E dopo ...

Rientravo a casa a fatica, volevo rientrare il prima possibile perché avrei voluto riposarmi, darmi una sistematina perché sarei dovuta andare a cena con Alessandro : quando varcai la porta di casa erano le 5 del pomeriggio. Raggiunsi velocemente la camera da letto, mi liberai dei vestiti e mi ritrovai , mezzo nuda , sdraiata nel letto. Un sospiro di sollievo: era tutto finito col vecchio, ero libera. Mentre la mia mente vagava come un'ape che si sposta da un fiore all'altro, i muscoli del mio corpo cercavano invece relax: così decisi di accontentarli e optai , inizialmente per un bagno caldo. Quando l'acqua fu pronta mi immersi e mi rilassai: sembrava, ma era una mia impressione, che l'acqua cercasse di entrare nei pertugi che i tre uomini avevano visitato, ma ovviamente era una mia sensazione. La realtà era che loro avevano sfogato le proprie pulsioni su una persona costretta ad accettare tutti o quasi i loro capricci. Ma ormai era tutto finito, e pensavo già se lunedì sarei stata a lavoro, e come questo si sarebbe dovuto svolgere e sviluppare. che cambiamenti ci sarebbero stati nella mia vita? Nel mentre mi passavo la spugna sul corpo, un corpo che era pienotto, ma che aveva dato tante soddisfazioni a quegli uomini e a quelle donne. La spugna passava ora sopra il mio grosso seno, e mi vennero in mente sia cosce grosse che figa rasata, e mi chiedevo chi fossero, cosa facessero nella vita quotidiana, e lo stesso valeva per i loro compagni. Con questi e altri pensieri, tra cui appunto essere presentabile per la cena, mi spostai nella doccia che , con dei bei getti mirati mi diede il sollievo che aspettavo. Dopo qualche lungo minuto , quando fui appagata del tutto, uscii dalla doccia per asciugarmi e iniziare a prepararmi, cercare vestiti e ovviamente mettermi un po' di trucco. Guardai l'orologio appeso alla parete e capii che dovevo sbrigarmi o se preferite darmi una mossa: il tempo è spesso tiranno e se ti distrai si fa tardi in un momento. Recuperai tempo vestendomi in maniera informale: del resto Alessandro non mi aveva detto di vestirmi in abito da sera, ma ero comunque presentabile, non certo bella perché non ero e non sono una bella donna, una figona come quelle dei film , ma nella vita cerco di difendermi e se mi trovo al tappeto mi rialzo per combattere. Il vecchio mi aveva umiliata e presto o tardi l'avrebbe pagata, come pure Marco e Fabrizio, ma stasera era e sarebbe dovuta essere un'altra sera e non me l'avrebbero certo rovinata rimuginandoci ancora. Avrei dovuto cambiare vita e per farlo mi dovevo recare in piazza Garibaldi e aspettare Alex: e così alle sette di sera ero in vedetta, quando appunto vidi la sua Audi accostare . Ero vicina all'auto quando vidi Alex venirmi incontro e poi aprirmi lo sportello invitandomi a salire. Una volta dentro mi chiese le solite cose: come andava e come non andava, e se e cosa sapevo del passato di Marco. Vedendomi pensierosa mi tranquillizzò dicendomi che si riferiva al periodo scolastico , prima che si perdessero di vista. Gli dissi che non sapevo quasi niente, solo che aveva frequentato il liceo classico, che non era una cima (e , a quelle parole, sia lui che io ridemmo) , poi era partito militare per poi tornare e cazzeggiare per un altro anno. Ecco gli dissi " io non so niente o quasi di quel periodo, anche perché Marco non ne parla se non per episodi che risultano, per me almeno, tutti staccati uno dall'altro: ma forse tu sai qualcosa in più e me la vuoi dire, vero?" A questo punto lui cambiò argomento, o meglio sorvolò perché mi disse di guardare il panorama " vedi Monica, qui siamo vicini a un promontorio, e il locale di cui parlo è proprio qui dietro, siamo vicinissimi" Mancava poco e mi ripromisi di chiedergli dopo qualcosa in più su Marco. Dopo il promontorio girammo per una strada che saliva e ci permetteva di vedere ancora meglio il mare, le barche e il panorama e che panorama. Arrivati quasi in cima voltammo e un ampio parcheggio ci accolse: con stupore notai che non c'erano altre auto, e così una volta a terra glielo feci notare. Lui mi tranquillizzò dicendomi : " Le auto dei lavoratori, della brigata per intenderci, sono posteggiate dietro, proprio per lasciare liberi i posti per i clienti. Noi siamo in anticipo sull'orario di apertura, ma non preoccuparti perché metà del locale è mio e possiamo entrare anche adesso.. Vieni, ti faccio strada" Lo seguii, entrammo e mi fece vedere la zona per i clienti, con dei bei tavoli, ampi e accoglienti, e alcuni posti erano disposti a fianco delle finestre che guardavano verso il mare. C'erano anche delle zone più appartate e una sala comunicante che si affacciava in un giardino ,con tanto di ombrelloni , e pure questa zona guardava, seppure da un'altra prospettiva, il mare. Zanzare permettendo non era male, più ariosa ma anche dispersiva. Mi invitò a seguirlo per delle scale che portavano al piano superiore. Giunti al piano mi guardò e disse : "Noi ceneremo qui" Era un'ampia sala, con alcuni tavoli e una terrazza con vista mare. "Ci serviranno un'aperitivo fuori , in terrazza e volendo possiamo scegliere se mangiare fuori o all'interno. qui ceneremo solo noi. C'era una zona con dei divani e dei tavolini di servizio per poggiare bicchieri e bottiglie, un separé per creare un po' di privacy: immaginavo politici e affaristi che si rifugiano dietro questi aggeggi per concludere affari. Fu allora che Alex mi disse: " bene mettiamoci comodi, magari ci sediamo fuori e ci facciamo servire qualcosa " Gli risposi : "Ok , fuori va benissimo" Si avvicinò a un divano dove , poggiato su un ampio bracciolo si vedeva un citofono: " Sono Alessandro, sono in terrazza: mi occorre uno spritz e un prosecco, meglio una bottiglia, e degli antipasti stuzzichini, ma non le solite patatine fritte. Aspetto" Si avvicinò e mi disse : Il prosecco va bene, vero? Marco mi ha detto che ti piace e mi sono permesso, ma se vuoi cambiamo, magari vuoi una birra o qualcosa di analcolico? " Gli dissi "No, va benissimo così, il prosecco mi fa piacere, lo preferisco" Poco dopo, mentre ero ancora distratta dal panorama , arrivò aperitivo e stuzzichini . Il cameriere lasciò tutto su un carrello e se ne andò. Alessandro avvicinò il suo bicchiere al mio per un cin cin e disse "Al nostro incontro e al tuo prossimo lavoro" Il leggero rumore dei bicchieri ci fece sorridere, e mentre bevevo pensavo a come sarebbe stato questo nuovo lavoro. Stavo per domandare proprio questo, quando Alex mi guardò e mi disse: " I particolati del nuovo lavoro li discuterai , anzi li vedrai lunedì con mia moglie. Ma non preoccuparti perché decido io chi assumere , e tu farai parte della squadra. " Durante la bevuta, la mangiata di olive e degli affettati, non mi ero accorta che Alex mi squadrava puntando gli occhi sul mio seno che era in bella mostra, dato che avevo, inavvertitamente forse, lasciato un bottone aperto. Cercai di fare conversazione e così chiesi : Quando prima dicevi che metà del locale è tuo, non mi hai detto di chi è l'altra metà" E lui mi disse : "E' di mia moglie, abbiamo tutto separato, beni e ovviamente conti correnti: a lei piace più la parte inferiore, dove si ritrova con