OK SFIDA ACCETTATA
Sono passati diversi giorni dall’inizio dell'isolamento per il Coronavirus.
All’inizio tutto bene anche per una persona come me, abituato a stare sempre in giro, anche per lavoro, ora però tutto questo isolamento stava minando la mia mente e non solo. Da quando è cominciato tutto questo, sono rimasto in casa con mia cugina, che ha preferito non rimanere a casa sua per via dei genitori vecchi e quindi facilmente contagiabili. Una sera ordinando la cucina, feci l’errore madornale di rompere un bicchiere e lei d’un tratto cominciò a inveire contro di me pesantemente.
Lo sfogo si concluse con un:
“sistema tutto, io me ne vado a letto, buono a nulla”.
Quella frase mi toccò molto, non era mai stata una donna aggressiva o nervosa ed inoltre non si era mai rivolta a me in quel modo, per molti anni infatti ero stato più che un fratello, in fondo quando ero nato lei aveva appena 12 anni.
Lei mi raccontava delle sue conquiste ed io facevo lo stesso, ci confrontavamo su innumerevoli argomenti, possiamo dire che avevamo conversazioni molto libere non che spinte, naturalmente entro i limiti. Pertanto quel suo comportamento irruento e aggressivo mi fece stare male. Quella stessa notte infatti non dormii molto, rimasi per lo più a rigirarmi nel letto, incapace di rilassarmi.
Verso le sei del mattino mi svegliai di soprassalto e dopo quasi mezzora di completa insonnia mi alzai, attraversando il lungo corridoio che portava dalla mia stanza alla cucina e passai di fronte alla camera, la porta era socchiusa e la luce entrava dalla finestra illuminando tutto l’ambiente. Pensieroso mi fermai proprio li davanti e senza neanche accorgermene guardai dentro, lei era distesa sul letto, le coperte erano scivolate quasi del tutto per terra e lei distesa su un lato indossava una piccola vestaglia rosa cipria. Vedendo quella scena, così senza neanche pensarci la mia mano scivolò lungo la maglietta afferrando, da sopra i pantaloni il mio ormai turgido pene.
Rimasi qualche minuto a guardarla mentre da sopra i pantaloncini mi masturbavo, rimasi li anche quando si mosse un pochino, il suo corpo si girò dal lato opposto lasciando in mostra il sedere. In quel movimento la vestaglia si era alzata e il suoi glutei erano era in bella mostra, l’eccitazione raggiunse il suo culmine quando notai che tra quelle natiche perfette e senza veli si intravedeva anche la sua fica, rimasi li a fissarla mentre la mia mano quasi senza accorgermene era scivolata all’interno dei pantaloni, in pochi secondi sentii lo sperma risalire lungo il mio pene e venni nelle mutande. Rimasi li qualche altro minuto a fissare quello spettacolo, poi ancora pervaso dall’eccitazione andai a darmi una ripulita.
Passai il resto della mattinata in cucina a guardare la tv e verso le otto e mezza si svegliò, appena la sentii uscire dalla stanza misi sul gas la moca del caffè e dopo qualche minuto anche lei mi raggiunse.
“buongiorno” disse ancora assonnata
“buongiorno, il caffè è quasi pronto” dissi voltandomi verso di lei, quando la guardai però rimasi un attimo impietrito, indossava ancora la vestaglia rosa e dovetti muovermi in fretta verso il tavolo per nascondere il cazzo che stava emergendo.
“grazie tesoro, ne vuoi un po’ anche tu ?” disse ed io ancora un po’ spaesato ribattei
“certo, grazie”. Allora versò due tazzine e me ne passò una, poi avvicinandosi alla finestra e dopo un lungo sorso si accese una sigaretta e disse:
“senti, scusami per la scenata di ieri sera, ma sai, tutto questo isolamento mi sta facendo impazzire”
“tranquilla capisco” dissi prendendo una sigaretta dal suo pacchetto e accendendola.
