10 - nuova scoperta
Erano rientrati il cugino e le due amiche! Merda! Pensai. Io un secondo la mia eccitazione sparì. Annika mi disse: dobbiamo uscire! Uscì dalla doccia e si mise un asciugamano sul corpo. Non so come pensai di cercare di pulire i miei schizzi sulle mattonelle passandoci la mano sopra. Il mio sperma appiccicoso si addensava sulla dita e pulii quello che rimase togliendo il doccino e indirizzando il getto sul muro. Da dietro mi sentii dire: prendi! E mi passo una salvietta con la quale mi asciugai il corpo. Cazzo! Il mio costume è di là! Annika mi fece cenno con la mano di aspettare e uscì dal bagno. Dietro la porta i toni si alzarono. Parlavano nella loro lingua. Sentivo lei e la voce del cugino. Si aprì un po' la porta e una mano mi butto dentro il costume che indossai. Dovevo uscire. Nella conversazione mi parve di capire la parola bitch! Puttana?!? Aprii la porta e vidi la scena. Le amiche che appena mi videro si misero a sghignazzare e il cugino rosso in viso che continuava in un monologo a parlare a Annika. Non capivo niente ma intuii il contesto. Mi guardò in malo modo e mi disse in un italiano stentato con un tono perentorio: vai via! Vattene! Lei mi guardò e con la testa mi fece capire di andarmene. Ok pensai. Passai tra di loro e mi fermai davanti al cugino. Mi fissava e incollai i miei occhi nei suoi. Avrà avuto dieci anni più di me ma mi sentivo pulsare così tanto il sangue nelle tempie che avrei voluto mettergli le mani al collo. Fu questione di secondi e non mi trattenni. Sei ubriaco? Gli dissi. Pensai che cazzo vuole questo. È il cugino mica il marito! Mi diede una spinta spingendomi sul petto ma ero preparato e mi fece fare solo due passi indietro. Forse non si aspettava che la sua spinta non avesse avuto un grande esito. Feci un passo in avanti ma Annika e le amiche si misero in mezzo e mi fecero indietreggiare. Vai! Per favore... mi disse Annika. Senza smettere di guardare negli occhi il cugino, uscii. Sulla porta sussurrai: pezzo di merda. Presi le sigarette sul tavolino. E mi diressi verso la mia tenda fumando per rilassarmi. Il nervoso sparì quasi subito. Non potevo che ripensare a quei momenti unici che avevo provato. Non smettevo di pensare ad Annika, al suo corpo, al piacere che avevo provato. Anche sdraiato sul mio materassino nella tenda, rivedevo ad occhi aperti i nostri corpi nudi. La sensazione di essere entrato nel suo corpo, di averla gustata. Ne volevo ancora. Gli ormoni pompavano a mille! Non so come mi addormentai. Mi svegliai sentendomi chiamare da mia mamma fuori dalla tenda! Ci sei..sono le 11! Papà ti aspetta per il mercato! Ah si risposi intontito. Che palle pensai. Meno male che non aprii la tenda. Ero nudo sul materassino con l erezione mattutina al massimo del vigore! Andai a far la spesa e poi pranzai con i miei. Non ebbi modo di cercare Annika. Pensai di vederla nel pomeriggio in spiaggia. E infatti nello spazio di spiaggia dove si radunavano i giovani la vidi con le sue amiche. La guardavo mentre mi avvicinavo. Seduta con le gambe allungate. Le braccia puntate all indietro per sorreggersi . I capelli sciolti al vento e la testa un po di lato. È bellissima pensai! Quel bikini giallo la faceva risplendere. Ciao! Esclamai. Le amiche risposero. Lei allungò un braccio. Presi la sua mano. Pensavo fosse per aiutarla ad alzarsi. Invece mi tirò verso di lei avvicinando la testa. E mi diede un bacio sulla bocca. In quell istante mi parve di avere gli occhi di tutti addosso. E così fu! Le amiche non batterono ciglio. Erano delle tipe molto aperte. Credo in tutti i seni. Sempre in topless in spiaggia e con lo sguardo da rapaci scrutando i ragazzi. Girava voce che si erano fatte più di un ragazzo del campeggio. Le donne del nord!! Tutto bene? le chisi. Sisi rispose. Scusa per ieri. Mi disse. Tuo cugino è uno stronzo comunque. Le amiche risero. E una con la mano fece il gesto come di lasciar perdere. Annika si alzò e mi chiese di fare due passi. Mi prese la mano. E anche se si moriva dal caldo, mi sentii gelare. Agli occhi di tutti era ora chiara la situazione. Camminavamo lungo il mare. Mi sembrava di volare. Trovai coraggio di dirle: ieri sera per me è stato stupendo. Lei mi strinse la mano sorridendo, e tirandomi ancora a se, questa volta mi infilò la lingua in bocca per qualche istante. Anche io! Mi disse. Il sentire la sua lingua calda in bocca mi fece girare la testa. Quanto la desideravo! Quanto la volevo! La mia ragazza ormai era un ricordo. Mi sentivo i brividi dall eccitazione. Mi guardò