7 - Annika
Il biondino partì. Non eravamo rimasti in tanti in attesa di partire per le vacanze. Non successe niente di particolare se non il fatto che pensavo continuamente agli ultimi avvenimenti. A quel sesso sfrenato che mai mi sarei immaginato. Da cosa ero attratto veramente? Mi ero lasciato andare solo perché sedotto? Non trovavo risposte. Il biondino mi appariva in sogno, e sempre a sfondo sessuale. Era inevitabile svegliarmi eccitato. Capitò di non resistere e di masturbarmi. Sognavo però anche Marika che a volte prendeva il posto del biondino. Una settimana prima di partire, rientrato dal giro pomeridiano, mia mamma disse che doveva parlarmi. Sai ha chiamato il mister, per quel tuo amico, il biondino come lo chiamate voi. Mi si gelo' il sangue. Che avesse visto o sentito qualcosa il mister quella sera negli spogliatoi? E cosa voleva dissi? Eh non è una buona notizia. Ci girava in giro senza arrivare al dunque. Insomma mamma! esclamai. Ha avuto un incidente in Spagna. È stato investito e ...e' morto! Mi sedetti sul divano. Mi ronzava la testa. Sentivo solo in lontananza la voce di mia madre che mi parlava. Oh stai bene, stai per svenire? Continuava a ripetere. Ero inebetito. Sfarfugliai qualcosa, e dopo 10 minuti scoppiai a piangere. Furono giorni tristi. Per la perdita di un amico particolare. Si era spezzato qualcosa in me. Rimasi in silenzio per giorni finché partiammo per le vacanze. Il campeggio era molto bello. Lo frequentavamo da anni. E avevo una bella compagnia. Tutti noi ragazzi e ragazzi dormivano in due piazzole dove erano piantate le nostre tende. I rispettivi genitori erano dall' altra parte del campeggio con le loro tende casetta. Io avevo una bella tenda 3 posti che occupano da solo come del resto tutti gli altri. Era consuetudine che in campeggio organizzassero i giochi senza frontiere. Ci si sfidava in tutti gli sport. Eravamo divisi in Italia Francia Germania e paesi del nord, un misto tra danesi svedesi inglesi. Un po' di tutto. A differenza degli altri anni partecipavo però nella fascia 18/25 anni. Quindi ero uno dei più giovani d età anche se fisicamente, come già raccontato, ne dimostravo qualcuno in più. Ero nella squadra di calcio, ovviamente, pallavolo e ping pong. Non si poteva partecipare a tutto perché alcuni eventi si sovrapponevano. La prima partita fu' a calcio contro la selezione del nord. C era ovviamente il tifo dei rispettivi tifosi. Giocai con una furia agonistica mai avuta. Duro ma pulito. Forse troppo, infatti venni richiamato dall'arbitro, che conoscevo da tempo, il quale mi prese in disparte e mi disse: oh ma che hai? calmati, va bene un po' di fisicità ma stai esagerando. Mi ammoni' dopo un tackle eccessivo. Lo feci nella fascia laterale vicino ai tifosi del nord che erano tutti vicini. Ragazzi e ragazze. Mi presi un bel po' di fischi e vidi che una ragazza mi indicava ai suoi amici. Vorranno aspettarmi fuori, cosa che poi non successe. Feci però un gran bel gol. Uno stacco di testa imperioso con palla all' incrocio. Tutti mi applaudirono. Anche i tifosi avversari. La ragazza di prima mi indicava sempre e annuiva con chi gli stava incontro. Vincemmo quella partita e andammo in finale. Il giorno seguente c era la sfida a pallavolo sulla sabbia. Sempre contro quelli del nord. Squadre miste. 3 ragazzi e 3 ragazze. Gli avversari stavano palleggiando riscaldandosi, anche se si moriva di caldo. Riconobbi tra gli avversari la ragazza dell' altro giorno. Era una delle più basse, ma era alta quasi come me! Hai visto quella? Disse un mio amico. Bella figa, continuò. Pare sia brava a giocare. Ah si, replicai. Ma è nuova? chiesi. Si mi disse, primo anno nel nostro campeggio, parla un po italiano, è danese. Ah esclamai. Da lontano effettivamente sembrava carina. Bionda castana, non vedevo gli occhi, ma sicuramente con un fisico atletico per come si muoveva. Iniziammo a giocare e a un certo punto ci trovammo sotto rete uno di fronte all' altro. Era alta come me. Capelli raccolti con la coda, molto abbronzata, ma la pelle non era scura quasi color oro. La vidi saltare da girata e si vedeva dal tono muscolare che era una