FIDANZATA - 4
Io e la mia amata Angela siamo in autobus, sulla linea Como - Bergamo. Il mezzo è praticamente vuoto, è agosto, non ci sono studenti o pendolari. Al momento di salire lei, con fare malizioso, ha voluto che ci sedessimo in terzultima fila, lontani dal conducente. Nessuno intorno a noi. Lei mi sussurra: "Lasciami fare, cerca di rimanere impassibile". Io so solo che vuole giocare, in qualche modo, e non riesco a nascondere la mia sorpresa quando mi infila una mano nell'elastico dei pantaloncini, e poi dentro gli slip, e mi afferra il pene. Ho un'erezione istantanea, ma lei sembra assolutamente indifferente. Inizia a massaggiarmelo con lentezza, mentre io faccio di tutto per nascondere l'emozione e il piacere che provo. Mi sembra quasi che potrei venirle in mano da un momento all'altro, e mi costa non poca fatica mantenere il controllo. Allungo a mia volta una mano a cercare le sue cosce, indossa una minigonna che la rende molto appetibile e accessibile, ma Angela con la mano libera me la allontana, sussurrando: "No amore... solo io... tu cerca di non farti sgamare...". Mi volto a guardarla: il suo viso ha un'espressione assolutamente neutra, quasi annoiata per il viaggio e infastidita dal caldo, non certo l'espressione di una donna che sta masturbando il suo compagno! Ma invece la sua mano lavora, dentro gli slip: le dita strette intorno al mio pene durissimo, me lo massaggia con una lentezza esasperante, e quando con il movimento discendente mi scappuccia del tutto il glande, tendendo al massimo il frenulo, con il dito mignolo arriva a solleticarmi i testicoli, una maestria degna della più navigata delle cortigiane. Io reclino la testa sullo schienale e chiudo gli occhi, mi vorrei abbandonare alle sue carezze, vorrei lasciar fluire lo sperma nella sua mano e finire lì questo dolce tormento, ma Angela, con fare perentorio, in un sussurro mi dice "Controllati... e NON venire!". Io riprendo, o cerco di riprendere, un atteggiamento neutrale, e con l'aria di parlare del più e del meno le dico, abbozzando un sorriso "Mi dici come cazzo faccio..?" Lei non risponde, dolce e perversa, amorevole e crudele, mentre la sua mano continua a darmi un piacere assurdo: mi sembra di essere percorso da corrente elettrica, o che il mio corpo si stia interamente sciogliendo sul sedile. Reprimo un brivido, di quelli che talvolta precedono l'orgasmo. Angela intuisce, e si ferma, ma la sua mano rimane serrata intorno al mio pene. La tortura prosegue per tutto il viaggio, lei prova un piacere perverso a tenermi sull'orlo dell'abisso, e io, a mia volta, assaporo il brivido di una sottomissione al capriccio della mia fidanzata che mi fa girare la testa dall'eccitazione. E so anche che se eiaculassi nella sua mano poi rimarrei tutto bagnato, e la cosa sarebbe molto evidente... Ma come in un sogno il viaggio finisce, non mi rendo nemmeno conto che, mano nella mano, io febbrile di desiderio, lei apparentemente calmissima, quasi glaciale, stiamo salendo in casa sua, vuota perché entrambi i suoi genitori sono al lavoro. Sulla soglia della sua camera mi dice "Aspetta qui caro..." e mi chiude la porta in faccia. Due minuti, poi mi chiama: "Ora puoi entrare..." E ciò che vedo entrando in camera sua è quanto di più bello si possa desiderare: Angela, il mio amore, è completamente nuda, stesa sul suo letto, una dea di carne, seni, cosce, labbra. Le gambe sono completamente spalancate, e addirittura si tiene la vagina aperta con le mani. Sorride. La mia fidanzata con quel suo sorriso lascivo mi invita. Quasi tremo per la tensione accumulata nell'autobus... non perdo nemmeno tempo a togliermi quei pochi indumenti: mi abbasso i pantaloncini e gli slip, e stando in piedi accanto al letto la afferro per i fianchi facendola mettere con il culo sul bordo del letto, mi metto le sue gambe sulle spalle e le scivolo dentro. E la fotto come se non ci fosse un domani, la fotto senza riguardo, senza rispetto. Lei ride compiaciuta della mia foga e mi dice "Sì amore... sbattimi... sbattimi come una puttana!" Lei è così bella, così carnale! La sua vagina è così umida, scivolosa, calda, la sua pelle è di seta... "Sei la mia dea..." le dico, "sei la mia dea... la mia dea..." "Sbattimi... sbattimi..." riesce a dire lei, un attimo prima che il piacere mi esploda in corpo, "... come una puttana... come una puttana..." dice ancora, mentre il mio sperma le zampilla dentro e io mi accascio su di lei rantolando: "Sì... puttana... ti amo... ti amo da impazzire... mia puttana...".
11 months ago