negli occhi e mi disse: scopiamo? Mi uscii una risata...ma l unica cosa che dissi fu un: ma dove! Ormai ero stregato. Drogato di lei. Andiamo in bungalow. Ma tuo cugino?chiesi. Giro in barca tutto il giorno mi disse. A sentire quelle parole mi sentii una bolla salire in gola. Questa volta la tirai io a me e le misi la lingua in bocca. Mi sentivo pulsare il pene e avvertii che si stava indurendo. Aveva uno sguardo che non avevo mai visto in un altra ragazza. Di voglia. Di me! Accelerando il passo arrivammo al bungalow. Gli ultimi metri li feci con il pene durissimo. Sentivo la cappella bagnata. Fortunatamente non incrociammo nessuno vista l ora di siesta nel campeggio. Mentre dalla tracollina che aveva al collo prese le chiavi, allungò una mano sfiorandomi il pene. Mmm esclamò! Sei duro. I respiri erano già eccitati. Da dietro, mentre infilava la chiave nella toppa, mi strinsi al suo corpo, facendole capire quanto fossi voglioso, è non potei trattenermi dal prenderle i seni tra le mani palpandoli spingendo le mani verso di me. Sentire i suoi capezzoli mi fece impazzire. Lei emise un gemito. Aprii la porta e chiusa con un colpo secco ci strigemmo immediatamente. Le mie mani andavano dappertutto. E così le sue, mentre le lingua, tra i sospiri, non smettevano di cercarsi avidamente dentro la bocca e fuori. Succhiava la mia e io la sua. La saliva, quel calore ci eccitavano ancora di più. Sentivo la cappella bagnatissima che premeva nel costume. Infilai la mano nel suo costume per stringerle forte le natiche. Palpandole aprendole e chiudendole facendo in modo di averla ancora di più contro il mio corpo. Tirò il cordoncino del mio costume e in un attimo la sua mano avvolse il mio pene scappellandolo. Il sentirmi cosi bagnato credo la fece eccitare ancora di più. Tirai il nodo del suo costume per slacciare il reggi e in un attimo lo feci cadere a terra premendo il suo petto contro il mio. Non smettavamo di giocare con la lingua tra gemiti e sospiri per prendere aria. Sospirai profondamente quando sentii i suoi capezzoli turgidi premere sul mio corpo. La scostai un attimo per prenderne uno subito in bocca. Era così duro che presi a succhiarlo voracemente. In un istante era pieno della mia saliva. Emise un lungo gemito quando con i denti simulai un morso su quel cm di carne gonfio. Con velocità mi abbassò il costume che feci cadere a terra con il movimento delle gambe. Spostai i piedi nudi e lo lasciai per terra. Il mio pene era così dritto e duro che nella sua mano lo sentivo contrarsi. Fuck me...Mi disse. In un attimo fummo in camera. Io nudo e lei con gli slip del costume. Si sedette sul letto e li sfilò. Si appoggiò con una mano mettendola dietro sul letto e con l altra mano si massaggio le labbra, già bagnate, come per aprirle. Fissandomi negli occhi prese a schiaffegiarsela dolcemente e mentre io mi masturbavo lentamente infilò un dito dentro di sé. Fece qualche avanti e indietro, facendo sparire il dito, lo portò poi alla sua bocca, aggiunse un altro dito, così da succhiarli e di bagnarli di saliva, e con lo sguardo sempre fisso nei miei, li fece sparire tra le sue labbra spingendo dentro di sé con una smorfia di piacere, le estrasse per massaggiarsela tutta e poi le porse a me.... Non potei fare a meno di prenderle in bocca succhiandole e gustando il suo sapore. Quel gesto mi fece impazzire. Sentii un fremito partire dalle testa fino ai testicoli. Volevo leccarla, feci per abbassare la testa ma lei la portò alla sua riprendendo a slinguarmi. Passò il palmo della mano aperta sul mio pene, dritto davanti a lei, massaggiandolo fino ai testicoli. Avanti e indietro per poi stringerla sulla cappella bagnata. Inarcai la testa. Che stavo già per venire!?! Forse lei intuì qualcosa. Lo lasciò dalla presa dandomi un attimo di tregua. Sembrava più lanciata di ieri sera. Sinceramente non sapevo cosa preferisse. Come dovevo comportarmi. Però lei si sdraio', con le gambe aperte con i piedi appoggiati sul letto e le ginocchia alzate...ora avevo capito...lo voleva subito...adesso!! Mi avvicinai con il pene nella mano, lei alzò il busto, lo prese nella sua mano e cominciò a strofinarlo sulle labbra facendo scomparire la cappella leggermente nella sua carne. Era bagnata, a me sembrava parecchio, passò il glande sul clito che sentivo gonfio e in un attimo lo puntò nel posto giusto facendomi capire di scendere dentro di lei. Quel caldo vellutato, bagnato, era così invitante...che quando entrai a metà, dopo qualche movimento guidato dalla sua mano e dal mio bacino, lei