5- Cameretta

Dai entra mi disse. Feci qualche passo. Si girò. Fammi sentire se sei già eccitato sussurro'. Era vicinissimo a me. E porto' la mano sopra i miei pantaloncini. Ero già un po' gonfio. Lo percepi' e disse: eh sì sei eccitato. E comincio' a stringermelo. Voglio vedere quanto ci impieghi e diventare duro esclamò . E mi fissava negli occhi. Credo potesse sentirlo pulsare. La sua mano si allargava seguendo l aumentare della mia erezione. Credo che in trenta quaranta secondi ero già durissimo. Tolse la mano e guardo' il mio pene svettare dritto sotto i pantaloncini stretto nei boxer che mia madre mi aveva comperato per la prima volta al posto dei soliti slip. Ero eccitantissimo con la gola secca. Quanto sei duro mi disse. Rimise la mano sui pantaloncini e lo percorse tutto con il palmo della mano fino alla base. Mi stava massaggiando i testicoli. Seguimi disse. Intanto indietreggiava verso il mega divano. Erano circa dieci i metri che feci rimanendo incollato alla sua mano. Voglio spogliarti uscì dalla sua bocca. Desideravo che lo facesse. Qualunque cosa che in quel momento diceva mi dava un senso di eccitazione pazzesco. Mi sfilò la canottiera gettandola e terra passando le mani sul mio petto tra i miei peli avido dei miei capezzoli. Si avvicinò e con la punta della lingua ne stuzzico' uno fino a che diventò turgido. Lo massaggiava mentre la bocca andava sull' altro. Lo colpiva con la lingua veloce e ormai turgido prese in bocca tutta l areola succhiandolo. Emisi un gemito e sussurrai: mi stai facendo impazzire! Lo so mi disse, voglio sentirti maschio, che fremi per me. Il pene mi pulsava stretto nei boxer. La cappella gonfia bloccato dall'elastico. Le sue mani, mentre si abbassava , scesero lungo i miei fianchi fino a incontrare il bordo dei miei pantaloncini. Con un colpo secco li abbassò. Quel movimento fece sbattere il bordo contro la mia cappella, emisi un gemito. Che sorpresa mi disse, sei stupendo in boxer. Stava sfilandomi i pantaloncini e con i piedi tolsi le scarpe cosicché a piedi nudi riuscì a levarmeli. Era inginocchiato e vide in cima ai miei boxer grigi che il colore era inscurito in prossimità della mia cappella. Sei bagnato, mi eccita vederlo. Infilò le due mani dal basso salendo dalle cosce dentro nei miei boxer. E mi accarezzo' il pene lasciando la cappella scoperta che ora quasi usciva dall' elastico spesso. Quel movimento gli permise di sentire quanto ero bagnato. Quanto sei eccitato e quanto ti bagni esclamò! Sfilò le mani di cui una con le dita appiccicate dal mio liquido. Prima di rialzarsi mi abbasso' con un gesto rapido i boxer che scesero alle mie caviglie. Il mio pene, a seguito di quel gesto sobbalzo' più volte, era dritto, duro, la cappella bagnata e lo scroto era tesissimo mettendo in mostra i testicoli. Alzai i piedi per levarmi i boxer ed avere le gambe libere. Era lì davanti a me. Così vicino, e nel momento in cui riprese il mio pene in mano stringendolo, mosse la testa verso la mia, non resistetti, misi velocemente la mia mano dietro la sua testa e portai la mia bocca sulla sua che si apri subito. Le lingue si incontrarono prima in bocca e poi fuori. Cominciò a masturbarmi, mentre slinguavamo con passione. Sospiri eccitati da parte di entrambi. Mi toccava lentamente e poi più forte, con una mossa abbassai le braccia e dal basso gli sfilai la maglietta interrompendo il bacio e la morsa al mio pene. Lo ritirai a me, gli rinfilai la lingua in bocca mentre le mie mani si inifilarono dietro i suoi pantaloncini. Volevo palpare quel culetto. Strinsi le sue natiche forte, emise un gemito, e cominciò a palparmi i testicoli con una mano mentre l altra si posava dietro sul mio capo. Levati tutto gli sussurrai. Hai voglia di me!? Chiese eccitato. Ti voglio nudo...tutto! Ho una sorpresa mi disse. Si scosto' e con un gesto levo' insieme pantaloncini e slip. Visto? ,disse. Il ciuffetto di peli che aveva sul pube era sparito. Sono tutto liscio adesso, mi affermò compiaciuto. Il suo pene era di qualche cm in più di quando a riposo. Però era sicuramente bagnato. Si ributto' su di me con passione. I corpi erano l uno contro l altro. E le lingue si rincontrarono. Con passione. Palpavo il suo culetto sodo e il mio pene si incontrava con il suo. Infilai un dito nelle sue natiche massaggiando il suo ano mentre mi tirava stretto a