Lorena

Quando mi ospitó per qualche giorno per dei lavori a casa mia non avrei mai pensato che sarebbe finita in questa maniera. Lei, la gioia di ogni camionista che passava in città! Nonostante i suoi chili in eccesso, sembrava una delle modelle del pittore Botero, a modo suo aveva del sex appeal e ne era cosciente. Quella sera stavamo guardando la TV e lamentava un dolore al prosperoso seno. Mi chiese di tastare se.secondo me ci fosse qualcosa di strano, ma dopo averlo leggermente palpato le dissi che per me era tutto ok. Mi chiese di massaggiarglielo un po', che le dava un po' di sollievo. Eccitandomi iniziai a massaggiare. Lei, in maniera abbastanza spudorata, si lasciò andare a dei gemiti di piacere, finché mi prese per i capelli e mi infilò un capezzolo in bocca. Io non aspettavo altro. Mi lasciai andare sul pavimento, mentre lei dal divano si lasciò scivolare su di me. Continuai a leccarle i capezzoli, mentre lei si strusciava sul mio corpo, con le nostre fighe che si fregavano bagnandosi. Mi baciò con autorità, per poi ordinarmi di seguirla nel letto. Si sdraiò ed allargò le gambe, esponendo tutto il suo ben si dio. Mi avvicinai con la bocca ed iniziai a lavorare il suo clitoride. Dopo essersi massaggiata mi iniziò a spingere ritmicamente la testa, per farsi scopare dalla mia lingua, continuando a bagnarsi. Si mise a pecorina e.mi ordinò di leccargliela da dietro. Ovviamente inginocchiandomi. Infilai la lingua nella vagina ed il naso nel suo buco del culo. "Ah, si, troia.... Odorami tutto il buco del culo!" Gemette. Avendo la bocca impegnata AA leccare ero obbligata a respirare col naso, quindi a odorare. Ma mi piaceva. Mi bagnai e cominciai a gemere. "Ah, guarda come gode questa vacca.... Ora ti sistemo io!" Mi sdraiò, mi immobilizzi le braccia sotto il suo corpo, e affondò la mia faccia tra le sue chiappe enormi sedendosi supra la mia faccia.. Era evidente che non si era lavata. Mi ritrovai a leccare o meglio a incularla con la mia lingua, mentre lei oscillava, dondolava, cavalcava. Il suo odore ormai mi aveva impestato la faccia. Il suo sapore mi pizzicava la lingua e mi riempiva la bocca. La sua mano mi teneva per i capelli. E lei insltava ed umiliava. Era talmente su si giri che non mi sarei stupita se mi avesse scorreggiato in faccia. "Pulisci cagna, pulisci e gusta il mio buco del culo" urlava mentre per iniziava a sditalinarmi. Essendomi liberata le mani io allargavo le sue chiappe e stringevo il suo culone.contro il mio viso. Capì che non occorreva più tenermi per i capelli. Ormai ero sua. Accelerò il ritmo con cui cavalcava la mia lingua, in contemporanea al ritmo con cui mi sditalinava. Era lì che stava venendo. Ed.io con lei. Difatti i miei gemiti soffocati accellerarono coi suoi urli, col nostro ritmo. Finché si buttósfinita sul letto. Quando io, soddisfatta, levai il viso dal suo culo, si limitò a dire "non ti ho dato il permesso di toglierti' continua a.servirmi il culo finché non mi addormento
Published by TongueSlave
1 year ago
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