6 - Saluti
Ci facciamo una doccia? disse. Ne avrei proprio bisogno risposi. Andiamo allora e mi fece segno di seguirlo. Entrammo nel bagno, che come tutto in quella casa, enorme. C erano due lavandini e una doccia enorme. Credo fosse 2 metri per due. Tutta in vetro trasparente. Entrammo e aprì il getto d acqua tiepida. Mi passò un bagno schiuma. Lui ne aveva un altro. Ci insaponavamo guardandoci. Che corpo che hai mi disse. Dai smettila ribattei. Ci sciaquammo e cercai con gli occhi un asciugamano al di là della doccia. Erano impilati in un mobiletto a vista. Sporgendo il braccio era possibile prenderne uno. Esci già mi disse? Si, risposi e poi devo fare pipì. Puoi farla qui mi disse. Come qui? Ma siii, disse il biondino, l avrai fatta qualche volta in doccia. Se vuoi ti aiuto! E cioè? dissi. Si portò dietro di me, contro la mia schiena. Rilassati mi disse. Scivolo' con una mano davanti prendendo il mio pene in mano. Con l altra mi massaggiava il petto e il ventre. Mi scappava proprio, ma mi stavo eccitando. Appoggia le tue mani dietro di me, sul mio culetto mi sussurro'. Così lo strinsi ancor di più contro il mio corpo. Sentivo il pene gonfiarsi, ma con quell' impellente bisogno di urinare. Sul pene erano in risalto le mie vene e la corona della cappella era molto accentuata. Cominciai a urinare, essendo mezzo eccitato usciva un getto quasi dritto e potente, non come quando facevo pipì normalmente. Bravo il mio maschio mi sussuro'. Indirizzava il mio getto centrando lo scarico della doccia e muoveva leggermente il prepuzio lasciando scoperto mezzo glande. Doveva far più forza per contrastare la mia erezione non del tutto completa. Ero eccitato. Mi massaggio' lungamente il capezzolo. Pizzicandolo. Cercavo di espellere tutta l urina, ma non era facile con le continue contrazioni del pene. Il flusso diminuì. Quando se ne accorse, la sua mano comincio a masturbarmi. Il mio ano si contraeva per espellere le ultime goccie e ormai ero nuovamente duro e dritto. Abbasso tutto il prepuzio verso il basso lasciando la mia cappella libera e sotto il getto dell' acqua. Percorse la mia asta fin o ai testicoli. Gli piaceva toccarmeli. Ansimavo. Rimaneva dietro di me. Non mi dava tregua. Continuava a masturbarmi. Scese con la seconda mano. E strinse i testicoli avvicinandoli e tirandoli lentamente verso il basso. Il mio frenulo era tesissimo. Mi fece girare e si inginocchio'. Guarda che palle deliziose che hai! I testicoli dondolavano seguendo il ritmo della sua mano. Come ballano, sussurro'. E come goccioli esclamò. Ero fuori dal getto dell' acqua, per cui ero bagnato di mio. Porto' la sua lingua sulla cappella e cominciò a leccarla raccogliendo quelle goccioline trasparenti. Si fermò, alzò lo sguardo e prese a masturbarmi forte. Emisi un gemito e portai la mia testa indietro. Stavo durando molto di più per l eiaculazione precedente. Vediamo quanto ci impieghi a venire adesso. Stavo godendo. Aumentò il mio essere bagnato. Mi dava dei colpi forte verso il basso facendomi scuotere. Mi parvero interminabili quei minuti che ci impiegai a sentir salire l orgasmo. Vengo ansimai... Guardami disse! Abbassai lo sguardo e la sua lingua aspettava il mio seme. Gemetti più forte al primo schizzo. Lo colpì sulla bocca aperta lasciando una striscia , meno densa, più trasparente , che arrivò fino sopra la fronte. E poi partirono gli altri schizzi. Roteava la lingua sulla mia cappella gustando il mio seme caldo. Gli tenevo la testa, volevo che rimanesse così, fino all' ultima spinta dell'eiaculazione. Ansimava anche lui. E non si perse niente fino all' ultima goccia. Avevo goduto da impazzire. Quella lingua calda mi dava i brividi. Lasciai la sua testa quando capii che non ne avevo più. E mi inginocchiai esausto di fronte a lui. Goccioli gli dissi. Mi rispose che sentirmi godere, darmi piacere, lo elettrizzava. Laviamoci disse. E lo facemmo normalmente. In silenzio. Finimmo e ci asciugammmo. Gli chiesi il phon, non potevo tornare a casa con i capelli bagnati. Bevemmo una bibita insieme. Allora buone vacanze mi disse. Anche a te, dissi. Mi accompagnò e dicendomi del suo rientro a fine agosto, si avvicinò. Gli misi la lingua in bocca. Qualche istante, e congedandomi con un ciao, dissi, a presto allora. Non mi girai a guardarlo lungo la via, non sapendo della notizia che mi giunse poco prima di partire per le mie vacanze.
5 years ago