che praticava sport, infatti indossava un bikini sportivo. Pensai che aveva la mia età. Ci salutammo con un gesto del capo. Era brava effettivamente. Schiacciava molto bene con una bella elevazione. Riuscii a murare le primi due sue schiacciate. Nella prima occasione mi disse good! Alla seconda da sotto rete allungò la mano per un 5, niente a che vedere come sportività a noi italiani, e alla terza che le capitò, saltai dandomi un colpo di reni, ma feci l errore di non chiudere bene le braccia. Feci solo in tempo a reclinare un pelo il capo che la sua schiacciata passo tra i miei avambracci per colpirmi sulla guancia e sull' occhio. Caddi all'indietro. Tutti si fermarono e vennero a vedermi. Porca troia che legnata esclamai. Vedevo tutto a puntini. Qualcuno prontamente porto un canovaccio ripieno di ghiaccio che misi subito sulla parte colpita. La ragazza continuava a scusarsi, im sorry, io non volere e si portava le mani sulla bocca capendo che da lì a poco mi sarebbe venuto l occhio nero. Si stava già gonfiando infatti. Con l altro occhio però la inquadrai. Aveva due occhi stupendi. Cambiavano colore, verde gialli, castani a secondo della luce del sole. Mi mise la mano sul braccio per farmelo spostare e vedere l occhio. E continuava a portarsi le mani alla bocca. Sto bene, dissi, its ok! La mia partita fino li! Andai in tenda dai miei per farmi vedere e stare a riposo. Il giorno dopo mia mamma mi disse, c è una certa Annika che ti cerca. E chi la conosce le dissi infastidito...stavo riposando. Non capisco bene cosa dice, continuò mia madre. Vieni dai...mi alzai e spostata la tenda della zona giorno la vidi. Era lei! Mi tese la mano. Ciao io Annika! Ciao io Andrea. Come sta'? mi chiese. Si dai bene, ok feci con le dita. Good esclamò! Io farmi perdonare, stasera festa in spiaggia, tu Vieni? Alle 22 se vuole. Ok forse dissi. Ciao ridisse con un sorriso e se ne andò. Il figlio dei vicini di tenda dei miei aveva visto la scena e mi disse: ci sono anche io stasera, mi ha invitato uno svedese che ho conosciuto. Quelli bevono esclamò!! E tanto . Pensai, per dimenticare sarebbe perfetto. Dai mi disse andiamo insieme allora. E aggiunse: quanti anni ha per te quella? Risposi 18/19. Eh seee, ne ha 24! Ma dai, dissi, sembra più giovane. Okkio concluse, con quella ti fai male!! Ma quale male pensai . Quella manco mi vede gli sbottai!Erano le 23 30, chi suonava la chitarra chi fumava e chi beveva. Penso di aver bevuto 5 o 6 birre e qualche sorso di whisky. Eravamo tutti allegri. Annika era seduta vicino a me e ci passavamo la bottiglia. Eravamo tutti in costume. Lei indossava gli slip e solo una maglietta. L avevo capito per il profilo del seno che si vedeva troppo bene e i capezzoli che, per la brezza serale, spuntavano dalla t-shirt. Una ragazza del gruppo urlò: dai bagno tutti in acqua! Ovviamente gli stranieri non persero un istante a senza farselo ripetere corsero verso l acqua. Mentre lo facevano si levarono tutti il costume! Sia maschi che femmine. Annika mi disse: bagno? La guardai sorpreso..e dissi: andiamo! Lei si alzò, corse verso l acqua e si levo la maglietta mostrando un seno perfetto, con le areole pronunciate leggermente all'insu'. Si levo' gli slip e corse in acqua tuffandosi. Aveva un culetto sodissimo, potevo vedere i muscoli delle cosce e natiche contrarsi nella corsa. Intravidi che non era molto pelosa davanti, solo una strisciolina.Emerse dall' acqua e mi urlò: dai! Mi levai il costume ma non corsi. Camminando mi avvicinai all' acqua e camminando entrai. Eh sì guardava proprio me! Mi buttai quando l acqua arrivò all' ombelico. Lei nuotando a dorso si era allontanata dalla riva. Mi chiamo'. Andrea! Come here! Tu vieni ripeté. Le spuntavano solo le spalle. Feci qualche bracciata e mi avvicinai. Vicino sentivo le voci degli altri che si chiamavano e scherzavano. Non vedevo molto era buoi. Mi avvicinai a lei. Mi sorrise. Bella acqua mi disse. Eh sì risposi. Un poco freddo aggiunse. Buttò la testa sotto acqua e poi riemerse lanciando la testa all' indietro per sistemarsi i capelli. Fu invevitabile vedere il suo seno alla luce della luna. Aveva i capezzoli