Caught
Quando lei è entrata, ho avuto un momento di assoluta confusione. Non poteva essere che avessi dimenticato di chiudere la porta a chiave. Ma la sua presenza lì mi smentiva.
Parlava a telefono e non appena mi vide la sua voce si interruppe. La bocca si aprì è una mano soffocò il grido che emergeva dalla gola.
Io ero ancora nudo e con una mano che circondava il membro duro. Avrei voluto coprirmi , ma a cosa sarebbe servito ? Ormai il fatto era compiuto: la madre del mio migliore amico mi aveva visto masturbarmi nel bagno di casa sua.
Prima che potessi dire qualcosa vidi il suo sguardo trasformarsi. Dalla sorpresa emerse una strana smorfia, quasi un ghigno. Avvicinó il telefono all’orecchio e disse “scusa, cara, ti devo richiamare”.
A quel punto sentii di non poter più tacere.
“Signora…” iniziai, ma prima che potessi finire il suo indice era sulle mie labbra come a farmi segno di tacere.
La sua mano percorse il mio viso, scese sul collo e indugió sul petto. Una sensazione di calore mi pervase.
“Giovanni sta dormendo, vero?” Mi chiede mentre le sue dita sfioravano i miei capezzoli.
“Non so… credo di sì” risposi con una voce che non riconobbi come la mia.
“Non mi sembra il caso di svegliarlo, non credi?” Sussurró e il suo respiro si confuse con il mio. Prima che potessi rispondere, le sue labbra si erano poggiate sulle mie. Prima che potessi reagire, la sua lingua cercava la mia.
A questo dimenticai chi fossi io e chi fosse lei. Un solo desiderio, un solo sentimenti, una lussuria sfrenata si impadronì di me. La spinsi verso il muro, le abbassai i pantaloni che indossava e non mi sorpresi di trovare le mutandine già
bagnate.
Mentre il nostro amplesso si consumava in silenzio mi ricordai: la porta non era stata chiusa di proposito.
Parlava a telefono e non appena mi vide la sua voce si interruppe. La bocca si aprì è una mano soffocò il grido che emergeva dalla gola.
Io ero ancora nudo e con una mano che circondava il membro duro. Avrei voluto coprirmi , ma a cosa sarebbe servito ? Ormai il fatto era compiuto: la madre del mio migliore amico mi aveva visto masturbarmi nel bagno di casa sua.
Prima che potessi dire qualcosa vidi il suo sguardo trasformarsi. Dalla sorpresa emerse una strana smorfia, quasi un ghigno. Avvicinó il telefono all’orecchio e disse “scusa, cara, ti devo richiamare”.
A quel punto sentii di non poter più tacere.
“Signora…” iniziai, ma prima che potessi finire il suo indice era sulle mie labbra come a farmi segno di tacere.
La sua mano percorse il mio viso, scese sul collo e indugió sul petto. Una sensazione di calore mi pervase.
“Giovanni sta dormendo, vero?” Mi chiede mentre le sue dita sfioravano i miei capezzoli.
“Non so… credo di sì” risposi con una voce che non riconobbi come la mia.
“Non mi sembra il caso di svegliarlo, non credi?” Sussurró e il suo respiro si confuse con il mio. Prima che potessi rispondere, le sue labbra si erano poggiate sulle mie. Prima che potessi reagire, la sua lingua cercava la mia.
A questo dimenticai chi fossi io e chi fosse lei. Un solo desiderio, un solo sentimenti, una lussuria sfrenata si impadronì di me. La spinsi verso il muro, le abbassai i pantaloni che indossava e non mi sorpresi di trovare le mutandine già
bagnate.
Mentre il nostro amplesso si consumava in silenzio mi ricordai: la porta non era stata chiusa di proposito.
3 years ago