FACIAL PARTY

Mi trovavo al cinema porno di Lambrate, Milano. Nudo completamente, come sempre, in ultima fila, facevo spensieratamente sesso con chiunque mi si avvicinasse. Era sabato sera, il cinema era bello pieno e quindi ero praticamente sempre "occupato". Il film manco lo vedevo, la mia faccia era sempre a pochi millimetri dal pube di qualcuno e talvolta anche il mio delicato sederino di frocetto. Piacere fisico? Molto, per chi veniva da me, poco per me, che avevo eiaculato subito, soffrendo di eiaculazione precoce, ma l'eccitazione, il desiderio in me restavano fortissimi. Dolore? Parecchio, quando venivo sodomizzato. Sperma? molto, dappertutto... Come ogni volta, uomini di ogni tipo ed età si alternavano su di me, lasciandomi in pace ogni tanto per riprendere fiato. Ad un certo punto mi si avvicina un giovanotto che, dopo avermi infilato il suo arnese in bocca, essersela spassata qualche minuto e averci schizzato dentro, mi fa "Tu sei da festino!". In breve, mi propone un party con un po' di persone a casa di un suo amico, "in zona Cadorna", mi specifica (a me fregava assai di dove abitava l'amico, ci sarei andato anche se avesse abitato in una cantina ad Abbiategrasso!). L'idea è di mettermi al centro di una sborrata di gruppo, "Tutti sulla tua faccia", almeno una dozzina, tutti insieme. Come rifiutare!? Gli chiedo come intende reclutare il gruppo, se conosce già qualcuno; lui mi risponde che pensa di mettere degli annunci su siti di incontri. Gli do carta bianca, e ci diamo appuntamento da lì a una settimana per definire come organizzare. Vivo sette giorni febbrili, sempre in stato di eccitazione. Torno al cinema. Mi dedico, come sempre, all'amore anonimo con sconosciuti, bevo sperma da persone mai viste prima, succhio con ardore sessi poco puliti, il tutto dopo aver avuto il mio triste orgasmino precoce al primo approccio. Il ragazzo non arriva, penso che sia uno scherzo. Ma a un certo punto eccolo... non dice niente, mi si para davanti con il pene duro, mi chiede quello che concedo a tutti e io lo assecondo, la sua freddezza mi sottomette in maniera deliziosa. Anche lui mi gode nella bocca, poche gocce che mando giù diligentemente, sperando che ciò lo compiaccia. Poi, dopo essersi ricomposto, mi dice che ha ricevuto già otto adesioni, e che se a me va bene aspetterebbe di avere altre persone, almeno quattro o cinque, per rendere la cosa più interessante. "Mi volete massacrare..." dico io ridendo, timidamente. "L'idea è quella, sì" mi risponde freddamente, e se ne va dandomi appuntamento al sabato successivo. Di nuovo stessa situazione: io in calore per sette giorni, poi il sabato al cinema, amore disperato con chiunque mi si voglia fare: questa volta lo faccio in maniera più meccanica, li soddisfo uno dopo l'altro solo in attesa che arrivi lui, sono preda di una tensione insostenibile, quasi non sento i diversi sapori dello sperma che mi viene riversato nella bocca e sul viso. Ed eccolo che arriva. Io mi preparo a dargli piacere, come al solito, come la puttanella sottomessa che sono per lui, per tutti, ma lui non mi cerca e per me è una piccola delusione perché il sesso con lui mi piace. Mi dice che siamo arrivati a 15 "ragazzi", come dice lui, anche se poi specifica che ci sarà gente di ogni età, dai ventenni ai settantenni. "Ti va bene?" mi chiede. "Mi va bene tutto..." rispondo, con gratitudine. Ci scambiamo i numeri di cellulare, l'appuntamento è per il sabato successivo, e lui mi manderà un sms per dirmi dove dovremo incontrarci. La settimana che segue è per me il più dolce dei tormenti: sempre eccitato, sempre voglioso, non mi tocco il pisello per evitare di venire al primo sfioramento. Vivo giorni con il cuore in gola per l'emozione, il desiderio, e anche un po' di timore. Arriva venerdì. "Domani..." dico tra me e me, con l'emozione di una vergine che va a sposarsi. Non so chi sono i quindici, non so come sono, ma se li avessi intorno a me adesso, concederei loro qualsiasi capriccio, anche il più volgare, il più sudicio, il più violento. E la mattina del sabato l'sms arriva... ed è una delusione: "Guarda sono incazzato nero, il mio amico padrone di casa è partito per un viaggio per cui salta la location e non so proprio dove si potrebbe andare". Mi viene da piangere per la delusione. Gli rispondo: "Portali in sauna, andiamo in sauna dai..." e gli do l'indirizzo. Lui non mi risponde. Io alla sauna, all'ora convenuta in cui avremmo dovuto incontrarci, ci vado e aspetto fuori, a pochi metri dall'ingresso. Aspetto. Passa più di un'ora. Nessuno. Lo chiamo, ultima speranza. Risulta spento. Piango di delusione, piango di desiderio. Piango tutte le mie lacrime, sfogando una tensione erotica che covava da una settimana. Poi entro in sauna, devo vincere il senso di solitudine che sento dentro. In tre ore, mi accoppio con quattro uomini, tre energumeni che mi scopano la bocca in maniera brutale, egoista, e un anziano signore ancora virile che mi prende da dietro con una certa gentilezza, ma che, come tutti, come sempre, non appena ha finito se ne va per i fatti suoi. Lui, il ragazzo del cinema, non l'ho più visto.
Published by flinn
11 months ago
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