Niqo
La calura del giorno andava stemperandosi e l’aria del sottobosco donava qualche brivido alla sua pelle arrossata dal sole di quei primi giorni di vacanza in terra sarda.
Niqo indossava una camicetta panna che si appoggiava sul suo corpo evidenziandone i contorni di Donna piacente ed un paio di short di jeans pitturati sul suo culetto che lui , Art , aveva chiesto fossero sbottonati in vita ed ben aderenti alle curve del suo pube rigorosamente nudo sotto di essi .
A lui piaceva così..donna rigorosamente manager in pubblico ma poi, quando si chiudeva il pc di studio , era sempre favoloso concedersi momenti in cui i loro istinti più selvaggi potevano liberarsi senza troppe remore .
Avevano trovato in rete alcune notizie di quel posticino in rete e quella sera avevano deciso di provarlo.
La strada bianca si inerpicava e lei , agli scossoni più forti, sussultava e gemeva : il plug che Art le aveva chiesto di indossare reclamava attenzione e lei se lo sentiva ben dentro di se.
Non era dolore ma una sapiente alchimia di piacere e delicata sofferenza, da un lato il suo corpo lo avrebbe voluto espellere ma dall’altro il suo sfintere si contraeva per accoglierlo ancor ed evitare che , i muscoli abituatisi alla sua presenza, si rilassassero privandola di quel gioco di opposte sensazioni che il corpo donava alla sua mente .
La voglia cresceva in Niqo , i suoi seni saltellavano sotto la camicetta ed i capezzoli si facevano sempre più turgidi, apriva con favolosa sconcezza le gambe ed oscillava col bacino per spingersi ancor di più negli short dimenandosi in essi e solleticando la femmina vogliosa che prepotentemente si faceva palese in lei.
Artu la guardava..aveva sempre adorato la sua dicotomia caratteriale…il suo essere Donna integerrima e travolgente puttana a seconda delle situazioni , in base a come il momento richiedeva rivestendo , in maniera magistrale , ruoli così spiccatamente antitetici.
Giunsero , finalmente , ad una radura che trasmetteva loro un qualcosa di singolare e si fermarono , Art spense i fari e lascioòche gli occhi si abituassero alla penombra mentre il silenzio li avvolse .
Niqo era eccitata…il suo corpo sembrava scosso da una strana vibrazione , aveva poggiato i piedi sul cruscotto e , così facendo , oramai era appoggiata di peso sul plug….lo sentiva dentro, ci si sentiva quasi impalata ed ara favoloso .
Art scese…girò attorno all’auto ed andò dal lato di lei…le pose una mascherina sugli occhi e la fece scendere.
La guidò verso il retro del suv , aprì il portellone e la fece adagiare sullo spazioso pianale .
Lei , per un istante fu sola , percepì il nulla attorno a se ed ebbe un brivido..nella sua testa si fece strada l’idea di aver fatto una cazzata ad essere li in quel momento e fece per alzarsi.
Aveva esitato..esitato un momento di troppo ed una mano si materializzò sulla sua spalla bloccandola…non era quella del suo Art..non lo era affatto.
Una voce profonda le disse di stare ferma mentre altre mani la spostavano di peso un poi più dentro l’auto lasciandola cadere di peso sul plug , cosa questa che le strappo un gemito .
Mani impietose iniziarono a levarle con irrefrenabile bramosia i vestiti di dosso …o meglio quei due soli indumenti che indossava…in poche frazioni di secondo fu nuda davanti a loro e preda della loro voglia di femmina.
Sentì prendersi le gambe aprirle e percepì il grugnito arrapato di maschi infoiati quando scoprirono il suo plug che luccicava nel riverbero della luna oramai alta nel cielo notturno.
Una mano , riconobbe quella del suo Art , si frappose sulle sue chiappe ed afferrò il plug…un volto si avvicinò ed una lingua inizò ad umettare i contorni del suo sfintere mentre Art prese a sfilarle il gioiello anale . Con estrema lentezza i suoi muscoli si rilasciarono e finalmente , prima un millimetro alla volta poi, superata la parte pìù larga con rapidità crescente , il gioiello fu fuori .
Eccola li, di notte , nuda, eccitata all’inverosimile , offerta dal suo lui in un bosco a non si sa quanti sconosciuti.
Da quel momento accadde tutto con apparente velocità , i tizi la presero ed iniziarono a scoparsela senza troppo riguardo…erano non si sa quante mani che si avventavano su di lei quasi fosse una preda , palpeggiavano senza ritegno , toccavano senza riguardo e cazzi sempre nuovi iniziarono a scivolare in lei…culo, fica , bocca, era un frenetico susseguirsi di maschi e lei perse il conto degli orgasmi .
