9 - .. e ancora
Rimanemmo vicini per qualche minuto. Accarezzandoci in silenzio baciandoci dolcemente. Desideravo che quel momento non finisse mai. Guardavo il suo corpo sudato, così splendido, pensavo di sognare ad occhi aperti. Mi stavo rilassando quando a un certo punto mi disse: faccio doccia! Ok risposi. Pensai che anche io dovevo lavarmi. Si alzò e come una gatta sparì nel bagno. Sarei dovuto tornare alla tenda e poi usare le docce comuni. Passarono un po' di minuti, che mi sentii chiamare dal bagno. Mi alzai e avvicinatomi alla porta esclamai un: si? Come in, entra, mi urlò! Aprii la porta e la vidi sotto la doccia che era incassata nella parete di fronte a me. Sarà stata un metro e mezzo in lunghezza per un metro in larghezza. Enorme! Più di quella di casa mia pensai. Un' anta scorrevole era aperta, la potevo vedere mentre si sciacquava. Dai vieni anche tu! E senza farmelo ripetere entrai in doccia con lei. Mi fece posto sotto il getto dell' acqua leggermente tiepida. Emisi un sospiro di piacere quando il mio corpo si bagno'. Fu come rinascere. La sua pelle abbronzata e bagnata sembrava luccicare. Le parti del corpo non abbronzate la rendevano ancora più sexy. Cercai con gli occhi un bagnoschiuma e vidi che era sul bordo dietro di lei. Annika il sapone per favore! Oh yes ribatte' e si girò abbassando la schiena per prenderlo. Potei in quei secondi vedere il suo culetto bianco, le labbra semi aperte, che parevano disegnate, e il suo ano liscio. Aver goduto da poco con lei non mi lasciò comunque indifferente. Il mio pene era a riposo adagiato sui testicoli ma percepii quel calore che conoscevo bene dettato dall' eccitazione. Allungai il braccio ma anziché darmi il flacone mi prese la mano allontanandomi dal getto dell' acqua che sfiorava la mia schiena. Ehi dissi...il sapone. Sorrise maliziosamente e disse: fare io. Era vicina a me, e mi versò un bel po' di sapone sul petto bagnato. Posò il flacone nel vano che era dietro di me e per farlo dovette appiccicare il suo corpo al mio e i suoi piedini salirono sui miei. Essendo alti quasi uguale sentii il suo seno premere sul mio petto e quando si scosto' c erano macchie di bagnoschiuma sul suo. Vuoi giocare..le chiesi? Si, rispose, mi piace giocare con te! E incominciò a fare schiuma sul mio petto. Ci guardavamo fissi negli occhi..era uno sguardo voglioso. Era un lento insaponarmi. La schiuma era tanta e colava fino al mio pube. Sembrava volesse toccare ogni cm del mio petto. Infilava le dita nei miei peli per sentire la pelle con i polpastrelli. Presi dal mio petto della schiuma e portai le mani dietro di lei sulla schiena. Inclino' la testa compiaciuta mentre la spinsi più vicino. Le sue braccia erano piegate con poco angolo ma poteva insaponarmi senza problemi. E così anche io. Percorrevo la sua schiena bagnata, lentamente, era più un massaggio, salivo fino alle scapole così sensuali per poi soffermarmi sul collo per poi riscendere fino all' inizio del sedere. Sui fianchi, arrivando con le dita a sfiorarle la riga del seno. Sorridevamo di quel " gioco " ma io ero già rieccitato e il mio pene era parallelo al box doccia. La cappella ricoperta tintillava sul suo corpo. Le sue mani esploravano il mio petto, i miei capezzoli, che sfiorava quando con le dita aperte ci passava intorno per massaggiare le mie areole. Mentre portai le mie mani sulle sue natiche prendendo a insaponarle, seguendo tutte le curve di quel culetto splendido, il suo insaponarmi si concentrò sui miei capezzoli. Il mio pene sussulto', si stava alzando, e colpii il suo corpo, ah ah, come di stupore malizioso,..disse, risposi..colpa tua...e feci più pressione sulle sue natiche che le fece muovere i piedini che scendevano e salivano sui miei. Il cuore mi batteva forte e