Spiaggia trans






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Era piena estate di due anni fa,ed io,amante del mare,soa di giorno come di sera,ed avendo anche il lunedi' libero,decido di prendere il mio telo mare,olio abbronzante,perizoma fuxia ed andare verso la spiaggia.
Venen do da Faenza,che è nel entroterra,si raggiunge le strada adriatica,che percorre tutta la costa,quindi decido al'ultimo che direzione scegliere...oggi voglio provare la sabbia a lido di classe.
Lido di Classe è una localita' a se non molto grande,per lo piu abitata da gente del luogo...e da una abbondante comunita' di transessuali brasiliani,che passano i mesi estivi,di giorno in spiaggia o a spasso,di sera,lavorando sulla strada.
Il primo bagno,sul lato rivolto verso ravenna,è il paletto virtuale,quello che distingue i bagni privati dalla spiaggia libera,dove capita anche qualche raro caso di naturismo,ma per lo piu' si va in topless.
Mi dirigo verso la spiaggia libera,oltre una piccola pineta,e mi si apre la veduta della sabbia,del mare,e qualche grupetto di bagnanti sparsi in giro.
Scelgo un posto a meta' strada tra pineta e acqua,stendo il mio telo e la borsa mi spoglio estando solamente nel mio sring rosa fluo,le mie infradito rosa pallido,unghie laccate rosa ancora dalla serata preceente,ed un tocco di lucidalabbra glitter,che non guasta mai.
Mi spalmo uno strato di olio su tutto il corpo e poi mi stendo al sole,godendo...quasi addormentandomi al suo calore,assieme al leggero rumore delle onde che si abattono.
Non so quanto tempo era trascorso,perchè mi apisolai veramente,ma venni svegliata da un'ombra sul mio corpo.
Quasi infastidita mi alzo sui gomiti,sollevando la mascherina D&G ed osservando la persona che mi si era piazzata davanti,quando vedo che è una mulatta brasiliana,neanche molto alta,bionda,con due seni molto prominenti ed un costume azurro mare,che mi osserva divertita.
“Ciao tesoro”,apre il discorso lei,”volevo svegliarti,perchè vedevo che ti eri addormentata al sole,e mi dispiaceva se ti bruciavi tutta davanti...”.
Ora mi ero svegliata,e nel miglore dei modi,pensavo.
“Hai ragione,cara”,le rispondo,”solo che non ho nessuno che mi da l'olio sulla schiena...”.
“Dai girati,amore”,mi risponde lei felice,”ci pensa Debora a te”.
Mentre mi volto pancia in giu' lei aferra la bottiglietta arancione del olio,lo versa sulle spalle ed inizia a massaggiarmi,prima solo sopra,per vedere la mia reazione.
Il contatto delle sue mani sul mio corpo,assieme al fresco della lozione mi fa emettere un piccolo mugolio di piacere,cosi' le sue mani continuano e scendono fin berso il fondoschiena.
“Non ti ho mai vista qui”,mi apella con voce suadente.
“Vero...di solito vado a Dante,in spiaggia nudista,ma oggi volevo cambiare un po'”.
“Hai fatto bene,tesoro...io con le mie amiche veniamo tutti i giorni qui...sai,abitiamo qua' dietro...”.
Sento le sue mani fermarsi diverse volte sui fianchi e sui glutei,infiltrando anche un dito tra le natiche,per ungere ben bene anche il forelino anale.
A me viene quasi naturale spingere con il sedere contro il dito insistente,fino a sentirlo entrare dentro un momento,ma subito dopo esce nuovamente.
Mi viene un sorriso sornione e Debora se n'è accorta della mia voglia perenne,cosi' insiste con i massaggi.
Si sdraia di fianco a me e solo ora lancio uno sguardo al pacco evidente sotto al perizoma blu,
bello gonfio,ed ancora assopito.
Ora siamo sdraiate di fianco,una contro l'altra,e la sua mano continua a toccarmi i seni,la pancia,e scende verso la pisella semi sveglia,che preme nel costumino,volendo uscire,mentre dal lato suo vedo che anche a lei non dispiace il gioco,dato che a sua volta,il pacco si gonfia.