Un cazzo usciva dalla fica e subito una nuova cappella forzava la sua vulva perentoriamente impalandola fino in fondo al suo utero senza alcun riguardo per i suoi tempi…le venne non ricorda più quante volte e nessuno si preoccupava dei suoi tempi…squirtava mente qualcuno voleva penetrarla proprio in quel momento oppure aveva appena preso a godere di un cazzo nel culo che subito questo lasciava il posto ad un altro lasciandola con una voglia inespressa di piacere che la portava a desiderare ancor più di essere scopata e fottuta come una troia.
La girarono e si trovò a 4 zampe , il suo culetto all’aria non poteva non essere profanato..e così accadde…lei percepì saliva che veniva sparsa sul so sfintere e poi una cappella di ragguardevoli dimensioni iniziò a farsi strada dentro di lei , non fu piacevole nel primo momento e Niqo gemette mentre il tipo iniziava ad assestare colpi che lei sentiva partire dal ventre ed arrivarle dritti in testa.
Erano mazzate date senza ritegno , quasi con rabbia , ogni volta sembrava che quella tortura fosse finita ed invece nuovamente lui..o un altro , non lo capì mai , iniziava nuovamente a pistonarla fino a scaricare nel suo ventre un fiume di sborra calda.
Ed amcora, ancora una volta qualcuno abusò del suo culetto oramai dolorante mentre la sua bocca avidamente andava alla ricerca di un maschio per dissetare ulteriormente la sua passione al calor bianco.
Si accovacciò, indossava ancora le sue scarpe col tacco..era il solo “indumento” che oramai portava, sentì la sborra colarle dal suo culetto e dalla sua fica….allungò una mano a coppetta e subito questa fu inondata dal piacere di quei vari maschi che l’avevano riempita….raccolse quello che poté e lo portò alla sua bocca…erano i sapori di più maschi e di lei…denso e caldo , sapido , selvaggio , profumi di carne , aromi di pelle , sapori forti di maschi arrapati ..e lei che lentamente , con la sua lingua , iniziava a gustare , a pasteggiare , a lasciare che la sua bocca si riempisse di ogni aroma di tutti quegli uomini .
Non c’era alcuna forma di classe in quel momento , nessuno la voleva, il desiderio spasmodico era solo quello lasciare che ogni fibra del corpo godesse senza nessun ritegno.
Dopo un tempo imprecisato , percepì la voce di Art dire qualcosa e si sentì sollevare di peso ed adagiare per terra su un telo.
Mani…queste le conosceva..era Art…lui in piedi dietro lei la fece sedere e prese il suo volo sulle sue guance mentre con la gamba le faceva da schienale sostenendola.
Lei le sfilò la maschera ed i suoi occhi iniziarono a percepire i contorni di corpi di maschi arrapati davanti a lei che si masturbavano.
Non sapeva quanti fossero…una dozzina per difetto, pensò , la circondavano a pochi palmi da lei ..erano nudi e si stavano segando rabbiosamente….con frenesia sempre crescente ..volevano la loro parte di cagna..e la ebbero !
Non seppe mai chi fu il primo, poco interessava , di sicuro fu una valanga di schizzi di sborra che iniziò a pioverle addosso mentre Art le sosteneva il volto aprendole la bocca per invitarli a fare centro , fiumi e fiumi di sperma la inondarono in ogni dove , dai capelli scivolava sul suo volto fino alla sua bocca e lei , col la sue lingua raccoglieva quella densa crema …allungò le sue mani e , per la prima volta in quella serata , da preda divenne predatrice.
Incominciò a strizzare i cazzi mungendo da essi egni singola goccia di piacere , strizzandoli e succhiando con voluttà la parte più sapida e densa di quei molti orgasmi….bevve..bevve tanto …bevve a lungo…bevve fino quasi a scoppiare tanti erano i cazzi che la inondavano , bevvefino a sentirsi sazia di sperma…
Con la rapidità con cui era iniziato , di colpo tutto si fermò…i tizi strizzarono i loro cazzi oramai appagati lasciando che le ultime stille del loro piacere gocciassero su di lei e , nella notte con la velocità con cui erano apparsi , si dileguarono .
Eccola li, ai piedi del suo Art, che ansimava di piacere e cercava di riordinare le sue idee uscendo dal vortice dei numerosi orgasmi che l’avevano travolta…alzò lo sguardo..incontrò gli occhi di lui…lui le sorrise…”vieni tesoro..andiamo a casa…hai bisogno di una doccia…ma domattina, non ora…per stanotte lasceremo che il piacere di questi sconosciuti si cristallizzi sulla tua pelle”.