le sue amiche mentre a me piace più qui ,dove mi sento più a mio agio: dal piano inferiore , quello preferito da mia moglie, si arriva giù fino al mare, poi magari un giorno lo vedrai " Presi un'oliva e dopo averle tolto il seme cominciai a masticarla, mi pulii le labbra e presi nuovamente il calice ma era quasi vuoto: Alessandro da buon cavaliere mi versò ancora del prosecco. Ringraziai per questo e poi gli dissi : " Come mai mi hai voluto portare a cena? E poi sono curiosa di sapere di più su Marco, di quando eravate compagni di giochi" E lui mi guardò e disse " Senti perché non ceniamo e poi ne parliamo seduti sul divano?" E io dissi "va bene, mangiamo ma poi mi dirai tutto, sono proprio curiosa" . Si aprì la porta e due camerieri con due vassoi ci servirono la cena su un ampio tavolo. Spaghetti alle vongole, grigliata mista di pesce, pinzimonio e frutta: niente aragosta , ma tutta roba buona. Come vino ho preferito farmi servire ancora del prosecco e Alex mi ha fatto compagnia per finire la bottiglia. Alex chiese, via citofono del caffè e quando ci fu servito chiese di non essere disturbato. La cosa mi incuriosì ma lì per lì non diedi peso alla cosa, dato che nessuno ci aveva disturbato, strano per una cena che un cameriere non venga a chiedere se uno gradisce qualcos'altro. Finito il caffè Alex mi invitò a sedermi sul divano. E così cominciò :"Vuoi la versione breve o quella lunga?" Io dissi "Fai tu, anche la breve ... al massimo ti rivolgerò qualche altra domanda" Lui : " E così vuoi sapere, bene bene bene: dunque con Marco ci conosciamo da piccoli, ma per venire al sodo, il periodo che a te interessa è dai 17 18 anni in poi, fino a quando vi siete conosciuti e poi sposati. Dunque Marco era un donnaiolo, le donne lo hanno sempre fatto impazzire, nel senso che studiava il modo per abbordarle, per entrare in contatto: non fraintendermi, non era il tipo che sbava, anzi, era riservato e si confidava solo con me. Senonché un giorno è successo un patatrac , qualcosa si è rotto, quando io avevo messo gli occhi su una ragazza, e lui lo aveva scoperto, e quindi eravamo in due a volerla. Senonché lui in qualche modo era riuscito a corteggiarla o farle il filo, sapendo che io quella sera avevo degli impegni in un locale dove stavo lavorando come cameriere. E così ho saputo che lui l'aveva fatta bere, e poi avevano fatto sesso: lei era vergine e lui ne ha approfittato, non so se lei ubriaca gli abbia detto o no di fermarsi, poi ha ..tanto sei adulta Monica, quindi posso parlare chiaro, l'ha fatta voltare e l'ha pure inculata, insomma ha fatto di tutto e di più. Il giorno dopo Marco partiva militare, e non ci siamo visti, mentre ho visto la ragazza che mi ha raccontato che Marco era stato deciso e fin troppo e non ricordava molto degli avvenimenti. Per cui , sì Marco si è sempre dato da fare." Io : " Non sapevo niente di questo o altri episodi, io l'ho conosciuto dopo quando è rientrato dal servizio di leva e mi sembrava un ragazzo a posto" Lui : "Ci sono alcune cose curiose se non strane: per esempio la ragazza in questione non era proprio il suo tipo, lui le ha sempre volute, perdonami se te lo dico così come sei tu Monica ,"in carne", mentre lei non lo era, anche se adesso un po' lo è diventata, e piacerebbe a Marco. Oh, scusa non sei gelosa vero?" Lo guardai e gli chiesi : " Ma tu la vedi ancora questa ragazza, che ormai è una donna immagino" E lui mi guardò, sorridendo " "La vedo spesso, perché è diventata mia moglie" Io : " Mi dispiace, forse non ne volevi parlare, ma io ti ho costretto" Lui mi guardò negli occhi, mi prese