Ci stiamo toccando dolcemente,mentre scambiamo due chiaciere,lontane da occhi indiscreti.
Debora è una trans 34enne,che provviene dalle vicinanze di Rio,da famiglia povera,scoperta la sua femminilita',è finita in un clan che gestisce la prostituzione e la droga,dopo due anni di vita in strada è riuscita scappare ed approdare in italia,dove si è ritrovata ancora nel giro delle lucciole,ma almeno dopo un primo anno nel milanese,si è messa in proprio sulla riviera adriatica,benchè ci sia una pecunia per avere i posti dove battere,riesce finalmente a gestirsi da sola.
Si parlava della operazione per gli innesti mammari,dei ormoni,della vita in strada,e nel contempo le nostre mani toccavano i nostri corpi sudati,passando da un seno ai pacchi eccitati sotto ai perizoma,stuzzicandoci a vicenda.
Le amiche di debora,altre quattro trans brasiliane,distanti una ventina di metri da noi,di tanto in tanto ci lanciavano qualche occhiata divertita.
Noi due,indifferenti alle poce persone nei dintorni,continuiamo il nostro petting con chiacchiera,fino a che Debora non decide di estrarre di lato il suo cazzo,quasi eretto,per poi fare le stessa cosa con la mia pisella,quasi moscia,e riprendendo a toccarci a vicenda,ad una masturbata in piena spiaggia...molto eccitante.
Ormai era chiara la nostra reciproca voglia di giocare,cosi' Debora si rimette dentro il tanga il suo pene,mi invita a fare lo stesso,poi mi invita a seguirla,con un evidente sorriso smagliante.
Ci alziamo e la seguo tenendoci per mano fino alla pineta vicina.
Addentrate di qualche metro,appena fuori dalla vista pubblica,lei si volta,mi abbraccia aferrandomi le chiappe,stringeldole decisa,e mi sussurra al'orecchio “ho voglia,tesoro...tu ne hai?”.
Io di rimando non dico nulla,ma finisco con la mano sul suo pacco teso sotto al costume,lo aferro decisa attravesro il tessuto,per muoverlo dolcemente.
Senza dirmi nulla sento che il nodino al lato del costumino viene slegato,facendo cadere a terra il fazzolettino rosa di stoffa,nel mentre anche quello di Debora si slega e cade,cosi che sento la capella gonfia bollente contro la mia pancia.
Vengo girata,voltando le spalle alla mia compagna,sento le sue mani afferrarmi i seni decisa,con presa forte,poi una delle mani scendono varso il basso ventre,cercando la mia cazza mezza eretta,ed inizia a segarmela furiosa.
“Sei proprio una troietta vogliosa,vero?”,mi ansima nel orecchio,”dimmi che sei la mia troia,e che vuoi il mio cazzo,dai...”.
Io,eccitata al massimo glielo dico ad occhi ciusi,”si mia divina...voglio senitire il to cazzone...ti prego,dammelo tutto..”.
Sento il suo palo bollente spingere contro la mia schiena,strisciare deciso su e giu',sento le sue mani stringermi le tette quasi a strizzarle,cercando i capezzoli duri.
Dopo qualche istante di sfregamento,Debora si ferma,aferra il suo cazzone tosto con una mano,e me lo punta contro l'orifizio anale,spinge legegrmente ed antra in me,favorita dal olio solare,che faceva da lubrificante.
Sento la sua spada entrare in me,forte,decisa,non esita neanche un momento,affonda lentamente tutta la sua sbarra di carne,fino alle palle...tutta dentro.
Mi viene a meno il respiro per un attimo,ma sto gia' sbrodolando come una vacca in calore.
Sentirmi cosi' piena di cazzo è un piacere travolgente,e passato il primo momento,sento che inizia ad entrare ed uscire ritmicamente nella mia fica anale,sento che le mie pareti si distendono ed accolgono quella spada dentro,procurandomi fitte alo sfintere,dovute dal piacere immenso.
“Sei la mia troia...la mia puttana...dimmi che mi ami e che vuoi essere la mia vacca”,mi incita,tirandomi i capelli,aferrandomi i seni strizzandoli.