Niqo indossava una camicetta panna che si appoggiava sul suo corpo evidenziandone i contorni di Donna piacente ed un paio di short di jeans pitturati sul suo culetto che lui , Art , aveva chiesto fossero sbottonati in vita ed ben aderenti alle curve del suo pube rigorosamente nudo sotto di essi .
A lui piaceva così..donna rigorosamente manager in pubblico ma poi, quando si chiudeva il pc di studio , era sempre favoloso concedersi momenti in cui i loro istinti più selvaggi potevano liberarsi senza troppe remore .
Avevano trovato in rete alcune notizie di quel posticino in rete e quella sera avevano deciso di provarlo.
La strada bianca si inerpicava e lei , agli scossoni più forti, sussultava e gemeva : il plug che Art le aveva chiesto di indossare reclamava attenzione e lei se lo sentiva ben dentro di se.
Non era dolore ma una sapiente alchimia di piacere e delicata sofferenza, da un lato il suo corpo lo avrebbe voluto espellere ma dall’altro il suo sfintere si contraeva per accoglierlo ancor ed evitare che , i muscoli abituatisi alla sua presenza, si rilassassero privandola di quel gioco di opposte sensazioni che il corpo donava alla sua mente .
La voglia cresceva in Niqo , i suoi seni saltellavano sotto la camicetta ed i capezzoli si facevano sempre più turgidi, apriva con favolosa sconcezza le gambe ed oscillava col bacino per spingersi ancor di più negli short dimenandosi in essi e solleticando la femmina vogliosa che prepotentemente si faceva palese in lei.
Artu la guardava..aveva sempre adorato la sua dicotomia caratteriale…il suo essere Donna integerrima e travolgente puttana a seconda delle situazioni , in base a come il momento richiedeva rivestendo , in maniera magistrale , ruoli così spiccatamente antitetici.
Giunsero , finalmente , ad una radura che trasmetteva loro un qualcosa di singolare e si fermarono , Art spense i fari e lascioòche gli occhi si abituassero alla penombra mentre il silenzio li avvolse .
Niqo era eccitata…il suo corpo sembrava scosso da una strana vibrazione , aveva poggiato i piedi sul cruscotto e , così facendo , oramai era appoggiata di peso sul plug….lo sentiva dentro, ci si sentiva quasi impalata ed ara favoloso .
Art scese…girò attorno all’auto ed andò dal lato di lei…le pose una mascherina sugli occhi e la fece scendere.
La guidò verso il retro del suv , aprì il portellone e la fece adagiare sullo spazioso pianale .
Lei , per un istante fu sola , percepì il nulla attorno a se ed ebbe un brivido..nella sua testa si fece strada l’idea di aver fatto una cazzata ad essere li in quel momento e fece per alzarsi.
Aveva esitato..esitato un momento di troppo ed una mano si materializzò sulla sua spalla bloccandola…non era quella del suo Art..non lo era affatto.
Una voce profonda le disse di stare ferma mentre altre mani la spostavano di peso un poi più dentro l’auto lasciandola cadere di peso sul plug , cosa questa che le strappo un gemito .
Mani impietose iniziarono a levarle con irrefrenabile bramosia i vestiti di dosso …o meglio quei due soli indumenti che indossava…in poche frazioni di secondo fu nuda davanti a loro e preda della loro voglia di femmina.
Sentì prendersi le gambe aprirle e percepì il grugnito arrapato di maschi infoiati quando scoprirono il suo plug che luccicava nel riverbero della luna oramai alta nel cielo notturno.
Una mano , riconobbe quella del suo Art , si frappose sulle sue chiappe ed afferrò il plug…un volto si avvicinò ed una lingua inizò ad umettare i contorni del suo sfintere mentre Art prese a sfilarle il gioiello anale . Con estrema lentezza i suoi muscoli si rilasciarono e finalmente , prima un millimetro alla volta poi, superata la parte pìù larga con rapidità crescente , il gioiello fu fuori .
Eccola li, di notte , nuda, eccitata all’inverosimile , offerta dal suo lui in un bosco a non si sa quanti sconosciuti.
Da quel momento accadde tutto con apparente velocità , i tizi la presero ed iniziarono a scoparsela senza troppo riguardo…erano non si sa quante mani che si avventavano su di lei quasi fosse una preda , palpeggiavano senza ritegno , toccavano senza riguardo e cazzi sempre nuovi iniziarono a scivolare in lei…culo, fica , bocca, era un frenetico susseguirsi di maschi e lei perse il conto degli orgasmi .
