Capitolo secondo

Quella sera fu la prima volta, la pima sega che mi faceva una donna, quella donna era mia mamma, non appena ebbi sborrato sulla mia stessa pancia lei si alzo’ come se nulla fosse, si pulisce la mano sulla sua vestaglia per poi accarezzarmi il viso ancora una volta , un bacio in fronte e mi lascia con la sua buonanotte a bassa voce, la vedo uscire dalla mia cameretta in penombra, è da quella sera che inizia a formarsi la mia vita sessuale le mie passioni i miei desideri erotici, la mamma e gli zii avranno un grande influenza su di me, mia mamma tornò spesso a darmi la buona notte con la sua mano che carezzava il mio viso con una carezza gentile e finiva sopra il mio cazzo nascosto dal lenzuolo, poche carezze una sorta di massaggio e andava via prima che il cazzo diventasse duro, altre volte domandava della zia, se la sentivo scopare se ascoltavo casa dicevano e allora la sua mano finiva sotto il lenzuolo per toccarmi meglio fino a che non sborravo non smetteva, solo oggi capisco che anche lei era eccitata e non lo faceva solo per me, il mio piacere era il suo desiderio era il suo piacere, le sue domande precise per sapere cosa dicesse lo zio mentre scopava credevo fossero per capire se poteva sapere se li spiavo… le sue gambe chiuse e serrate seduta sul letto mentre me lo toccava erano solo per stringere le cosce e godere anche lei in silenzio…solo con il tempo ci sono arrivato solo crescendo ho capito, si instaurò un rapporto morboso tra noi, tra mia mamma e gli zii, lo zio era un uomo rozzo burbero un contadino padre marito padrone, la zia era la sua vittima la cui unica colpa era aver messo al mondo una figlia disabile, quando lui tornava dai campi per la zia o erano botte o era cazzo ma sempre piu spesso entrambi, una sera capitò che nel cortile comune della fattoria dove vivevamo seduti al fresco con la zia Pina e la figlia disabile e anche con la mamma, lo zio tornò dai campi poche parole da bifolco come era, apostrofò la zia solo perché seduta a parlare , ebbi la netta impressione che guardava mi mamma come se volesse spogliarla con gli occhi, disse di guardare la figlia disabile che lui aveva una cosa da fare…disse chiaramente alla zia cosa voleva , voleva sfogarsi voleva scopare e subito, lo disse stringendo la potta gonfia dei suoi pantaloni, si doveva notare bene il bozzo del cazzo gonfio e duro, voleva che anche mia mamma lo notasse, un vero bastardo, incurante che noi ascoltavamo senza mezzi termini disse alla zia che aveva voglia di incularsela visto che solo per quelle cose era buona e nemmeno tanto, prese una mano della zia e la mise sopra il suo cazzo chiamandola troia, gli disse di sbrigarsi ad alzarsi cosi la prende per un braccio tirandola su dalla sedia e la porta nel capanno degli attrezzi palpandogli il culo con violenza tale da farla lamentare, prima di entrare si gira di nuovo, e senza mezzi termini disse “ gli sborro dentro e torno che tengo da fare “, questa ultima frase la pronunciò guardando mia mamma…come per dire porterei te li dentro, io non esistevo nessun rispetto nulla.
Usci dal capanno poco dopo, con aria soddisfatta e le palle ormai svuotate, fece in modo che vedevamo si allacciasse i pantaloni, cosi guardando ancora la mamma se ne andò verso il bar senza proferir parola, la mamma andò da zia nel capanno e uscirono poco dopo insieme, la consolava camminava piano e male era evidente che il bastardo gli sfondava il culo senza pietà ogni volta.
Questo racconto fa parte della mia crescita erotica, da quel pomeriggio la complicità tra noi 3 inizio in maniera morbosa, mi prese talmente tanto che ……….continua
Publicado por Marcorosati
há 5 anos
Comentários
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marcperri
continua amico....sono particolarmente interessato!!!!!!!!!!!
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Perfavore, continua! Mi piacciono i tuoi racconti
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