Io mi faccio scopare senza indugio,in piedi in mezzo alla pineta,prendo il suo cazzo e sento,quando affonda,le sue palle sbattere contro le mie,sento il suo respiro afannoso contro la mia nuca,siamo come due bestie che si acoppiano selvagge...senza nessun limite al piacere reciproco.
“Sono la tua regina,la tua Padrona...farai tutto quello che io voglio...mi hai capito,troia?”
Io do' il mio assenso con un gesto della testa,tanto non capisco piu' nulla,ma sono pronta a qualsiasi porcata ella pretendera' da me.
“Brava puttana...cosi' ti voglio...prenditi tutto il mio cazzo e dimmi che ti piace...che ne vuoi ancora...dillo!”.
Io continuo a ringraziarla per il cazzo che mi dava,e confermavo che ero la sua vacca e troia,pronta a qualsiasi sua volonta',per quanto perversa ella la volesse.
“Brutta frocia zoccola...ora ti insemino...ti voglio ingravidare...voglio sborrati dentro quel culo rotto che hai...sto per venire,troia...”,e sento un caldo getto entrarmi dentro,poi un secondo,un terzo,fino a sentire che sto per perderne' dalla mia fica slabbrata.
Il caldo seme di Debora mi sta colando lungo la coscia,ma lei non esce dalla mia tana,continua a spingerlo dentro,ripetuti colpi di reni che affondano dentro di me.
Mi sta tenendo stretta ai fianchi,fermandosi ancora qualche istante col suo shettro dentro la mia fica,per poi uscire lentamente,permettendo di farmi perdere altro liquido seminale,che riprende a colarmi lungo la gamba.
“Vieni tesoro...puliscimi bene”,mi invita ora con voce piu' dolce,acennando una carezza al viso.
Io mi volto e mi abasso per gustarmi le sue ultime gocce,assieme ai miei umori anali,con i quali avevo imbrattato quel cazzo,e quei testicoli,ora a riposo.
Assaporo ancocra qualche attimo quei sapori,prima che decidiamo di rivestorci e tornare al mio telo,per riperndere la tintarella.
Ora siamo sdraiate al sole,ci scambiamo qualche tenera carezza,qualche bacio con le lingue che si intrecciano,e chiacchieriamo del piu' e del meno,per conoscerci meglio.
Scopro li che Debora era in realta' una parucchiera a Rio,che è figlia di una famiglia numerosa,ma sin da giovane ripudiata ed abbandonata alla strada,causa la sua natura omosessuale,e che purtroppo è una cruda realta' che capita a molte sue amiche compaesane.
Confido con lei che non è una realta' esclusivamente brasiliana,che anch'io ebbi la stessa sorte,ma che nel contempo,una volta chiarita la mia natura,mi sono ritrovata piu' indipendente e libera dagli vincoli famigliari,e forse era meglio cosi'.
Dopo una mezz'ora di chiacchiere tra ragazze,a Debora sorge una scintilla.
Mi chiede se avessi impegni per pranzo,e se volevo aggiungermi alla loro compagnia,perchè piu' tardi,verso l'una,si andava tutte a casa di una loro amica,per una insalata,una doccia e un dronk pomeridiano.
Accolsi con entusiasmo la proposta,cosi' Debora mi invita a prendere le mie due cose ed avvicinarmi ai loro teli,che mi avrebbe presentata alle amiche.
Raccolgo il mio pareo,i sandalini,il telo e la borsina con creme e telefono e ci avviciniamo al grupetto,che gia' da lontano ci stava squadrando,con sorriso malizioso...
“Ragazze...lei è Jenny,una carissima amica,”,esordisce Debora,”oggi sta con noi...vi va?”.
Io saluto un poco intimidita,ma sempre col sorriso,che viene ricambiato dalle altre con molta disinvoltura,e mi viene indicato un posto libero tra loro,dove poso le mie cosette,e mi ci accomodo.
Ora mi ritrovo in mezzo a cinque trans stupende,due delle quali con seni quasi prorompenti,siamo tutte in topless e il solo perizoma,pelli ambrate con nel mezzo la bianca,quasi a fare contrasto.
Sono tutte subito cordiali ed accomodanti,spiritose e spensierate,di tanto in tanto una mano striscia qualche parte del corpo altrui,qualche bacio con lingua,ma tutto nella maniera piu' semplice,innocente e diretta possibile...un bel grupetto.
