La mia droga si chiama Cuoco

Ci sono tornata, da quel timido Egiziano, che non dice molto, ma dotato come non mai, si esprime bene. Parlo io per Lui interpretando i suoi sguardi i suoi movimenti. La Moglie una donna minuta, che gli ha sfornato tre figli, sembra, avvolta nel velo, più una semplice bambinaia, che l'espressione e il giusto indirizzo della Sua libidine e voglia. Quindi io arrivando, la sera, ho colto il suo sguardo, mentre mi indicava, il casotto ripostiglio dei pedalò. Mi sono accomodata, la luna dalle alte feritoie illuminava, ho visto la rastrelliera al muro, e facendo scorrere la tuta, leggera che copriva la mia biancheria, intima, mi sono appesa con due braccialetti ai ganci, ma prima, mi sono aperta il culetto, con il manico di un remo, che completava, lo spettacolo del mio corpo, pronto, Nell'attesa il remo mi eccitava, ma ancora di più l'attesa di sentire, cigolare la porta. I minuti non passavano mai, fino a che ho sentito, il passo di Samir, che varcata la porta, ha tirato un lungo respiro, pronta e troia gli ho subito detto; se vuoi che te lo tiro fuori liberami.... Lui ha subito allungato la mano e carezzandomi la schiena, mi ha tolto il remo dal culo, che aperto sembrava, invitarlo. Non ha aspettato, molto, via calzoncini e maglietta, sudato, mi sie messo a mordere la schiena, a palparmi il culo, a frugarmi il buchetto, con le dita, che oliate entravano, a due a volta, mentre il suo cazzone mi sciabolava la schiena, facendomi impazzire. Prendimi, sbattimelo dentro, sono la Tua serva la Tua troia, fammi sentire, il culo aperto! Lui soffiava come un Toro, e come un Toro, mi apre il culo, mi inarco, allargo le gambe, attendo il suo meraviglioso cazzo, che prima scende sulla mia schiena, per fermarsi al mio buco di culo, aperto, che come una bocca, ansimava. Entra, inizia il gioco di andare e venire, gli chiedo ancora, e sento un poco di più il culo, pieno, ancora Ti prego, Padrone gli chiedo, e ancora un altro passo, ancora e mi toglie il fiato, mentre aperta come una porta del piacere, sento i suoi coglioni scolpiti che mi sbattono, sulle natiche. Ansima e ingolosito, del gioco, continua a forzare, il mio corpo. Tolgo le mani dai ganci, lo faccio sedere sulla barca, e mi siedo su di lui, ancora, ancora, mentre gli metto le mani sui capezzoli, ormai fuori dal reggiseno. Mi bacia sul collo, mi stringe, le tettine, mi alzo, gliele porgo e la sua bocca, le succhia, oddio mi fa impazzire. Con la mano scorro il suo cazzone, si meraviglioso, cazzone, lo pulisco, nel buio trovo il fazzolettino, e lo pulisco bene, avvicino le mie labbra alla sue, e gli chiedo; lo sai che ora la Tua troia te lo succhia, dalle palle alla cappella, finché non gli dici qualcosa di carino o gli riempi la bocca della Tua bianca sborra? E così inizio, prima la lingua su tutto il cazzo, poi lo faccio scendere e sdraiare, sulla stuoia, e con la bocca gli lecco tutte e due le meravigliose, palle, una per volta le succhio, mentre con la mano, gli sego il cazzone, e con l'altra gli offro lo spettacolo, del mio dito nel culo da lui aperto. Poi salgo, sulla cappella, inizio a piccoli bacetti succhiotti, poi apro la bocca e lui, sospira, inarca le reni, mi toglie il dito dal culo e me lo infila, lui, toglie e mi prende il cazzo e me lo agita come una campanella, Succhio, ingoio umori che mi eccitano, me li lascio cadere sulle labbra, in faccia. Ormai sono eccitata, mi sta facendo una sega, tento, l'impossibile, allargo le gambe e poggio il mio cazzo, come una coda sul suo petto.... Lo sposta e lo prende in bocca.... Mi inebrio, Lui mi apre con due dita di mani diverse il culo, mentre mi succhia il cazzo. Io impazzita, mi soffoco con il suo cazzo, in un attimo, alza i reni e mi schizza in bocca, urlo di gioia, ancora, ancora, sborra mio Bronzo di Riace, gli dico. Lui mi inonda, ma nel godere, lascia il mio cazzo, io invece non lascio il suo, che come una pazza cerco di pulire, ma continua a essere pieno di sborra, bevo lecco, lecco, ingoio.... Mi alzo e con il cazzo suo, in bocca inizio a toccarmi, sempre più, mentre lui, mi guarda, mi sborro sulla mano e come, per la sua la lecco... Attendo che esce prima lui e mi ricompongo e vado a casa.....
Gepubliceerd door massini
5 jaar geleden
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Nemesi789
racconto ben scritto 
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Gustolafiga 4 jaar geleden
molto interessante, scritta così bene che sembra di vedere la scena. Fantastica
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massini
massini Uitgever 4 jaar geleden
Si ho una vita abbastanza buona, lavoro per vivere, sono single, sono qui solo per coronare un sogno, un desiderio, lesbicare con una sorellina…. fino ad ora un solo incontro ed era un Padrone...
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