“vieni più vicino alla finestra dai” disse invitandomi ad avvicinarmi con la mano, io con un movimento lesto mi sistemai il pene quasi del tutto eretto e mi avvicinai alla finestra.
“ma si tranquilla, ci sta essere nervosi in questo periodo, in fondo le nostre abitudini erano un po’ diverse” ammiccai
“hahaha, si hai ragione e l’astinenza non aiuta” disse ridendo
“dai, sei sempre così esplicita” risposi un po’ in imbarazzo
“beh scusa, sono una donna e ho le miei esigenze, è quasi un mese che non lo faccio con nessuno, noi donne non siamo come voi uomini a cui basta una sega per stare bene, abbiamo bisogni più particolari” disse un po’ scocciata.
“beh ma allora masturbati come fanno tutte” esclamai in tutta risposta mentre facevo qualche tiro di sigaretta
“secondo te non lo faccio ma non riesco a venire, forse manca proprio il calore corporeo di un uomo”
Sentendola fare tali affermazioni il mio pene si rizzò del tutto e mi dovetti schiacciare contro il piccolo mobile davanti alla finestra per non farglielo notare.
“mi dispiace, non so proprio cosa dirti”
“tranquillo amore, nessun problema” disse mentre si girava per prendere la moca del caffè, ma sbadatamente con il gomito contro il mobile rovesciò la tazzina ancora mezza piena facendo cadere a terra tutto il contenuto.
“oddio esclamò” guardando il caffè per terra
“ma ti aiuto io” esclamai protraendomi verso di lei che inaspettatamente fece un passo indietro, il suo corpo impattò con il mio e il suo sedere andò ad appoggiarsi esattamente sul mio pene turgido.
Ci bloccammo entrambi, i nostri corpi si toccavano e entrambi sentivamo le intimità dell’altro io il suo magnifico fondoschiena, lei ed il mio pene. Rimanemmo paralizzati per qualche istante poi si girò.
Aveva gli occhi un po’ sbarrati ma non sembrava sconvolta, il suo sguardo corse sul mio corpo e si bloccò un attimo sull’escrescenza che spuntava dai miei pantaloni, io di istinto mi coprii con le mani. così lei alzò lo guardo e disse:
“Tesoro mah che succede?”
“scusa ma sono sveglio da poco, cioè, e…” dissi mentendo “beh i discorsi di prima non hanno aiutato”
“Stai dicendo che ti sei eccitato sentendomi dire quelle cose” affermò con voce interrogativa
“si beh sai…” balbettai un attimo
“cioè, è da un po’ che sono a secco pure io e sentendoti dire quelle cose mi si è rizzato di istinto”
“va bene stai tranquillo è normale, ora dammi un attimo che pulisco il pavimento”, poi si voltò e dopo aver preso una spugnetta si inginocchiò davanti a me, mi lasciò li, con le mani avvolte attorno al mio pene mentre piegata a novanta passava la spugna molto lentamente.
Ad un certo punto, non so se per caso o per suo volere la vestaglia si ritirò verso i fianchi lasciando in mostra il sedere, notai subito che tra quelle natiche perfette non vi era l’ombra delle mutandine e a quella vista un fremito di perversa eccitazione attanagliò il mio corpo.
Ero li, impietrito mentre fissavo il sedere, intenta a pulire il pavimento, mi risvegliai solo quando mi disse con voce lieve quasi senza farsi sentire:
“amore, potresti aiutarmi un attimo” nell’udire quelle parole non capii a cosa si riferiva, ma mentre il suo sguardo era rivolto nella direzione opposta estrassi il pene e inginocchiandomi dietro di lei lo puntai nella direzione della sua fica, esitai un attimo ma poi con un unico movimento pelvico inserii il mio pene in lei.
Nel sentire la mia presenza sussultò, ma non si allontanò, allora con iniziale lentezza cominciai a muovermi avanti ed indietro, continuando sempre più forte fino a quando il suono del mio bacino che impattava contro i suoi glutei riecheggiò per tutta la stanza.