Non ci avevo fatto caso,anche perchè c'era proprio l'atmosfera dell'innocenza,che una delle due trans africane mi aveva adocchiata nello specifico,solo piu' tardi me lo avrebbe fatto notare Debora,ma si prosseguiva tranquillamente a bere birrette dal frigo portatile,scambiarsi carinerie e,come detto,qualche palpatina volante.
La spiaggia orma deserta,erano le 13,si decide di partire verso il pranzo,a casa di una delle belezze.
Io mi metto il pareo e porto i miei sandalini fino alla strada poco distantemper poi pulire i piedi dalla sabbia ed indossarli,quando da dietro arriva proprio la trans nera,mi si avvicina di soppiatto,e mi prende la mano,per iniziare la passeggiata mano nella mano.
Mentre percorriamo i vialetti secondari per raggiungere l'appartamento,di tanto in tanto il mio sguardo e quello delle morettona si incrociano,ci scambiamo sorrisi qualche chiacchiera di comodo,fin quando non raggiungiamo la prima delle villette a schiera,in questa zona molto discreta...infatti,non si vedeva anima viva intorno.
Mentre le altre varcano la soglia del ingresso al gardino,lei,sempre tenendomi ferrea la mano mi si piazza davanti,getta l'altra mano sul mio seno,stringendolo decisa e mi stampa in boca la sua lingua,frugandomi l'ugola.
Confido di non essere stata sorpresa piu' di tanto,vista la decisione del rientro assieme,resto pero' stupita nel momento scelto,ma rispondo prontamente con la mia lingua,e con l'alra mano libera,che va a cercare la sua tetta da capezzolo eretto,quasi sembrare un piccolo cazzo.
Le altre,che ci avevano otate,ridacchiano e si scambiano qualche commentino in brasiliano,
cosi si entra a casa.
L'appartamento non è immenso,se consideriamo anche che è condiviso tra due ragazze,ma arredato con stile,piacevole e sopra tutto,dopo il caldo accumulato,l'aria condizionata è un toccasano sulla pelle.
In pochi istanti la tavola della cucina viene coperta di ogni ben di dio,vedure,qualche barattolo di tonno,e tutto l'occorrente per creare delle insalate squisite.
Ci mettiamo a tavole e ci organizziamo il nostro piatto,ma la moracciona,seduta di fianco a me,non mi molla un attimo,cerca ogni pretesto per toccarci sbadatamente,sfiorarci...
Mentre sforchettiamo dai nostri piatti,la mia vicina di seduta passa al'atacco,con abile gesto,sotto al tavolo mi aferra la mano dal polso,se se la porta sul suo pacco gonfio,teso,facendomi notare che aveva gia' una erezione straordinaria.
Oltre al fatto del pene eretto,noto anche che doveva essere di dimensioni eccezzionali,vista la prorompenza di quel fazzoletto di tessuto,ma non mollo la presa,continuo ad accarezzarlo dolcemente,poi afferrarlo attraverso il costume,per tornare a sfiorarlo delicatamente.
Anche le altre commensali,compresa Debora hanno assistito a queste vicende,ma sempre con molta ironia,ridono e scerzano,incluso sulla mia faccia,nel notare la proboscide della loro compagna.
Terminate le cibarie,alcune delle ragazze si sdraiano sul divano alle spalle del tavolo,accendendo la televisione,mentre noi due ci fermiamo qualche altro istante sedute,toccandoci,ora in modo evidente,davanti a tutte.
Io mi permetto ti togliermi la curiosita' e faccio balzare fuori dal perizoma la stanga di carne scura alla mia compagna,e aferro un palo di buoni 25 centimetri,lo tngo saldo alla base,e ricevo una spanna di lingua sua in bocca,mentre le sue mani frugano me.
Dopo qualche minuto la mia compagna si alza col suo bestione in bella vista,mi aferra la mano e mi conduce verso il girndino posto sul retro del appartamento.
Le altre ragazze ci salutano,augurandoci di divertirci,scerzosamente.
Arriviamo sul retro,dove si apre un prato verde di una decina di metri di lunghezza e di larghezza,qualche arredo da giardino,un tavolo con quattro sedie,un ombrellone,qualche pala buttata li',ed una siepe alta,oltre le nostre teste.
