Il segreto del successo

Lola era da pochi giorni arrivata a Milano, in cerca del successo. Nonostante la sua avvenenza tipica di 18enne non aveva passato ancora nessuna selezione, né come modella, né come attrice. Le venne consigliata un'agenzia, che lavorava molto con le giovani, solo che, le avevano detto, il capo amava ballare sulle piume alle ragazze. Con la fame che aveva in corpo e senza piú un soldo, non le importava quel dettaglio. Si presentó all'appuntamento, l'ultima della giornata. La segretaria le annunció che poteva antrare e lei si trovó di fronte al capo: un donnone sulla cinquantina, dell'est Europa, con capelli di un biondo platino tagliati a spazzola, stretta in un vestitino che a stento conteneva le sue generose curve. Questa salutó la segretaria che finiva il turno e diede un occhiata alle foto che Lola le aveva presentato. Lola, dal canto suo, ingenuamente pensó che le voci sul capo dovevano essere solo delle malelingue; figurarsi se una donna avrebbe potuto fare una cosa del genere ad un'altra donna. La boss si levó gli occhiali e cominció: "Ragazzina, qui fuori ho milgliaia di ragazze che vorrebbero la stessa cosa. Cosa sei disposta a fare per sfilare?" Lola era determinata "Qualsiasi cosa!" rispose seccamente. "Benone," taglió corto l'altra alzandosi "vefremo se sarai carina ci potremmo mettere d'accordo." Si avvicinó a Lola, la prese per mano e la condusse in una stanza vicina, dove c'era un letto. "Le foto mi piacciono, sei abbastanza fotogenica, ma il successo ha un prezzo...... " le disse avvicinandosi ed accarezzandola. Lola balbettó qualcosa come "Non sono mai stata con una dionna!" al che il donnone rispose "Meglio..... vuol dire che ti addomesticheró a mio piacimento!" La spinse sul letto, ordinandole di spogliarsi, lei si sfiló il vestito e rimase nuda. Sembrava un quadro di Botero. Si sdraió accanto e la prese per i capelli, sibilandole accanto al viso "Qui sono io che comando." dopodiché le si sdraió sopra e cominció a baciarla con una passione aggressiva. Fregava il suo corpo sopra quello di Lola, che subiva passivamente. Le infiló un enorme seno in bocca, quasi facendola soffocare. Snervata inizió a trattarla male "Possibile che non sai nemmeno far godere una donna......? Come pensi di potermi convincere a darti il posto?" Detto questo le si mise sopra con la fica sulla bocca. "Fammi vedere se almeno sai usare la lingua!" Lola era impacciata e disgustata. Con l'altra che la teneva per i capelli e le spingeva la testa davanti e dietro si limitava a tenere fuori la lingua. Il boss dopo si giró e le si sedette sulla faccia con il suo immenso e bianco culo. Lola tentó qualche bacio timido su una chiappa, ma l'altra le aprí il buco sulla faccia, infilandocela dentro. Lola chiuse la bocca, cercó di divincolarsi, di resisterle, ma ad un certo punto sentí un ronzio. Dopo pochi istanti qualcosa le vibrava sul clitoride..... entrando sempre piú dentro. Pian piano si sciolse, a quel contatto. La grassona, accorgendosi di quel cambiamento, prese ad ondeggiare col suo culone sulla sua faccia "Leccami, troietta, senti che buono che l'ho tenuto apposta per te!" Lola avrebbe voluto rifiutare, ma il contatto di quel vibratore era per lei come una droga. Tiró fuori la lingua, e leccó la parte sopra il buco. Il sapore acre di una giornata intera al lavoro della donna le invase la bocca. "Infila la lingua nel buco" ordinó la donna, spingendole la testa con violenza tra le sue chiappe. Lola stava sempre piú uscenddo di testa. Nemmeno un uomo col suo cazzo la aveva mai "ipnotizzata" come stava facendo quella con un vibratore. Leccó, annusó svariate volte, finché si ritrov´a gemere. La donna la prese per i capelli e le strofinó la faccia lungo la linea tra le due chiappe. "Annusa, vacca, puliscimi con la tua bella faccina.... continua e faró di te una star!" Lola ubbidiva, ma ormai godeva anche. prese a gran mani quel culone immenso e ci infiló dentro lingua, naso faccia..... mentre con il bacino seguiva il ritmo che la sua (ormai) padrona dava al vibratore. Dopo averla mandata fuori di testa, la padrona le aprí le gambe, e da sopra le si mise a gambe aperte tra le sue, come due forbici incastrate. Dall'alto la guardava godere, mentre i suoi tettoni ed il suo corpo grasso ondeggiava. "Ti piace il mio culo, troia?" É buono? Me lo lecchi ogni volta che te lo ordino?" Lola non rispose che un gemito. Ma la padrona voleva un si.... "Schiava, dimmi che lo vuoi...." Lola non riusciva a rispondere da come godeva, la padrona si incazzava sempre di piíu e ció aumentava la sua libido dominante, mentre continuava a fregare il suo clitoride contro quello della ragazza sempre piú velocemente, ormai prossima all'orgasmo.Urlarono all'unisono tutte e due, mentre i loro liquidi si mischiavano. Fu lí che Lola cedette. Si infiló sotto il culo della padrona, lo prese a leccare man mano che godeva sempre di piú. Non pensava nemmeno piú che dopo poche settimane avrebbe sfilato. In quel momento pensava mentre godeva "Mia padrona, anche se fossi appena uscita dal cesso te lo leccherei, se mi fai godere come stasera!"
Published by TongueSlave
1 year ago
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kuinilover
kuinilover 1 year ago
molto eccitante, brava!!!
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