Stavo scopando mia cugina sul pavimento della cucina e lei sembrava non volersi staccare, più mi muovevo più dalla sua bocca piccoli gemiti cominciavano a provenire, tant'è che con un unico movimento le afferrai i capelli e la tirai verso di me, dopo quel gesto la sua schiena era appoggiata a me e il suo viso era a pochi centimetri dal mio. Con un filo di voce tra i continui mugolii di piacere la sentii dire:
“amore… lo so che è sbagliato… ma ti prego, non fermarti”
“va bene” replicai mentre la lasciavo ricadere sul pavimento.
Le mie mani allora si fecero più strette attorno alla sua vita e la velocità con cui la prendevo continuò ad aumentare, ad un certo punto sentii il suo corpo irrigidirsi, e la sua fica trattenermi in una morsa, in quel momento i gemiti divennero sempre più acuti fino a quando non esplose in un:
“Si !!! amore !!! sto venendo !!!” e mentre lei si accasciava al suolo tra gli spasmi estrassi il pene e con un potente spruzzo venni sul sedere e sulla schiena.
Rimasi li un attimo mentre guardavo la sua schiena ricoperta dal mio denso sperma, poi lei si alzò e si girò a guardarmi, il suo viso era rosso e i suoi occhi sbarrati, si avvicinò a me e dopo avermi dato un bacio sulla guancia disse:
“grazie di aver aiutato la cugina tesoro”
“grazie a te” riuscii a dire
Poi si alzò e dirigendosi verso la porta della cucina disse:
“io vado a darmi una ripulita, poi sarebbe meglio se anche tu ti facessi una doccia”
“certo vai tu e tra un po’ ti raggiungo”
Lei ammiccò e poi uscì dalla cucina. Allora mi alzi in piedi e dopo aver acceso una sigaretta cominciai a guardare fuori dalla finestra, la mia mente era vuota e l’eccitazione ancora regnava sovrana.
Non riuscivo a credere a quello che era appena successo, ma era successo ed era questo l’importante, una fantasia portata nel corpo diventata finalmente realtà.
All’inizio tutto bene anche per una persona come me, abituato a stare sempre in giro, anche per lavoro, ora però tutto questo isolamento stava minando la mia mente e non solo. Da quando è cominciato tutto questo, sono rimasto in casa con mia cugina, che ha preferito non rimanere a casa sua per via dei genitori vecchi e quindi facilmente contagiabili. Una sera ordinando la cucina, feci l’errore madornale di rompere un bicchiere e lei d’un tratto cominciò a inveire contro di me pesantemente.
Lo sfogo si concluse con un:
“sistema tutto, io me ne vado a letto, buono a nulla”.
Quella frase mi toccò molto, non era mai stata una donna aggressiva o nervosa ed inoltre non si era mai rivolta a me in quel modo, per molti anni infatti ero stato più che un fratello, in fondo quando ero nato lei aveva appena 12 anni.
Lei mi raccontava delle sue conquiste ed io facevo lo stesso, ci confrontavamo su innumerevoli argomenti, possiamo dire che avevamo conversazioni molto libere non che spinte, naturalmente entro i limiti. Pertanto quel suo comportamento irruento e aggressivo mi fece stare male. Quella stessa notte infatti non dormii molto, rimasi per lo più a rigirarmi nel letto, incapace di rilassarmi.
Verso le sei del mattino mi svegliai di soprassalto e dopo quasi mezzora di completa insonnia mi alzai, attraversando il lungo corridoio che portava dalla mia stanza alla cucina e passai di fronte alla camera, la porta era socchiusa e la luce entrava dalla finestra illuminando tutto l’ambiente. Pensieroso mi fermai proprio li davanti e senza neanche accorgermene guardai dentro, lei era distesa sul letto, le coperte erano scivolate quasi del tutto per terra e lei distesa su un lato indossava una piccola vestaglia rosa cipria. Vedendo quella scena, così senza neanche pensarci la mia mano scivolò lungo la maglietta afferrando, da sopra i pantaloni il mio ormai turgido pene.
