4 - Bivio
Ci lavammo velocemente. Presi coraggio, e gli dissi, mentre uscivo dal box doccia: ogni volta che tocchi il mio corpo sento di impazzire. Rispose: lo sento, lo vedo come ti ecciti. È questo che fa impazzire me concluse. Mi asciugai e comincia a vestirmi. Arrivò dalla doccia e incomincio' ad asciugarsi. Non potevo non chiederglielo. E dissi: sembri molto esperto sul sesso. Non l avrei mai pensato. Mi disse mentre si rivestiva: sai è cominciato tutto l anno scorso. Ho iniziato una relazione con un ragazzo 30 enne che mi dava ripetizioni di inglese. Non puoi immaginare quante cose mi ha insegnato! Mi ha fatto liberare ed accettare per quello che sono. Capisco dissi. Lo vedi ancora chiesi? No, mi confermo' ,dopo che ci siamo trasferiti non c è stato ovviamente più modo. Gli confidai di non capire cosa mi stava succedendo e che ero imbarazzato comunque. Mi disse di vivere questo momento per come veniva. Basta che sei sereno concluse. Ok dissi, non molto convinto. Ormai avevamo quasi finito di pulire gli spogliatoi. Usciti e chiusa la porta, portammo le chiavi nell' ufficio del mister. Mi accesi una sigaretta. Il biondino mi disse: dai ci vediamo domani per la partita. E ognuno si diresse verso la propria casa. Quello che mi stupiva era che per lui era tutto normale. Come se non fosse successo niente. Non una parola in più di quelle scambiate in precedenza. Come se resettasse tutto. Arrivai a casa per cenare. Non uscii quella sera. E poi domani c era la semifinale del torneo. Vincemmo senza problemi. Eravamo troppo forti. La finale era prevista per il 30 giugno. I giorni passarono normalmente. Eravamo spesso insieme io e il biondino con tutta la compagnia. Non si erano più create situazioni, per me strane. La finale fu molto combattuta. Ma la spuntammo ai rigori. Mega festa negli spogliatoi e poi pizzata tutti insieme. Risa scherzi, capito' di tutto quella serata. Eravamo tutti felici e spensierati e in attesa di partire per le vacanze chi più presto e chi più tardi. Il biondino mi disse: tra una settimana parto. Spagna, con la mia famiglia. Aveva anche un fratello e una sorella più grandi già verso la trentina. Per quello non li avevo mai visti. Vivevano per conto loro. Uno era pure sposato. Beato te gli dissi. Io parto a fine luglio! Allora ci saluteremo per bene disse, lasciando come in sospeso la frase. Era stato malizioso nel dirlo. Io ribattei: certo con tutti gli amici. Si? Disse lui. Ok va bene concluse. La serata finì con un brindisi e torta. Tutto offerto dalla società sportiva. All' una era arrivato a casa. Mio fratello era già partito per un viaggio interrail e i miei dormivano. Andai in camera mia. Il caldo non dava tregua. Rimasi in slip e mi mise a letto. Ci salutiamo bene pensai. Cosa voleva intendere il biondino? A volte di notte mi appariva nei miei sogni. Non riuscivo a toglierlo dalla mente. Mi girai a pancia in giù sul letto. Magicamente salì un filo d'aria che entrava dalla finestra mezza alzata. Finalmente pensai, un po' di fresco. Cercai di dormire. Ma niente. Occhi sbarrati. Mi mossi un po' stando a pancia in giù per trovare la giusta posizione. Quello strofinamento dei capezzoli sulle lenzuola e del mio pene negli slip mi fece venire voglia. Mi stavo eccitando. Continuai in quel movimento. Divenni duro presto. Lo sentivo spingere negli slip tesi. Alzavo il bacino per poi riabbassarlo. Sentivo così la cappella ancora imprigionata nel prepuzio puntarsi nel materasso. Nel mentre contraevo l ano come per spingere il pene di più. Mi girai e con un movimento tolsi gli slip. Quel gesto mi fece eccitare ancora di più. Distesi le gambe e presi il mio pene nella mano. Lentamente lo scappellai tutto. L aria mi dava un brivido sul glande così esposto. Contrassi l ano per far stare il mio pene duro dritto. E cominciai a massaggiarmi i testicoli. Non potei non ricordare di quando era il biondino a farlo. L immagine che lentamente me li palpava e della sua lingua che cercava di percorrerne la rotondità mi fece bagnare. Con il pollice, tenendo il pene stretto nella mano, spalmai quelle goccioline sulla punta della cappella e poi sul frenulo. Stavo provando piacere. Molto. Cominciai a masturbarmi deciso, forte, tanto che sentivo i testicoli ballonzolare. Mi fermai, contrassi l ano due o tre volte velocemente. Il mio pene sbatteva sulla pube, e ripresi più veloce. Ora pensavo alla bocca del biondino. Che aperta accoglieva il mio membro fino sotto la cappella. La sua lingua roteava, nella mia immaginazione, mentre mi masturbava. Ero troppo eccitato. Tesi le gambe alzando le ginocchia con i piedi piantati nel materasso e lascia partire l eiaculazione. Volevo sentire il mio sperma caldo sul ventre. Mentre a più riprese schizzavo, gemevo lentamente senza masturbarmi. Stringevo solo il mio pene indirizzando gli schizzi che terminarono dopo 6 o 7 spinte. Il mio seme ora colava dalla cappella gonfia. Lentamente mi rilassai. Ricoperto del mio seme poggiai la mano nel punto più bagnato e , non trovando i soliti kleenex decisi di andare in doccia. Aprii la porta feci qualche passo e sentii mia mamma chiedermi: tutto bene? Si mamma risposi, ho caldo. Faccio una doccia veloce. Ok rispose. Che mi avesse sentito gemere? Veloce mi lavai e tornato nel mio letto mi addormentai velocemente. Alcuni amici cominciavano a partire e di solito ci si salutava al bar del centro sportivo. Quel giorno, venerdì, eravamo in cinque tra cui il biondino, il Duca e il Tir. Dove vai, dove non vai, le domande erano quelle e poi ci si congedava con l appuntamento per settembre per l inizio della stagione calcistica. Zio mi disse il biondino. Buone vacanze quindi. Certo anche a te risposi. Allora ci si vede. Gli altri tre presero la loro strada, il Duca si girò e disse: e non scopate troppo eh! Mi raccomando! Tutti ridemmo mentre uno gli ribatte': tu almeno fattene almeno una! Altre risate. Quindi in vacanza scoperai mi disse il biondino. Smettila gli dissi. Non so più chi sono. Te l ho già detto. Eh ma come la prendi male ribatte'. Dai facciamo un pezzo di strada insieme, e mi fece segno di incamminarci. Erano le 17.30 circa e mentre camminavamo mi disse: mi vuoi scopare? Mi fermai e deglutii. Ma che cazzo dici gli dissi. Lui mi guardo' serio e mi disse. I miei non ci sono. Rientreranno dall' ufficio a tarda sera per chiudere l ufficio. Questo è il bivio tra casa mia e la tua. Io vado e mentre si incamminava, concluse, la strada la sai, deciditi cosa vuoi veramente! Rimasi paralizzato e lui sparì dietro l'angolo della via. Credo che il cuore poteva saltarmi fuori dal petto. Presi la strada di casa mia. Ora ero più sereno. Avevo deciso. Suonai il citofono. E il biondino mi aprì. E mi sorrise. Ero già eccitato.
5 years ago