lei lo sentiva, mollai la presa dal suo sedere e con una mano a palmo aperto percorsi la riga del culetto scendendo, ma nel risalire infilai il dito medio in quella fessura sentendo l ano contrarsi sotto il mio dito. In qualche secondo una sua mano scese verso il mio ombelico fino a incontrare i peli del mio pube, lo insaponava e non poteva non sentire il mio pene duro già dalla base. Il mio dito continuò lentamente a passare sul suo ano e quando affiancai il dito indice non poté fare a meno di lasciarsi scappare un gemito. Ad ogni passaggio delle mie dita il suo ano si contraeva, e sentivo benissimo sui polpastrelli la pelle arricciata che lo delimitava. Ad ogni sua contrazione corrispondeva una spinta del suo corpo verso il mio. Il mio pene era puntato nel suo corpo. Continuavo a guardarla negli occhi fino a che la sua mano si posò sotto i testicoli e nel momento in cui incominciò a insaponarli mi infilò la lingua in bocca. La mia si avvolgeva alla sua mentre le mie dita ora erano fisse a stuzzicare il suo buchetto. La sua mano invece prese a palparmi tra lo scroto e il mio ano. Mi stava facendo impazzire. Le mie dita scesero di più fino a incontrare il contorno delle labbra e unite le altre dita presi a massaggiarle. Avevamo ripreso ad ansimare ma gemetti quando la sua mano afferrò decisa il mio pene scappellandolo al massimo e portando l altra mano dietro sul mio sedere fino a palparlo infilando un dito nelle natiche fino a massaggiare il mio di ano. Mi fece indietreggiare in modo di essere tutti e due sul getto dell' acqua. I nostri corpi si sciaquarono...ma io ero ancora bagnato ed eccitato. Giocavamo con le lingua fuori dalla bocca e quella sensazione calda della sua lingua mista all' acqua mi dava i brividi. Alzò una gamba mettendola attorno al mio corpo e preso il mio pene in mano lo abbassò, da dritto che era, per far sì che si puntasse tra le sue labbra per il lungo. La reggevo da dietro la schiena e cominciò leggermente a muove il bacino avanti e indietro. Le sue labbra strofinavano sul mio pene facendomi percepire che era bagnata. Era come una masturbazione lenta e sottile, calda, quasi volesse farmi sentire quanta voglia avesse. E io avevo fame del suo corpo. Avvinghiata a me, le feci piegare la schiena leggermente all' indietro. L acqua scorreva su i suoi seni colpendo i capezzoli turgidi. Appoggiai la bocca sotto un capezzolo e cominciai a colpirlo con la punta delle lingua facendola gemere. Prendevo acqua dalla bocca che scorreva, facendomi ansimare anche per l eccitazione,fino a chiudere le mie labbra intorno a quel centimetro duro che presi a succhiare alternando rotazioni della lingua che mi permetteva di sentirne oltre alla durezza la rugosita'. Con una mano riprese a toccarmi sui testicoli. Mentre lo fece divaricai le gambe per piantarmi meglio nel box doccia, e incomincio' un massaggio leggero come per percepirne la rotondità e il gonfiore. Non smettevo di giocare con il suo capezzolo ma quel palparmi continuo mi dava delle continue contrazioni al pene. Tolse la gamba dal mio fianco e mentre la reggevo sulla schiena drizzo' il busto cosicché la mia bocca rimase vuota. Incominciò uno sguardo fisso, intenso negli occhi. Qualche istante e mi fece girare. Era appoggiata stretta contro la mia schiena, tanto che sentivo perfettamente il suo seno schiacciato e i suoi capezzoli puntati nella schiena. Lascia fare...mi disse..e le sue mani cominciarono a percorrere il mio petto lentamente. La parte anteriore del mio corpo era sotto il getto della doccia e l acqua cadeva proprio sulla mia cappella esposta. Mi dava una sensazione di fastidio e di piacere che aumentò quando una sua mano scese dritta sul mio ventre per afferrare il mio pene stringendolo. Mi sussurro'..baciami, e