Lei si volta e mi abbraccia decisa,puntando il suo cazzone contro il mio ventre,mi limona a dovere,e poi mi chiede “sei stata con Dabora,vero?”,ed io annuisco,”ti è piaciuto il sul cazo?”,
ed annuisco ancora.
Mentre fa correre le mani su tutto il mio corpo,mi dice “voglio che tu sia la mia schiava e troia...voglio che mi servi il mio cazzo ed avrai come premio la mia sborra ed il mio piscio...li vuoi,troia?”.
Deglutisco un momento la saliva,e le rispondo “Si Padrona,voglio essere la tua schiava e troia...faro' qualunque cosa tu vorrai”.
Mi sento le sue mani sulle spalle,che mi spingono giu',piazzandomi in ginocchio di fronte a lei.
“Succhiami il cazzo,puttana bianca,”mi ordina,”voglio sapere che bocchinara sei”.
Io apro la bocca oltre misura,per accogliere quella banana scura il gola,ed inizio a succhiare avida ogni sapore,ogni goccia di presperma le esce dal pene.
Una mano dietro la nuca mi spinge ancora di piu' contro la nerchia,entrando lungo il canale orale,soffocandomi “Ingoia,porca...voglio sfondarti la gola,troia...”.
Di tanto in tanto cede la presa,ma per riprenderla dopo un istante,cosi' permettendomi di respirare,ma sto sentendo la sua capella entrarmi oltre la cavita' orale,nel esofago,una cosa che adoro sentirmi.
Qualche minuto si questa penetrazione estrema,che ella decide che è arrivata l'ora di sfondarmi la fica anale.
Mi fa togliere il perizoma,che oltretutto non cpriva piu' nulla,lo getta in un angolo,mi fa piazare a quattro zampe al centro del prato,si piazza dietro di me,e mi sputa sul buchetto che sta palpitando dalla voglia.
“Per terra con quella faccia da vacca,e apriti il culo”,mi ordina,ed io eseguo la manovra,esponendo al massimo il mio culetto,offrendolo alla sfondata.
La sua capellona striscia un momento sulla saliva vicino al buchetto,poi si ferma sul orello,per forzare una entrata da togliere il fiato,una dilatazione molto ampia e di colpo,senza alcuna esitazione sua,sento le pareti interne aprirsi,dilatarsi di colpo,sento il suo palo che mi forza le pareti intestinali per addentrarsi dentro,sempre piu' dentro,fino a scomparire tutto nel mio corpo.
“Ti piace,vero,puttana?”,mi chiede,mentre si accomoda sulla mia schiena,”dillo che sei la mia puttana,la mia vacca”.
Io,con gli occhi ribaltati dal piacere,perso l'uso del capire razionale,le rispondo che si,sono la sua puttana,la sua vacca,e che adoro farmi montare dalla Padrona.
“Brava troia...prendi il mio cazzone,tutto...voglio spaccarti il culo...te lo meriti...scrofa”,e continua a stantufarmi con vigore e decisione,non mi da un attimo di tregua nella monta.
Sento il forellino dolorante,ma sento anche una ondata di piacere lungo tutto il corpo.
Una penetrazione cosi' frossa e selvaggia non l'ho avuta da tempo,ma tutte le volte mi procura orgasmi multipli,anche senza sfiorarmi il pene,che ora sta ragrinzito a penzoloni.
Mentre mi fotte energicamente,passa una mano al mio clitorida fradicio,si bagna le dita e poi me le porge alla bocca “che troia che sei...sei tutta bagnata...ti piace prenderti il mio cazzo...e ora lecca e pulisci”.
Io prendo in bocca quelle dita sporche dei miei umori,li succhio avidamente,sono in estasi,dal piacere che mi provoca.
Ad un tratto si ferma con la cavalcata,lentamente esce dal mio intestino,si rialza in piedi e si tiene la mazza,porgendomela.
“Vieni apulirmi il cazzo,troia...”,mi impone.
Io mi volto e resto in ginocchio ad assaporare tutti quei sapori,i suoi mescolati ai miei.
