Un balletto sexy
A SamaraSlut55 con affetto...
Salve a tutti, sono Patrizia, abito a Torino e ho 50 anni. Vivo una vita apparentemente comune, divisa tra il mio negozio di antiquariato e la mia passione per la musica classica, ma ho un segreto, un lato nascosto al quale ogni tanto devo dare sfogo: sono, in segreto un'esibizionista. Eh si, avete capito bene: l'antiquaria seria nel suo tailleur la notte si trasforma in una spregiudicata vampira con il pallino dell'esibizionismo. Se state pensando che sia una affamata di sesso, beh, avete sbagliato: mi piace trasgredire, quello si, ma lo faccio con raffinatezza, senza esagerare; adoro per esempio, nei locali o nei pub, specie se tiro giù un bicchiere di troppo, ballare in modo sensuale, indossando vestitini strimiziti e gonne cortissime: adoro sentirmi addosso gli sguardi eccitati di molti uomini, tanti vorrebbero provare a coricarmi, ma a quel punto lo spettacolo finisce, e la sottoscritta svanisce come nebbia. In questa mia, chiamiamola passione, il mio fisico mi da due mani: seni non grandissimi ma sodi, gambe da cerbiatta e soprattutto un culetto che parla, come mi dicono spesso; è il mio punto di forza, la mia arma di seduzione definitiva, amo mostrarlo quando indosso mutandine sottilissime o semitrasparenti sotto la gonna: fingo di far cadere qualcosa, mi chino per raccoglierlo e voilà, il gioco è fatto. Ho avuto l’occasione di dare sfoggio del mio lato oscuro qualche tempo fa, ad una festa della birra in stile irlandese, tenutasi nella mia zona: la birra scorreva a fiumi, gruppi di uomini abbastanza brilli cantavano in cori sguaiati guardando ragazze vestite di verde che ballavano sui tavoli al ritmo di musica sparata a tutto volume. Vi dirò, ero quasi tentata di combinare qualcosa, mi ero vestita sexy per l’occasione, con una camicetta dai bordi annodati sulla pancia, niente reggiseno e gonna scozzese con ovviamente uno slippino filiforme sotto. Stavo aspettando il momento giusto, sorseggiando un bicchiere di birra, quando dallo stereo partí Boys di Sabrina Salerno. Fremito: la mitica Sabrina dalle belle tettone era il mio mito, tante volte avevo fatto i miei balletti sexy ispirandomi alle sue movenze e persino vestendomi nel suo stile, era la mia occasione! Riscaldata dalla birra e dall’eccitazione balzai sul primo tavolo vuoto, cominciando a muovermi al ritmo delle pulsazioni dello stereo. In un attimo un nugolo di uomini forma un circolo attorno a me, sono al centro dell’attenzione: mi godo compiaciuta quegli sguardi, decido di alzare un po’ la temperatura, sbottonando lentamente i bottoni della camicetta; urla belluine accolgono il tutto, e quando la camicia vola via il giubilo, le mie tette al vento sono sotto gli occhi di tutti. Stava andando bene, ero s**tenata: il dj alzò il volume, sembrava un rave party; sgambettando sul tavolo mi avvicinai agli spettatori, e ogni tanto qualche carezza o pacca soffocata raggiungevano le cosce o addirittura le mie chiappe di pesca. A quel punto tanto valeva esagerare: con movimenti lenti e sensuali da odalisca araba le mie dita giocherellavano con la cerniera della gonna che oplà, cade a terra con un morbido fruscio. Se l’atmosfera era calda, ora era rovente: fischi, urla, complimenti anche spinti e apprezzamenti alle mie forme mi investirono come una pioggia, erano tutti cotti a puntino, quasi riuscivo a scorgere il bozzo dei loro cazzi duri sotto i pantaloni. La canzone stava per terminare, e con lei la mia performance: alle ultime note volto le spalle al mio pubblico, e chinata a 90 mostro l’ultima volta il mio culetto, salutato da un’ovazione da strip tease. Avevo il fiatone, sudata e accaldata: tutti applaudivano, avevo l’adrenalina a mille, soddisfatta appieno. Faccio un inchino e raccolgo i vestiti, uscendo di scena come una diva. Mi rivesto, sempre seguita da uno stuolo di maschi ingrifati, ma ormai è tempo che ritorni nel mio ruolo di donna in carriera, salgo sulla mia macchina e sparisco, lasciando dietro di me una scia di sensualità e mistero. E ancora oggi c’è chi parla ancora di quella leggendaria serata, della pantera in mutandina sulle note di Boys. Spero che la mia storia vi sia piaciuta, e se volete ve ne racconterò altre. Un bacione dove volete da Patrizia, a presto!