Rimasi qualche minuto a guardarla mentre da sopra i pantaloncini mi masturbavo, rimasi li anche quando si mosse un pochino, il suo corpo si girò dal lato opposto lasciando in mostra il sedere. In quel movimento la vestaglia si era alzata e il suoi glutei erano era in bella mostra, l’eccitazione raggiunse il suo culmine quando notai che tra quelle natiche perfette e senza veli si intravedeva anche la sua fica, rimasi li a fissarla mentre la mia mano quasi senza accorgermene era scivolata all’interno dei pantaloni, in pochi secondi sentii lo sperma risalire lungo il mio pene e venni nelle mutande. Rimasi li qualche altro minuto a fissare quello spettacolo, poi ancora pervaso dall’eccitazione andai a darmi una ripulita.
Passai il resto della mattinata in cucina a guardare la tv e verso le otto e mezza si svegliò, appena la sentii uscire dalla stanza misi sul gas la moca del caffè e dopo qualche minuto anche lei mi raggiunse.
“buongiorno” disse ancora assonnata
“buongiorno, il caffè è quasi pronto” dissi voltandomi verso di lei, quando la guardai però rimasi un attimo impietrito, indossava ancora la vestaglia rosa e dovetti muovermi in fretta verso il tavolo per nascondere il cazzo che stava emergendo.
“grazie tesoro, ne vuoi un po’ anche tu ?” disse ed io ancora un po’ spaesato ribattei
“certo, grazie”. Allora versò due tazzine e me ne passò una, poi avvicinandosi alla finestra e dopo un lungo sorso si accese una sigaretta e disse:
“senti, scusami per la scenata di ieri sera, ma sai, tutto questo isolamento mi sta facendo impazzire”
“tranquilla capisco” dissi prendendo una sigaretta dal suo pacchetto e accendendola.
“vieni più vicino alla finestra dai” disse invitandomi ad avvicinarmi con la mano, io con un movimento lesto mi sistemai il pene quasi del tutto eretto e mi avvicinai alla finestra.
“ma si tranquilla, ci sta essere nervosi in questo periodo, in fondo le nostre abitudini erano un po’ diverse” ammiccai
“hahaha, si hai ragione e l’astinenza non aiuta” disse ridendo
“dai, sei sempre così esplicita” risposi un po’ in imbarazzo
“beh scusa, sono una donna e ho le miei esigenze, è quasi un mese che non lo faccio con nessuno, noi donne non siamo come voi uomini a cui basta una sega per stare bene, abbiamo bisogni più particolari” disse un po’ scocciata.
“beh ma allora masturbati come fanno tutte” esclamai in tutta risposta mentre facevo qualche tiro di sigaretta
“secondo te non lo faccio ma non riesco a venire, forse manca proprio il calore corporeo di un uomo”
Sentendola fare tali affermazioni il mio pene si rizzò del tutto e mi dovetti schiacciare contro il piccolo mobile davanti alla finestra per non farglielo notare.
“mi dispiace, non so proprio cosa dirti”
“tranquillo amore, nessun problema” disse mentre si girava per prendere la moca del caffè, ma sbadatamente con il gomito contro il mobile rovesciò la tazzina ancora mezza piena facendo cadere a terra tutto il contenuto.
“oddio esclamò” guardando il caffè per terra
“ma ti aiuto io” esclamai protraendomi verso di lei che inaspettatamente fece un passo indietro, il suo corpo impattò con il mio e il suo sedere andò ad appoggiarsi esattamente sul mio pene turgido.
Ci bloccammo entrambi, i nostri corpi si toccavano e entrambi sentivamo le intimità dell’altro io il suo magnifico fondoschiena, lei ed il mio pene. Rimanemmo paralizzati per qualche istante poi si girò.
Aveva gli occhi un po’ sbarrati ma non sembrava sconvolta, il suo sguardo corse sul mio corpo e si bloccò un attimo sull’escrescenza che spuntava dai miei pantaloni, io di istinto mi coprii con le mani. così lei alzò lo guardo e disse:
“Tesoro mah che succede?”