girata la testa di lato trovai la sua testa e la sua bocca alla quale con passione appoggiai la mia. Emisi un lungo sospiro quando la sua mano prese a masturbarmi. Era una sensazione strana, come se fossi io a farlo, vista la posizione della mano. Ma ero invece nelle sue mani...abbandonato. Mi baciava per poi fermarsi staccando le labbra, ma la sua mano continuava lentamente dalla corona della cappella fino in basso, più che poteva. Come se volesse vedermi godere di quello che stava facendo. Poi aumentò il ritmo e quando la sua mano arrivava verso i testicoli dava dei colpetti più forti che ovviamente mi facevano sussultare. Quando porto' anche la seconda mano sul davanti e si posò sotto lo scroto sentii quasi le gambe cedere. Le bocche si separarono, sentivo il suo respiro eccitato, caldo, vicino al mio orecchio...stavo impazzendo. Volevo toccarla...sentire il suo corpo, così portai le mie braccia all' indietro posandole sulle sue natiche stringendola così ancora di più contro di me. Palpavo quel culetto sodo con forza, con impeto quasi strizzandole per poi aprirle più che potevo per poi riprendere, ma il suo masturbarmi non mi dava tregua. Mi teneva i testicoli fermi nella mano mentre percorreva tutto il mio pene fino alla cappella che poi chiudeva nel suo palmo. La sentivo pulsare in quella stretta calda. Il portare le braccia all' indietro aveva fatto sì che il mio bacino puntava in avanti facendo svettare ancora di più il mio pene. Capii subito che c era differenza tra il fare da solo ed essere masturbato e che non ero io a controllare la cosa. Mi sussurro'... voglio farti venire...e la sua mano prese un ritmo veloce. Lasciò i miei testicoli palpandomi il petto. La sua mano passava da un movimento veloce, che mi faceva sussultare lo scroto, fino a rallentare. Mi sussurrava frasi mi sembravano quasi un ronzio ovattato. Cercavo di concentrarmi..di resistere a quella piacevole tortura. Ma proprio quello che mi sussurrava fece aumentare la mia eccitazione a dismisura. Sei così duro...ti vorrei ancora dentro di me.. dai vieni...voglio sentire come godi...non rallento' più. Sentivo l orgasmo salire, le gambe tentennarono e ...quando disse...ecco.. e mi infilò la lingua nell' orecchio, strinsi le sue natiche forte nelle stesso momento in cui emisi un gemito ed eiaculai con una spinta di reni forte. Me lo teneva saldo portando il mio pene parallelo al piatto della doccia che sentivo pulsare e porre opposizione a quella stretta. Ne seguirono altre che fecero tremare il mio corpo. Ad ogni mia spinta sussurrava un siii...languido ed eccitato. Sentivo il mio pene contrarsi nella sua mano. Il suo palmo era caldo del mio sperma che sentivo mentre faceva scorrere la sua mano. Mi parve in quel momento che anche il mio cuore schizzasse fuori... Bravo piccolo..mi sussurro' con voce eccitata, mentre il mio pene lentamente perdeva vigore e la sua mano rallento' quasi a delle carezze. Ricopriva il glande con il prepuzio per poi lasciarlo libero dandomi ancora piacere.Non potei fare a meno di vedere sul muro di fronte a me a circa un metro, il mio sperma che aveva formato un rigagnolo sulla parete misto a gocce. Avevo il fiato spezzato, come da una corsa prolungata, mi girai e la tirai sotto lo scroscio dell' acqua tra le mie braccia baciandola dicendole ...sei stupenda, ti voglio.. E le lingue cominciarono a incrociarsi cercandosi con passione...capivo che aveva ancor di più voglia. Volevo essere io ora a darle piacere, a sentirla venire nella mia bocca, gustare ancora il suo sapore, leccarla fino a portarla all' orgasmo. Passarono pochi secondi quando sentimmo una voce che proveniva da dietro la porta del bagno che urlò: Annika!? E poi altre parole a me incomprensibili. Mi sentii gelare...
5 years ago