Un cazzo usciva dalla fica e subito una nuova cappella forzava la sua vulva perentoriamente impalandola fino in fondo al suo utero senza alcun riguardo per i suoi tempi…le venne non ricorda più quante volte e nessuno si preoccupava dei suoi tempi…squirtava mente qualcuno voleva penetrarla proprio in quel momento oppure aveva appena preso a godere di un cazzo nel culo che subito questo lasciava il posto ad un altro lasciandola con una voglia inespressa di piacere che la portava a desiderare ancor più di essere scopata e fottuta come una troia.
La girarono e si trovò a 4 zampe , il suo culetto all’aria non poteva non essere profanato..e così accadde…lei percepì saliva che veniva sparsa sul so sfintere e poi una cappella di ragguardevoli dimensioni iniziò a farsi strada dentro di lei , non fu piacevole nel primo momento e Niqo gemette mentre il tipo iniziava ad assestare colpi che lei sentiva partire dal ventre ed arrivarle dritti in testa.
Erano mazzate date senza ritegno , quasi con rabbia , ogni volta sembrava che quella tortura fosse finita ed invece nuovamente lui..o un altro , non lo capì mai , iniziava nuovamente a pistonarla fino a scaricare nel suo ventre un fiume di sborra calda.
Ed amcora, ancora una volta qualcuno abusò del suo culetto oramai dolorante mentre la sua bocca avidamente andava alla ricerca di un maschio per dissetare ulteriormente la sua passione al calor bianco.
Si accovacciò, indossava ancora le sue scarpe col tacco..era il solo “indumento” che oramai portava, sentì la sborra colarle dal suo culetto e dalla sua fica….allungò una mano a coppetta e subito questa fu inondata dal piacere di quei vari maschi che l’avevano riempita….raccolse quello che poté e lo portò alla sua bocca…erano i sapori di più maschi e di lei…denso e caldo , sapido , selvaggio , profumi di carne , aromi di pelle , sapori forti di maschi arrapati ..e lei che lentamente , con la sua lingua , iniziava a gustare , a pasteggiare , a lasciare che la sua bocca si riempisse di ogni aroma di tutti quegli uomini .
Non c’era alcuna forma di classe in quel momento , nessuno la voleva, il desiderio spasmodico era solo quello lasciare che ogni fibra del corpo godesse senza nessun ritegno.
Dopo un tempo imprecisato , percepì la voce di Art dire qualcosa e si sentì sollevare di peso ed adagiare per terra su un telo.
Mani…queste le conosceva..era Art…lui in piedi dietro lei la fece sedere e prese il suo volo sulle sue guance mentre con la gamba le faceva da schienale sostenendola.
Lei le sfilò la maschera ed i suoi occhi iniziarono a percepire i contorni di corpi di maschi arrapati davanti a lei che si masturbavano.
Non sapeva quanti fossero…una dozzina per difetto, pensò , la circondavano a pochi palmi da lei ..erano nudi e si stavano segando rabbiosamente….con frenesia sempre crescente ..volevano la loro parte di cagna..e la ebbero !
Non seppe mai chi fu il primo, poco interessava , di sicuro fu una valanga di schizzi di sborra che iniziò a pioverle addosso mentre Art le sosteneva il volto aprendole la bocca per invitarli a fare centro , fiumi e fiumi di sperma la inondarono in ogni dove , dai capelli scivolava sul suo volto fino alla sua bocca e lei , col la sue lingua raccoglieva quella densa crema …allungò le sue mani e , per la prima volta in quella serata , da preda divenne predatrice.
Incominciò a strizzare i cazzi mungendo da essi egni singola goccia di piacere , strizzandoli e succhiando con voluttà la parte più sapida e densa di quei molti orgasmi….bevve..bevve tanto …bevve a lungo…bevve fino quasi a scoppiare tanti erano i cazzi che la inondavano , bevvefino a sentirsi sazia di sperma…
Con la rapidità con cui era iniziato , di colpo tutto si fermò…i tizi strizzarono i loro cazzi oramai appagati lasciando che le ultime stille del loro piacere gocciassero su di lei e , nella notte con la velocità con cui erano apparsi , si dileguarono .
Eccola li, ai piedi del suo Art, che ansimava di piacere e cercava di riordinare le sue idee uscendo dal vortice dei numerosi orgasmi che l’avevano travolta…alzò lo sguardo..incontrò gli occhi di lui…lui le sorrise…”vieni tesoro..andiamo a casa…hai bisogno di una doccia…ma domattina, non ora…per stanotte lasceremo che il piacere di questi sconosciuti si cristallizzi sulla tua pelle”.
5 ani în urmă