Nel frattempo non mi ero accorta che tutte le altre erano sulla sohlia della porta che dava sul giardino,cazzo in mano,a masturbarsi osservando lo spettacolo che stabamo dando.
“Se vuoi davvero essere la mia schiava,troia e puttana,voglio ora una cosa da te...”.mi viene detto con voce decisa,ferma.
“Chiudi gli occhi,apri la bocca e segati quel cazzetto inutile,davanti alla tua Padrona”.
Immaginavo benissimo,cosa sarebbe sucesso da li a poco,ma ero talmente eccitata e su d giri,che riuscivo ad avere anche un'erezione,che di per sé non è cosa di ogni giorno per me.
Apro la bocca,serro gli occhi e mentre tenevo con una mano il mio cazzo,inizio a massaggiarmi un seno,vogliosa della doccia profumata che sarebbe arrivata.
Infatti,dopo qualche istante sento il primo getto,timido,schizzare sul mio corpo,caldo,profumata,quasi oleoso.
Poi inizia la vera doccia...un getto di orina diretto alla mia faccia,la bocca diventa il suo cesso,
il suo pisciatoio,ed io accolgo tutto quel nettare salato ed acre,tentando anche di bere qualche sorso della sua calda essenza.
“Sei la mia schiava,il mio water...sei un cesso di troia...bevi il mio piscio,schifosa merda frocia...”,mi incita la Padrona nera,soto gli sguardi divertiti delle altre,intente a masturbarsi furisoe.
Vuotata la sua capiente vescica,mi porge ancora il suo cazzo per ripulirlo ben bene dalle ultime gocce,poi si volta verso le altre,dicendo qualcosa in brasiliano,con tono divertito,ed indicando me,oscenamente inginocchiata a terra,fradicia di urina.
In berev anche le altre si avvicinano,mi circondano e puntano tutte il mio viso coi loro scettri di carne.
Ho capito che sono diventata il pisciatoio di tutte,Debora compresa,che mi si era piazzata di fronte.
Riprendo a masturbarmi follemente,e sento getti di cando piscio arrivare da ogni parte,ciascuno diretto principalmente alla mia bocca spalancata,ma comunque una gran parte finisce anche su tutto il corpo.
Da dietro il cerchio sento solamente la voce della Misstress “quando hanno finito,voglio che pulisci tutti i cazzi,ed anche i loro culi,cosi' ringrazi le mie amiche,vacca frocia”.
Completamente zuppa di pipi' eseguo l'operazione di pulizia,sia dei loro cazzi,per poi passare a ringraziarle e leccare il loro culi sodi,caldi ambrati.
Lasciatami sul prato,dopo un po' torna Debora,mi prende per mano e mi fa alzare,accompagnandomi al bagnomdove avrei potuto fare una doccia calda,con Debora seduta sul water a guardarmi in silenzio,quasi seria.
Prima di uscire e tornare dal gruppo,lei mi prende per un braccio,mi volta contro di lei,e mi stampa un bacio con tanta lingua.
Poi mi porge un foglietto,dicendomi:”dobbiamo andare ora...tra poco arriva un cliente di una delle ragazze...pero' qui hai tutti i nostri numeri,ci sei simpatica e ti vogliamo tra le nostre amiche.”.
Io,felicissima della notizia la abraccio ancora,poi torniamo verso la stanza centrale,dove tutte hanno gia' le loro borse in mano,pronte a rientrare.
Raccolgo velocmente le mie cose,un bacio a ciascuna ragazza,poi scendiamo le scale e ci dirigiamo ciascuna verso la propria meta.
Qualche giorno dopo seppi che c'è stata una retata nella loro zona,il tg diceva di decine di trans rimpatriate,la cosa mi lascio' di stucco.
La stessa sera,rientrata dal lavoro,tentai di contattare i numeri,ma nessuna risposta,purtroppo.
Una bella avventura,durata troppo poco...
Publicado por FrociaSissy
7 años atrás
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samanthasissy65
wow,super storia,alla quale prenderei parte volentieri, e totalmente da cagna perversa¡ bacini cremosi¡
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I lov you
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renoir_freedom
un sogno
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enomis84
Coinvolgente 
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massimo_muja
bellissimo!!
Responder
mayrasmoker
Bellissima esperienza!!
Responder
Favoloso
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