una mano, e disse " Non devi preoccuparti, le azioni sono personali, allora Marco era giovane e allegro, Donatella, questo il nome della ragazza mi attuale moglie, non era così ingenua come puoi pensare ma ha avuto quello che voleva e pure Marco: per me è un episodio, che è nato allora ed è finito lì. Ma pensiamo a oggi, a noi due" Io lo guardavo e vedevo un uomo con un certo fascino, almeno per me interessante, con un modo di fare elegante, e che mi teneva la mano con la sua. Lui " Beh, cosa pensi che desideri da te? Te lo sarai chiesta credo e vorrei saperlo " Io : " Non ho idea, ho pensato solo a cosa voglio io, e cioè al lavoro e a liberarmi da certe situazioni , tra cui dipendere da Marco: poi se tu vuoi sapere altro chiedi, sii pure diretto, non aver timore" Lui : " Vedi Marco quando è tornato dal servizio militare non mi ha trovato: io quando Donatella faceva sesso con lui ero qui, a fare il cameriere, perché avevo bisogno di soldi, e ripeto lui non mi ha trovato perché io ero all'estero con Donatella, a fare la stagione in Spagna dove poi siamo rimasti per alcuni anni. Non avevo più contatti con lui, ci eravamo persi di vista, e infatti al vostro matrimonio non c'eravamo. Quando poi ci siamo visti alcune settimane fa ci siamo raccontati un po' di fatti personali, ovviamente parlato di donne, o di fighe, di gnocche come diciamo noi maschi, noi uomini, ed è venuto a sapere che la ragazza che lui aveva sverginato era diventata mia moglie, la donna di quello che era il suo migliore amico. Ironia della sorte poi io ho fatto fortuna, ho questo locale, e ho altre attività mentre lui fa l'agente di commercio, il venditore, e so che è fuori e tornerà domani o dopo. Siccome io non serbo rancore gli ho fatto concludere dei contratti, dato che ho delle conoscenze ho fatto sì che venisse contattato e se devono scegliere sceglieranno lui. " Mentre parlava si era avvicinato ancora di più a me, e una mano galeotta si era poggiata sulle mie spalle per poi infilarsi , anzi cercare di infilarsi nel reggiseno per cercare le mie tettone . Io : " Forse non è il caso di fare cose del genere, potrei non piacerti, sono in carne come hai detto tu" Lui per tutta risposta si chinò su di me cominciandomi a baciare sulla bocca: la sua lingua si insinuava cercando la mia : le nostre lingue quasi si attorcigliavano l'un l'altra. Sentivo , ma facevo finta di non sentire, i sapori della nostra cena, mentre una strizzata a un seno mi fece reagire ,e così cercai tra le sue gambe per vedere che reazione gli avessi provocato. E devo dire che sentivo qualcosa di vivo, seppure attraverso i pantaloni del suo completo . Alessandro smise di baciarmi e mi disse : "Ora faremo le stesse cose che, tanti anni fa, hanno fatto Marco e Donatella"

fine prima parte
Published by iset60
1 year ago
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duro49 1 year ago
Spettacolare? Di più! Sei eroticamente intrigante! Ma capitano tutte a te? Forza! Ora prosegui ma ricorda di non tralasciare di descrivere le tue sensazioni mentre senti di essere penetrata avanti o dietro. Sono sempre curioso di conoscere quel che in realtà una donna prova in quegli istanti, quali le aspettative....
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mantra74
mantra74 1 year ago
Spettacolare
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cazzincu
cazzincu 1 year ago
Siiii
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Allacatalla
Allacatalla 1 year ago
Cambiato il taglio...più elegante....ottimo, vediamo che succede 😘😜
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