lui. Gemeva mentre lo stimolavo , mi prese la mano da dietro e si portò il mio dito in bocca lo lecco velocemente di saliva, lascio' la mano e io lo riportai sul suo ano. Ahhh urlò, il dito bagnato lo fece impazzire. Ti voglio dentro di me disse. La cosa mi fece sussultare il pene. Andiamo in camera mia esclamò!. Velocemente si diresse nel corridoi e nella stanza in fondo entrammo. Ero dietro di lui e ammiravo quel culetto bianco e sodo. Non so spiegare quanto ero eccitato. Ma stavo colando il mio liquido preseminale. Davanti al suo letto mi spinse sul petto e ci caddi sopra. Mi sdraiai e lui si accovaccio' ai miei piedi e guardandomi prese il mio pene e lo infilo' in bocca. Gemevo mentre succhiava colando saliva sulla mia asta dritta. Lo lasciava per segarmi e poi lo riprendeva, sentivo le sue labbra che inciampavano nella corona della mia cappella. Si muoveva così , piaceva anche a lui quella sensazione, per poi tenere il mio pene dritto sotto la cappella e scendere con lingua fino alle palle. Voleva succhiarle prendendone la metà in bocca. Non mi dava tregua. Lo fermai. Lo presi e lo misi sotto di me. Lo baciai sul collo mentre con la sua mano cercava il mio pene. Ma con la lingua scesi sul suo petto indietreggiando, fino al capezzolo chiaro per stuzzicarlo. Lo colpivo con la punta della lingua e lo leccavo fino a cercare di succhiarlo. Era lui a gemere adesso. Sentivo la mia cappella bagnata strisciare sul suo corpo. Morivo dall' eccitazione. Lasciai il capezzolo. Girati gli dissi. Obbedi' eccitato. Vuoi scoparmi? mi chiese. Non risposi e iniziai a percorrere la sua schiena con la punta della lingua fino a incontrare le riga del culetto. Gemeva con la testa nel cuscino. Mi alzai con il busto e preso il pene in mano cominciai a sbatterlo sulle sue natiche per fargli capire quanto ero duro. Poi lo infilai nella riga del sedere. Di bacino lo muovevo avanti e indietro senza arrivare all' ano. Con le mani aprii le sue natiche e vidi il suo buchetto rosa e liscio. Potevo vederlo contrarsi. La cosa mi fece impazzire e spostando le mani il più possibile all'esterno abbassai la testa. Non capivo più niente. E incominciai a leccarlo. Più leccavo e più sentivo le contrazioni sulla mia lingua. Il suo pene rivolto all' indietro era più duro e vedevo spuntare una cappella rosea. Come in lontananza oltre i gemiti lo sentii dire fermati, aspetta. Alzò il busto e allora mi fermai. Lo guardai e mi disse: ti guido io per scoparmi. Si alzò da sotto di me e scese dal letto andando di corsa in bagno. Ritornò con una flacone trasparente in mano. Questo serve mi disse. È un olio che usa mio fratello per il corpo del suo bambino. Si può usare come lubrificante! Si ributto' sul letto e se lo stava mettendo su una mano. Lascia! Dissi. Presi il flacone e lo feci sdraiare a pancia in su. Lui sembrava titubante ma cominciai a versarlo dal petto fino al pube. Appoggiai il flacone e spalmai quell' olio sul suo petto. Sui capezzoli e ombelico. Lo massaggiai un po' tra i suoi lamenti di piacere. Per poi ungere il suo pene. Era la prima volte che ne toccavo uno non mio. Feci per cui i gesti che davano piacere a me. Con la mano oleata presi il suo pene in mano e lo scappellai del tutto. Cominciai a masturbarlo lentamente e poi più forte. Il suo piccolo pene era quasi tutto duro. Mi fai impazzire, così mi disse mentre ungevo lo scroto e massaggiavo i suoi non grossi testicoli. E ripresi a masturbarlo. Fino a che fu' lui a girarsi tenendosi appoggiato sui gomiti e, inginocchiato a 90 gradi mi metteva il culetto in mostra. Versai l olio dritto nella riga del suo sedere. Era già aperto per le gambe divaricate. Ma lui le tese di più allargando le natiche con le mani. Con le dita iniziai a massagiargli l ano. Il suo scroto pendeva e il suo pene spuntava mostrando la cappella. Ero sempre durissimo. Il pene dritto e la cappella gonfissima. Mi disse aspetta...si girò, io ero inginocchiato con il busto eretto e il mio cazzo svettava. Mi prese il flacone e prima di usarlo infilo tutto il mio pene in bocca. Inarcai la testa al sentire il caldo della sua bocca. La lingua che mi leccava la cappella e sul frenulo. Sei pronto mi disse. Verso l olio sul mio glande che cominciò a colare. Posò il flacone e con la mano prese a masturbarmi per spargere l olio. Al contatto con il lubrificante il mio pene