turgidissimi. Sarà stato l alcool e la sensazione di essere nudo nell' acqua che mi sentii salire un po' di eccitazione. Mi parve di capire che nell'acqua si erano formate delle coppie. Il mio pene si stava indurendo. Allora sono normale pensai. Le ragazze non mi passano inosservate. Lei nuotando a rana si avvicinò. Alti uguali eravamo di fronte. Come va occhio mi disse. Era nero, ma risposi : very good. E lei scoppiò in una risata. Era bellissima. Quanti anni ha tu? Io risposi 18. E tu? 24 rispose, ma già lo sapevo. Sembrare più grande mi sussurro'. Risi un po' intimidito. Tu mi piace disse. E io sempre più imbarazzato le dissi: tu sei molto bella. Lei si avvicinò ancora di più. Mi fissava negli occhi. Sostenni lo sguardo. Fece un altro passo e sentii i suoi piedi sopra i miei. Sorridemmo. Ero eccitato. Il mio pene libero nell' acqua mi dava eccitazione, oltre a sapere anche lei nuda. Feci due passi indietro per un onda leggera. E sentii il fondale salire. Incominciava una secca. Ora l acqua arrivava al mio petto. E inevitabilmente al suo. Ora i suoi seni erano spuntati dall' acqua e i capezzoli erano a pelo del mare. Non potei resistere a guardarli. Rialzai lo sguardo e incrociai il suo. Sorrise. In quei 30 secondi ero tutto eretto. Sentii una mano che mi sfiorava il pene per poi prenderlo tutto in mano. Ohhh esclamò lei. Tu contento!! Ormai non mi importava più di niente. E dissi: molto contento!! Sentii la sua mano stringerlo forte e fece scendere il prepuzio fino ad arrivare in fondo. Quel movimento liberò la mia cappella ed emisi un sospiro. Molto bravo Andrea, mi disse. E mi infilò la lingua in bocca in un istante. Subito le lingue si incontrarono. La baciavo con passione. E lei ricambiava masturbandomi lentamente. Sentivo i suoi capezzoli premere quasi contro i miei. La cosa mi fece inpazzire. Portai le mie mani sulle sue natiche. Erano sodissime. Le palpavo aprendole e chiudendole. Lasciò mio pene per portare le mani sul mio petto. Percorsi la sue schiena con le mie mani. E le portai sui suoi seni. Le lingue non si fermavano. Premeva su i miei pettorali. E con i pollici mi stuzzicava i capezzoli che mi si erano inturgiditi. Ora dalle bocche ansimavamo. Portò le mani dietro il mio collo e si aggrappo' a me con le gambe intorno ai miei fianchi. Potevo sentire la mia cappella puntata sul suo corpo. Dopo qualche istante il bacio finì. Stese le braccia spostandosi da me, il suo seno messa così, era fuori dall' acqua, e portai la mia bocca su un capezzolo. Era salato per l acqua, ma lo portai subito tra le mie labbra. Era turgidissimo. Sarà stato alto quasi 1 centimetro. Quando cominciai a stuzzicarlo con la punta della lingua e a succhiarlo lei gemette. Teneva le braccia tese dietro la mia testa per darmi modo di dondolarla e di poterle tenere i capezzoli in bocca. Prima uno e poi l altro. Oh Andrea...siii sussurro'. Tolse le gambe dai miei fianchi, e rivolle la mia lingua. Strinse il mio pene che si contrasse subito nella sua mano salda. Mi masturbava lentamente e con l altra mano mi palpava i testicoli duri. Stavo impazzendo. Sei hard mi disse...e muoveva il prepuzio fino a ricoprirmi la corona della cappella per poi scoprirla. Giocava in quel cm del mio pene dandomi un piacere pazzesco. Passava poi il pollice sulla cappella. Credo potesse sentire nonostante l acqua del mare che ero bagnato. Poi si girò e mise la sua schiena contro il mio petto. Giro la testa e capii che rivoleva la mia bocca. Con la mano destra stringeva sempre il mio pene masturbandolo dolcemente. Portai una mano sul suo seno e lo strinsi spingendo verso di me. Non ero esperto, ma cominciai a tenere tra le dita il capezzolo e a tirarlo. Con l altra mano scesi sul suo ventre. Incontrai la striscia di pelo fino a sentire le labbra. Allargò le gambe e potei sentire che era bagnata. Ma la cosa che mi stupì...era che la trovai liscia. La mia ragazza era un boschetto. Ma Annika era tutta depilata. Non avevo grande esperienza quindi massaggiai con la mano su e giù. Avevo toccato qualche volta la mia ragazza ma sempre di sfuggita e infilando la mano nei jeans. Non molto comodo. Annika