Ricordi dei tempi passati - 5

Avvicinatisi alla porta d'ingresso la trovarono chiusa : Federico cercò di vedere dallo spioncino se si vedesse qualcuno sul pianerottolo, mentre Massimo guardò dalla finestra . Federico tornò dall'amico e gli disse "Niente, non c'è nessuno" Ma non finì la frase perché quasi tremando e indicando fuori dalla finestra , aggiunse : " Ma cavolo, quello è mio padre! Sapevo che era fuori per lavoro, chissà perché è rientrato prima!" Ma il suo amico Massimo, invece , più preoccupato disse : " Chissà cosa ha visto, e da quanto tempo era in casa! E non ce ne siamo nemmeno accorti" Federico disse : "Dovrò dirlo a mia mamma" Ma il suo amico non era d'accordo e disse "No, non dirle niente, è meglio stare zitti. Aspetta e vedrai di certo cosa sa tuo padre. In ogni caso io mi rivesto e me ne vado: ma tu, mi raccomando per dopodomani ." Massimo si rivestì e, dopo essersi dato una sciacquata nel bagno di servizio , se ne andò senza salutare la signora Luisa. Federico non aveva il coraggio di affrontare, oltretutto se l'appoggio psicologico dell'amico, la propria mamma: tuttavia ripensandoci aveva di fatto promesso che ,per dopodomani , doveva essere garantita la presenza della propria mamma nella casa al mare dell'amico, per cui si fece coraggio e, incurante della riservatezza, aprì la porta del bagno. Una volta dentro vide la mamma, ancora nuda, seduta nel water e dal rumore che sentiva capì che faceva i propri bisogni: lei lo guardò e gli chiese : "Sei venuto per scusarti o cosa? Ma capisci cosa avete fatto?" E lui, cercando di minimizzare le disse : " Che cosa ci posso fare se sei desiderabile? " Evitò che le rispondesse e , velocemente, aggiunse " Dopodomani Massimo ti aspetta nella sua casa al mare, e ti manderà a prendere di mattina. Quindi fatti trovare pronta. " Ma la mamma, mentre si ripuliva, trovò la forza di rispondere " Che se lo scordi" Federico ragionò che non fossero problemi suoi, visto che lui sarebbe partito l'indomani mattina per tornare in caserma, ma trovò però il modo di far sapere a Massimo che la propria mamma non ne voleva sapere più niente: almeno questo il messaggio che gli comunicò. E così Federico , mentre era in viaggio, ripensò a che cosa ci facesse suo padre o meglio perché fosse tornato prima del tempo, o ancora perché poi non fosse tornato a casa nel pomeriggio o per cena o comunque come mai non si fosse fatto vivo al telefono. Arrivò il fatidico giorno, e verso le 10 e 30 del mattino Massimo si presentò a casa della signora Luisa: suonò alla porta di casa e , dopo qualche ulteriore scampanellata, finalmente, la porta fu aperta. La signora Luisa fece accomodare Massimo: si accorse che il giovane aveva fretta ed era nervoso e a bruciapelo gli chiese: " Beh, che cosa sei venuto a fare? Se è per andare nella tua casa al mare, ebbene puoi scordartelo, perché non voglio andarci. " Massimo aveva un asso nella manica, e con disinvoltura estrasse dalla tasca della giacca una polaroid , e la consegnò alla donna. Da vera carogna, non pronunciò una parola , aspettando una reazione da parte della donna : e questa arrivò , e così la signora Luisa disse : " E va bene, so che cosa vuoi e verrò ma solo a un patto : oggi e basta. E poi sparirai dalla mia vita, senza se e senza ma. Non ti devo spiegazioni o giustificazioni. Se vuoi è così, altrimenti, vaffanculo!" E' inutile dire che il giovane rimase spiazzato da quanto aveva appena sentito, e malgrado tutto accettò, ma aggiungendo che la giornata sarebbe stata lunga. La donna lì per lì non afferrò bene le parole, o meglio non diede peso alla parola "giornata", pensando forse che in due o tre ore sarebbe stata scopata e riportata a casa. In ogni caso dopo un'oretta arrivarono nella casa al mare: La signora