sussulto' era una sensazione mai provata prima ma mi faceva impazzire. Raccolse l olio sotto i miei testicoli e li massaggio'. I peli erano tutti raccolti, bagnati. Ora mi puoi scopare disse. Si rigiro' rimettendosi con il culetto esposto e la testa bassa. Riprendi sull' ano e cerca di infilare un dito mi disse. Seguivo la sua indicazione, ripresi dell' olio e lo lubrificai. Avvicinai il dito medio e lo puntai sull' ano. Non mi servivano altre spiegazioni adesso. Feci pressione con il dito, e sentii la sua contrazione, mi fermai e ripresi a ritmo con le contrazioni. Gemette quanto il dito entro fino all' unghia, ora scivolava di più il dito, e entrò fino in fondo. Continua mi disse. Andavo più veloce sentendo il dito come risucchiato e stretto mentre lui si contraeva. Affiancai l indice al medio e dopo le prime resistenze ma con l ano dilatato, dopo vari tentativi entrò il secondo dito. Lo stavo scopando. Più veloce andavo e più l ano opponeva meno resistenza, uscì dell' aria che mi sorprese, e sentii quella frase...dammi il cazzo! Levai le dita, rimisi olio sul pene e mentre tendeva le natiche appoggiai la cappella oleata all' ano che si stava richiudendo. Spingevo ma il glande era come rimbalzato. Si rilasso' e finalmente la cappella cominciò a entrare. Lo sentivo lamentarsi ma mi diceva ansimando...spingi, rimisi dell' olio e entrai a metà.i muscoli del retto si contraevano dandomi un senso di oppressione, ma tra l olio e le spinte ormai era dilatato. Poggiai le mani sulle natiche per tenerle tese e aperte. Lui levo' le sue. Sensazione indescrivibile di penetrare quel culetto. Era come masturbarsi senza mani, godendo mille volte di più. Ansimavo e ora andavo veloce fino in fondo, sentivo le palle dondolare sotto di me. Ormai non c'era più attrito. Lui si abbasso con la testa sul cuscino. Godeva da morire. E pure io. Sapevo di non resistere molto. Lui lo percepi'. Girami mi disse. Uscii con il cazzo fradicio, dalle sue secrezioni, si girò su una gamba alzando l altra e vidi il suo ano dilatato e il suo pene dritto, duro per quello che erano le sue dimensioni. Dalla sua cappella usciva un filo lungo trasparente che colava sulla sua gamba. Mettiti dietro mi disse. Ero dietro di lui. Questa posizione mi fece eccitare ancora di più. Tenni io alzata la sua gamba e lui guidò il mio pene all' ano. Lo penetrai quasi subito, girò la testa verso di me, mi disse scopami forte...e lo baciai, slinguavamo ansimando. Tenevo la sua gamba ma potevo lasciarla, presi il suo pene in mano. I suoi gemiti erano interminabili, interrotti dal riprendere aria. Lo stavo masturbando. Era duro anche lui. E colava sempre di più per la prostata stimolata dal mio pene, andavo a ritmo, entravo e uscivo a metà per spingere poi il mio pene mentre la mia mano scivolava sul suo cazzetto. Stavo resistendo a fatica e quando lui ansimo più forte lanciando un urlo, spinsi più veloce, e lo sentii contrarsi tutto, stava venendo. Si schizzo' sul petto a getti continui, gli tenevo il pene fermo così da sentire le sue spinte. Quando smise di gemere e sentii il suo membro non contrarsi più lo lasciai. Riprese a slinguarmi e mi sussurro' vienimi in bocca... Ormai non resistevo più, uscii dal suo retto e mi sdraiai. Subito afferro' il mio pene e lo porto alla bocca. Capì che stavo venendo dalla tensione del mio corpo , emisi un lungo gemito al primo schizzo. Non estrasse il mio membro dalla bocca, lo tenne stretto per sentire le spinte dell' orgasmo accompagnate dai miei gemiti. Sembravo non smettere mai. Mi stavo prosciugando. Sentivo dal movimento del mento che inghiottiva il mio seme. Poi porto la lingua alla cappella per sentire gli ultimi getti. Con l ultimo gemito rallento' la presa e lentamente mi masturbo' fino all' ultima goccia. Sfinito mi rilassai riprendendo il respiro. In quella stanza c era un odore di sesso pazzesco. La sua bocca ricoperta dal mio seme, e il suo petto dal suo. Non ho mai goduto così mi disse, ho avuto più orgasmi oltre a quello finale. Non sapevo che con la penetrazione la prostata dava un piacere più forte e anche senza eiaculazione. Si sdraio' anche lui. Dissi, per me è stato incredibile. Rimanemmo in silenzio per minuti. Sembrava fosse passata un ora, ma in realtà meno di 15 minuti.
Published by latemar
5 years ago
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