“scusa ma sono sveglio da poco, cioè, e…” dissi mentendo “beh i discorsi di prima non hanno aiutato”
“Stai dicendo che ti sei eccitato sentendomi dire quelle cose” affermò con voce interrogativa
“si beh sai…” balbettai un attimo
“cioè, è da un po’ che sono a secco pure io e sentendoti dire quelle cose mi si è rizzato di istinto”
“va bene stai tranquillo è normale, ora dammi un attimo che pulisco il pavimento”, poi si voltò e dopo aver preso una spugnetta si inginocchiò davanti a me, mi lasciò li, con le mani avvolte attorno al mio pene mentre piegata a novanta passava la spugna molto lentamente.
Ad un certo punto, non so se per caso o per suo volere la vestaglia si ritirò verso i fianchi lasciando in mostra il sedere, notai subito che tra quelle natiche perfette non vi era l’ombra delle mutandine e a quella vista un fremito di perversa eccitazione attanagliò il mio corpo.
Ero li, impietrito mentre fissavo il sedere, intenta a pulire il pavimento, mi risvegliai solo quando mi disse con voce lieve quasi senza farsi sentire:
“amore, potresti aiutarmi un attimo” nell’udire quelle parole non capii a cosa si riferiva, ma mentre il suo sguardo era rivolto nella direzione opposta estrassi il pene e inginocchiandomi dietro di lei lo puntai nella direzione della sua fica, esitai un attimo ma poi con un unico movimento pelvico inserii il mio pene in lei.
Nel sentire la mia presenza sussultò, ma non si allontanò, allora con iniziale lentezza cominciai a muovermi avanti ed indietro, continuando sempre più forte fino a quando il suono del mio bacino che impattava contro i suoi glutei riecheggiò per tutta la stanza.
Stavo scopando mia cugina sul pavimento della cucina e lei sembrava non volersi staccare, più mi muovevo più dalla sua bocca piccoli gemiti cominciavano a provenire, tant'è che con un unico movimento le afferrai i capelli e la tirai verso di me, dopo quel gesto la sua schiena era appoggiata a me e il suo viso era a pochi centimetri dal mio. Con un filo di voce tra i continui mugolii di piacere la sentii dire:
“amore… lo so che è sbagliato… ma ti prego, non fermarti”
“va bene” replicai mentre la lasciavo ricadere sul pavimento.
Le mie mani allora si fecero più strette attorno alla sua vita e la velocità con cui la prendevo continuò ad aumentare, ad un certo punto sentii il suo corpo irrigidirsi, e la sua fica trattenermi in una morsa, in quel momento i gemiti divennero sempre più acuti fino a quando non esplose in un:
“Si !!! amore !!! sto venendo !!!” e mentre lei si accasciava al suolo tra gli spasmi estrassi il pene e con un potente spruzzo venni sul sedere e sulla schiena.
Rimasi li un attimo mentre guardavo la sua schiena ricoperta dal mio denso sperma, poi lei si alzò e si girò a guardarmi, il suo viso era rosso e i suoi occhi sbarrati, si avvicinò a me e dopo avermi dato un bacio sulla guancia disse:
“grazie di aver aiutato la cugina tesoro”
“grazie a te” riuscii a dire
Poi si alzò e dirigendosi verso la porta della cucina disse:
“io vado a darmi una ripulita, poi sarebbe meglio se anche tu ti facessi una doccia”
“certo vai tu e tra un po’ ti raggiungo”
Lei ammiccò e poi uscì dalla cucina. Allora mi alzi in piedi e dopo aver acceso una sigaretta cominciai a guardare fuori dalla finestra, la mia mente era vuota e l’eccitazione ancora regnava sovrana.
Non riuscivo a credere a quello che era appena successo, ma era successo ed era questo l’importante, una fantasia portata nel corpo diventata finalmente realtà.
4 years ago