Luisa rimase impressionata dalla bellezza del posto, dalla cura meticolosa che mostrava il giardino, insomma le piaceva tutto. Massimo con la sua voce quasi risvegliò la donna e la invitò a seguirlo. Una volta dentro casa prese la borsetta e la giacca della donna, e poggiò il tutto su una sedia. La signora Luisa esclamò : " Hai una bella casa: è tua o è della tua famiglia?" E il giovane rispose, non senza un tono di orgoglio : " E' mia ,ma da poco tempo. Le piace? " E lei rispose " Sì, molto. Vorrei anch'io una casa come questa, o almeno mi farebbe piacere che anche Federico potesse comprarsela prima o poi" Il giovane aveva qualche asso nella manica, o così pensava, e decise di giocarselo . Massimo disse " Perché non ci accomodiamo un'attimo , magari fuori in giardino, venga mi segua " Una volta in giardino Massimo , prendendole una mano, la guidò fin dietro la casa, dove c'era una bellissima piscina. La signora Luisa restò a bocca aperta . Una volta raggiunto il salotto , la invitò a sedersi, e le raccontò quanto segue " Vede signora Luisa, è vero che quel lontano pomeriggio ho visto e sentito cosa è successo nel suo salotto di casa. Ed è sempre vero che a volte mi sono masturbato ripensando a quello che avevo visto. Ma è solo quando i miei hanno acquistato l'azienda dove lavora suo marito che mi è venuto in mente di volerla rivedere, e lei può immaginare anche il perché. I miei studi ma soprattutto la mia famiglia , che ha acquistato il macello e tutto l'impianto, mi ha invitato , quasi costretto , a interessarmi del rilancio della struttura e lei sa cosa vuol dire questo. " La donna lo interruppe così " Perché mi dice queste cose? Che cosa vuole da me?" E Massimo di rimando : " Non ci arriva ancora a capirlo? Lei mi ha costretto a mettere le carte in tavola, e allora adesso gliele mostro. Vuole che suo marito veda la foto o le altre polaroid che ho? Vuole che sappia come ha pagato i libri di scuola di Federico? Vuole che suo marito mantenga il posto di lavoro? Vorrebbe dare anche a Federico un lavoro in azienda? Decida lei: ci pensi mentre vado a prendere da bere" Lasciò la donna a riflettere e , dopo qualche minuto si presentò con due bicchieri e due bottiglie di Coca Cola . Impaziente com'era di sapere , mentre versava da bere, la incalzò subito "Allora, ci ha riflettuto? Cosa ha deciso?" Lei imperturbabile gli disse " Come ti ho già detto, solo per oggi. Fai quello che devi e che vuoi, e poi mi riporti a casa. Poi sinceramente, non ho capito che cosa intendi : certo che desidero che mio marito mantenga il posto di lavoro. Ma io cosa c'entro ?" La mente di Massimo ragionò così : intanto mi prendo qualcosa, che è sempre meglio di non avere niente, e aspetterò qualche giorno lo sviluppo degli eventi. Mentre Massimo lasciava senza risposta la donna, terminarono così di bere e, sempre con una falsa galanteria , prese per mano la signora Luisa invitandola di fatto ad alzarsi, e così ritornarono dentro la casa. Una volta all'interno Massimo cercò di riprendere il controllo della situazione, del resto toccare la mano della donna, guardare le su forme generose, pensare a come avrebbe approfittato di quel corpo, rischiavano di fargli perdere la testa. E così la invitò a spogliarsi, lì nel salone. La signora Luisa era un po' riluttante, e così il giovane pensò di ricorrere a dei modi più energici e decisi. Le disse " Avanti si sbrighi , si spogli" E nel frattempo anche il giovane si denudò e assai più velocemente di lei , al punto che lui era già nudo mentre lei aveva ancora reggiseno e mutandine. Quando il reggiseno fu slacciato, le grosso e larghe tette furono liberate. Massimo raccolse dalle mani della donna il reggiseno , e dopo averlo annusato lo lanciò verso il divano. Il giovane vedeva che