invece prese la mia mano. Credo avesse capito che mi doveva indirizzare, e mi punto le dita sulla zona del clitoride. Guidò la mia mano qualche istante per farmi capire e quando presi il ritmo, la lasciò, lo sentivo sotto i miei polpastrelli che muovevo a cerchio e poi di lato, assecondando i suoi gemiti. Ohhh Andrea.. sii..good! Potevo sentire il suo bacino seguire i movimenti delle mie dita. Riprese la mano per passarla su tutta la figa. Il dito medio entrava nelle labbra aperte. Timidamente dove sentivo più bagnato andai più profondo con il dito e lei compiaciuta strinse il mio pene forte tirando il prepuzio verso il basso facendomi sussultare la cappella e gemere. Alternavo le attenzioni al clitoride e fino a sentire il mio dito penetrare nella sia carne calda e vellutata. La sentivo godere di più quando massaggiavo il clitoride, quindi continuai a stuzzicarlo accelerando il movimento. Lascio' il mio pene come concentrata su di sé. Si abbandonò al mio petto con le mani dietro alla mia testa. Come per tenere il suo corpo più teso. Potevo vedere i capezzoli dritti e turgidi. Il mio pene premeva contro il suo corpo e il movimento del suo mi dava piacere. Il clitoride ora era gonfissimo. Lo sentivo sotto la carne. Gemeva sempre di più, i miei polpastrelli andavano veloci, fino a sentirla trattenere il fiato, irrigidirsi con le gambe e poi liberare il suo orgasmo muovendo il bacino per strusciare di più con il suo corpo contro le mie dita. Erano movimenti simili alla mia eiaculazione. Il suo fiato era spezzato dai gemiti che piano piano diminuivano , la masturbavo più lentamente fino a che chiuse le gambe imprigionando le mie dita. Paragonandola a me era come se dovesse espellere le ultime gocce di sperma. Lasciò la presa alla mia testa. Si girò stretta a me e sussurro'..im come, sono venuta. E mi ribacio' dolcemente. Il mio pene si contraeva eccitato sul suo ventre. Riprese il mio membro in mano. E scese sui testicoli. Erano vicinissimi al corpo per la temperatura dell' acqua e l eccitazione. Ad ogni palpata il mio pene sussultava e quel movimento faceva contrarre e rilassare l ano. Ero eccitatissimo. Lasciò i testicoli e riprese a masturbarmi. Avevo i piedi piantati nella sabbia e le gambe rigide semi divaricate. Appoggiai le mani sul suo culetto e lei mi infilò la lingua in un orecchio, quel gesto mi diede una scossa, sentire il suo alito caldo mi fece gemere, mi stava salendo l orgasmo. Come on baby mi sussurro'. Credo potesse sentire le vene sul mio pene durissimo mentre mi masturbava, aumentò il ritmo, ormai sentivo quella sensazione di calore, gemevo, ma lei rallentava per poi riprendere. Mi stava facendo impazzire, percepi' che il mio fiato si stava spezzando, aumentò il ritmo...emisi un gemito sordo alla prima eiaculazione, lei non si fermò, come facevo quando ero io a masturbarmi. La sua mano continuava a ritmo dei miei gemiti e delle mie schizzate che si perdevano in acqua. Good boy, mi disse, mentre le miei contrazioni rallentavano come l uscita del mio seme. Le gambe quasi mi avevano ceduto, ma quando lei senti' che non mi contraevo più la sua masturbazione divenne più un massaggio. Fino a lasciare il mio pene semi rigido a penzolare nell'acqua. Ci baciamo. Grande corsa mi disse. Risi a quella frase. Ci palpavamo nell' acqua dolcemente, quando sentimmo una voce dalla spiaggia...Annika where are you!?! Era il cugino che la cercava. Here Mark! Rispose. Andare mi disse. Ok , la fermai e le dissi: sei bellissima. E uscì un po' prima di me dall' acqua. Dovevo ancora rilassarmi un attimo.. Uscii poco dopo, fortunatamente trovai il mio costume e presi l asciugamano sedendomi con gli altri intorno al fuoco. Il mio amico mi sussurro': ti ha scopato? Sghignazzando. Sorrisi senza assecondare la sua curiosità. Il fuoco si stava spegnendo. Incrociai lo sguardo di Annika dall' altra parte del cerchio. Ero uno sguardo complice ma divertito. Mentre mi godevo una sigaretta pensai...ma allora sono normale. Come se dovessi confermare a me stesso che la figa mi piaceva. Il biondino però non potevo dimenticarlo. Sarebbe stata un estate indimenticabile.
5 years ago