Salve a tutti, sono Patrizia, abito a Torino e ho 50 anni. Vivo una vita apparentemente comune, divisa tra il mio negozio di antiquariato e la mia passione per la musica classica, ma ho un segreto, un lato nascosto al quale ogni tanto devo dare sfogo: sono, in segreto un'esibizionista. Eh si, avete capito bene: l'antiquaria seria nel suo tailleur la notte si trasforma in una spregiudicata vampira con il pallino dell'esibizionismo. Se state pensando che sia una affamata di sesso, beh, avete sbagliato: mi piace trasgredire, quello si, ma lo faccio con raffinatezza, senza esagerare; adoro per esempio, nei locali o nei pub, specie se tiro giù un bicchiere di troppo, ballare in modo sensuale, indossando vestitini strimiziti e gonne cortissime: adoro sentirmi addosso gli sguardi eccitati di molti uomini, tanti vorrebbero provare a coricarmi, ma a quel punto lo spettacolo finisce, e la sottoscritta svanisce come nebbia. In questa mia, chiamiamola passione, il mio fisico mi da due mani: seni non grandissimi ma sodi, gambe da cerbiatta e soprattutto un culetto che parla, come mi dicono spesso; è il mio punto di forza, la mia arma di seduzione definitiva, amo mostrarlo quando indosso mutandine sottilissime o semitrasparenti sotto la gonna: fingo di far cadere qualcosa, mi chino per raccoglierlo e voilà, il gioco è fatto. Ho avuto l’occasione di dare sfoggio del mio lato oscuro qualche tempo fa, ad una festa della birra in stile irlandese, tenutasi nella mia zona: la birra scorreva a fiumi, gruppi di uomini abbastanza brilli cantavano in cori sguaiati guardando ragazze vestite di verde che ballavano sui tavoli al ritmo di musica sparata a tutto volume. Vi dirò, ero quasi tentata di combinare qualcosa, mi ero vestita sexy per l’occasione, con una camicetta dai bordi annodati sulla pancia, niente reggiseno e gonna scozzese con ovviamente uno slippino filiforme sotto. Stavo aspettando il momento giusto, sorseggiando un bicchiere di birra, quando dallo stereo partí Boys di Sabrina Salerno. Fremito: la mitica Sabrina dalle belle tettone era il mio mito, tante volte avevo fatto i miei balletti sexy ispirandomi alle sue movenze e persino vestendomi nel suo stile, era la mia occasione! Riscaldata dalla birra e dall’eccitazione balzai sul primo tavolo vuoto, cominciando a muovermi al ritmo delle pulsazioni dello stereo. In un attimo un nugolo di uomini forma un circolo attorno a me, sono al centro dell’attenzione: mi godo compiaciuta quegli sguardi, decido di alzare un po’ la temperatura, sbottonando lentamente i bottoni della camicetta; urla belluine accolgono il tutto, e quando la camicia vola via il giubilo, le mie tette al vento sono sotto gli occhi di tutti. Stava andando bene, ero s**tenata: il dj alzò il volume, sembrava un rave party; sgambettando sul tavolo mi avvicinai agli spettatori, e ogni tanto qualche carezza o pacca soffocata raggiungevano le cosce o addirittura le mie chiappe di pesca. A quel punto tanto valeva esagerare: con movimenti lenti e sensuali da odalisca araba le mie dita giocherellavano con la cerniera della gonna che oplà, cade a terra con un morbido fruscio. Se l’atmosfera era calda, ora era rovente: fischi, urla, complimenti anche spinti e apprezzamenti alle mie forme mi investirono come una pioggia, erano tutti cotti a puntino, quasi riuscivo a scorgere il bozzo dei loro cazzi duri sotto i pantaloni. La canzone stava per terminare, e con lei la mia performance: alle ultime note volto le spalle al mio pubblico, e chinata a 90 mostro l’ultima volta il mio culetto, salutato da un’ovazione da strip tease. Avevo il fiatone, sudata e accaldata: tutti applaudivano, avevo l’adrenalina a mille, soddisfatta appieno. Faccio un inchino e raccolgo i vestiti, uscendo di scena come una diva. Mi rivesto, sempre seguita da uno stuolo di maschi ingrifati, ma ormai è tempo che ritorni nel mio ruolo di donna in carriera, salgo sulla mia macchina e sparisco, lasciando dietro di me una scia di sensualità e mistero. E ancora oggi c’è chi parla ancora di quella leggendaria serata, della pantera in mutandina sulle note di Boys. Spero che la mia storia vi sia piaciuta, e se volete ve ne racconterò altre. Un bacione dove volete da Patrizia, a presto!
1 year ago