una bella pancetta era tenuta a stento dall'elastico delle mutandine, e quando queste furono abbassate, la ciccia si mosse anche lei verso il basso. Quando la donna si curvò per liberarsi delle mutandine , quel movimento fece andare in tutte le direzioni le tettone: un bel cespuglio nero spuntava tra le grosse cosce della signora Luisa. Massimo era terribilmente e visibilmente eccitato. Si inginocchiò tra le gambe della donna allargando le grosse cosce e infilando la testa nel cespuglio: ciò che riuscì a fare fu , però, di mettere la sua lunga lingua nella figa della donna. Questa fu sorpresa e sospirò: forse era da tanto tempo trascurata o meglio ignorata: come vuole certo modo di pensare, anche la signora Luisa è servita per mettere al mondo un figlio e per soddisfare, in maniera soprattutto tradizionale, gli impulsi sessuali del proprio marito. Oggi però sembrava un po' diversa la cosa: qualcuno la toccava; lei era in piedi e non su un letto con le cosce aperte in attesa della penetrazione e di quattro colpi di cazzo. Il giovane le toccava il grosso culo, la teneva per i larghi fianchi e spingeva la lingua in fondo alla sua figa cespugliosa. Tutto questo le piaceva, anche se di certo non dimenticava il cazzo di Federico che l'aveva penetrata ed era venuto dentro di lei: era anche vero che erano mesi che non veniva scopata, e un lontano ricordo gli orgasmi. Se poi oggi sarebbe stato diverso, lo avrebbe scoperto prima o poi. Il giovane a un certo punto sentì che la donna emetteva dei continui "ah , ah , oh , sì , così , continua bravo ah , dai, ancora , e poi un lungo ahhhahh" e nel frattempo del liquido fuoriusciva da quella fonte che si trovava tra le grosse cosce della signora Luisa. E lui beveva con piacere perché ad ogni slinguata corrispondeva un altro sorso di quel liquido, un suono piacevole , e cioè gli "ah " che gli arrivavano alle orecchie, significavano che stava facendo bene il suo lavoro di linguista. Ma lui voleva andare oltre, per cui si sdraiò per terra, su un tappeto, e sul suo svettante cazzone fece accomodare , come si fa su un cavallo o su una motocicletta, la donna. Lei con una certa timidezza eseguì gli ordini e gli inviti del giovane. La penetrazione, date le dimensioni del sesso del giovane, non fu indolore, ma fu poi facilitata dal peso della donna che si trovò d'improvviso la figa pelosa aperta in due. Un forte "ah", misto di dolore e di sorpresa riempì le stanze della casa, e segnò l'inizio di una bella cavalcata, la prima forse della signora Luisa, ma la prima o la più desiderata anche da da Massimo. La donna si abituò in fretta alle dimensioni del cazzo che l'aveva appena trafitta, e le grosse cosce quasi mungevano e cercavano di estrarre piacere dal sesso del giovane. Inevitabilmente la signora Luisa ripensò alla penetrazione subìta giorni prima da parte del proprio figlio, ma non poteva non ripensare anche al cazzone del signor Luigi o di Francesco: per ultimo il cazzo , per lei ormai diventato piccolo, del proprio marito. Ma un colpo più deciso e forte dei precedenti la riportò nel mondo reale , dove appunto un bel cazzone le stava riempendo la figa di sperma caldo. Ormai era troppo tardi per disarcionarsi , e anche se era in là negli anni i rischi di una gravidanza potevano esserci. Pazienza ! Essere riempita di quel liquido bianco, ecco , le aveva dato piacere.
Fine 5 parte
Diterbitkan oleh iset60
10 bulan lalu
Komentar
3
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cazzincu
wow sempre più eccitante
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ke Allacatalla : Se ti piace , mi fa piacere . Monica
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Allacatalla
Fantasia erotica da urlo……😍😍😍
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