargare le labbra stimolarla inizialmente leccandola piano a tratti quando esce un pokino fuori leccarlo bene ma non mi piace molto leccare dentro, spesso non piace .... un saluto cara
Svar
Non sei l'unica che preferisce l'aspetto tattile dei muscoli, mi capita spesso, sopprattutto in luoghi affollati, discoteche in primis, che delle ragazze trovino delle scuse per toccarmi, alcune addirittura fanno le "mani morte", come di solito fanno gli uomini, devo dire che in genere braccia, spalle, petto e dorsali, come dicevi tu, sono quelle prefrite, ma alcune si "lanciano" anche sul culo.
Comunque, per tornare al tuo racconto, ho il sospetto che tu avessi abbastanza bene in mente fin da subito cosa sarebbe successo ed hai usato la sua "inesperienza" per vendicarti! Dico bene o ho ragione?? XD
Per quanto riguarda gli oneri degli uomini di togliersi prima di venire devo dire che se proprio non sono obbligato mi prendo l'onere ... di restare dentro però!! XD a meno che non avessi già prima l'idea di venire da qualche altra parte, ma comunque se mi prende davvero l'eccitazione difficilmente riesco a fermarmi.
Svar
vorrei troppo essere al suo posto
Svar