rialzo' il busto per baciarmi dopo aver emesso un gemito alla mia penetrazione profonda. Cercò la mia lingua che le diedi immediatamente. Mentre presi a scoparla. Le sue gambe che stringeva ai miei fianchi che poi lasciava mi facevano impazzire. Puntai le braccia ai lati della sua testa. Allargò le sue gambe al massimo per far posto al mio corpo. Mi palpava il petto, i capezzoli...i fianchi fino a metterle sulle mie natiche per spingermi ancor più dentro di lei. Aumentai il ritmo, facendole emettere un lungo gemito, sentivo i testicoli sbattere sul suo corpo. Ma dopo qualche spinta forte e veloce dovetti rallentare un attimo. Sarei venuto subito. Ero troppo eccitato. Rimasi dentro fino in fondo fermo. Cercai la sua lingua mentre mi accarezzava le testa, dietro, sul collo. Quel massaggio era come se mi rilassasse. Contraevo l ano spingendo fino in fondo. Rimasi appoggiato solo con una mano, volevo palpare un seno che era così sodo che sembrava volesse sparare fuori il capezzolo. Ripresi a muovermi, entrando e uscendo, il mio pene era ricoperto di un liquido biancastro e piu aumentavo e più si accumolava alla sua base. Quando acceleravo i suoi gemiti aumentavano. In un attimo prese un cuscino e lo mise sotto le natiche. Così era con il bacino più in alto e potei rilassare le braccia, in quel movimento alzò le gambe portandole sulle mie spalle. Mio dio così tenendole tra le mia mai le mie spinte divennero più intense, la vedevo palparsi i seni, stringere i capezzoli tirandoli, accarezzare le sue gambe mi eccitatava ancora di più. Presi i suoi piedini tra le mani, quella posizione credo la stimolasse di più, e mi parve di dover assecondare il suo desiderio che gli baciassi un piede. Con un leggero movimento infatti lo portò alle mie labbra e non potei che accogliere le sue dita nella mia bocca. Mi pulsava il cervello dall eccitazione. Succhiare quelle dita mentre mi muovevo dentro di lei accelerò tutto. Stavo perdendo il controllo. Quel calore e quel fremito dell orgasmo si stava diffondendo in tutto il corpo. Sentivo con il mio pene quanto lei si contraeva...quando cominciò a masturbarsi il clitoride in modo deciso. Ero quasi al limite, ma vidi il suo corpo come irrigidirsi, quasi avesse smesso di respirare, gemeva soltanto, la mano sempre più veloce sul clito esposto. Spinsi il mio corpo verso di lei, di più non potevo, e sentii come se il mio pene volesse essere espulso, ritrasse leggermente il bacino, che il mio pene uscì lasciandola così aperta che potevo infilare quattro dita, e con una smorfia del viso di piacere e un urlo forte, le partì un getto potente dalla vagina che mi colpì sul pene e sul petto!! Potevo vedere le contrazioni che si espandevano fino alle labbra. Quasi sbalordito ma tremendamente eccitato aspettai quei pochi secondi come inebedito ma subito mettendomi i suoi piedi dietro le mie gambe mi fece capire di scendere dentro di lei. Era un lago che il mio pene non ebbe bisogno di essere guidato. Quello che avevo visto e la sensazione di essere dentro di lei mi portò al punto di non ritorno. Mi mise le mani unite dietro la testa come per tenersi e cominciai a spingere più veloce e in fondo che potevo. Sentivo il rumore di sciaquettio che il mio pene procurava nel muoversi. Cominciai a irrigidirmi, le gambe quasi tremavano ed in apnea...i gemiti aumentarono di tono...che appena sentii la sensazione di prima del suo contrarsi..emisi un lungo gemito nel momento che eiaculai dentro di lei. Contrassi l ano così forte per spingere più che potevo dentro di lei. Quasi avevo la sensazione che il mio pene si perdesse li dentro, ma dopo la terza spinta sentii il suo orgasmo, che oltre a farle fremere e scuotere il corpo, con le gambe che quasi in modo incontrollato si ribellavano alla presenza del mio corpo, quasi fosse un ostacolo a farle chiudere, mi sentii completamente bagnato. Con il suo orgasmo si strusciava praticamente contro di me, tanto si muoveva, e con le ultime forze rimaste diedi due o tre spinte mentre perdevo vigore dall orgasmo. Mi lasciai cadere su di lei esausto. Il suo petto era scosso dai respiri affannati. Prendevamo aria a bocca aperta. Non sarei mai voluto uscire da dentro di lei...ma mi spostai di lato a pancia in su per respirare. Ero completamente bagnato tra il sudore e i gli umori che si erano sprigionati. Incrociammo lo sguardo con un sorriso di soddisfazione. Anche il suo corpo era lucido..bagnato. Ripensai, mentre mi rilassavo, alla sua spruzzata, al suo squirt, chissà che sapore poteva avere...
5 years ago