3 - Spogliatoio
La notte della giornata in piscina non chiusi ochio. Come se fossi tormentato da qualche rimorso per quello che era successo. Ma non si poteva tornare indietro. Alla fine mi addormentai per svegliarmi in tarda mattinata. Passarano10 giorni e arrivò il venerdì, giorno di allenamenti per rifinitura tecnica in vista della partita del sabato. Entrai in ritardo negli spogliatoi e come al solito venni salutato da tutti: ecco lo zio! Anche il biondino mi salutò come tutte le altre volte. Ci eravamo rivisti piu' volte ma come se nulla fosse successo. Il mister ci diede le ultime istruzioni, corda solita, esercizi e poi facemmo la partitella finale. Finiti gli allenamenti mi stavo dirigendo verso gli spogliatoi quando il mister mi chiamò: zio!! facendomi un gesto di avvicinarmi, cosa che feci. Si mister , dissi. Senti, guarda che domani gioca quel ragazzo con cui ti sei beccato l anno scorso. E mi fece un discorso di quasi 20 minuti tra indicazioni tecniche e di come dovevo dare sicurezza ai compagni visto che mi riteneva il più maturo del gruppo. Stavamo ancora parlando quando alcuni compagni già uscivano dagli spogliatoi docciati e puliti. Le docce erano 6 quindi essendo in 12 ( calcio a 7) si faceva presto. Era stabilito che a turno, in due, ci si doveva fermare a pulire. Quel giorno non toccava a me, ero in coppia con il Tir, soprannominato così perché il papà era camionista. Il mister mi stava congedando quando si affaccio' dagli spogliatoi il Duca, diceva di avere parenti nobili quindi era stato ribattezzato così da noi, che mi urlò: Ziooo! Mi fai tu il turno di pulizia? poi ricambio!Per favore devo scappare! Non avevo impegni quindi alzai il pollice confermando. Vai mi disse il mister. E con la maglietta appoggiata a una spalla mi avviai agli spogliatoi. Sulla porta trafelato usci' il Duca. Eravamo rimasti in quattro. Chi è di turno, ho dato cambio al duca oggi, chiesi! Dalla panca il biondino rispose: io! Mi sentii gelare. Non volevo restare da solo con lui. Ah ok dissi senza far t****lare il mio disappunto. Gli altri due stavano finendo di asciugarsi. E lui stava meticolosamente riponendo le scarpette da calcio nel borsone. Come al solito tergiversava per rimanere tra gli ultimi. Mi sedetti sulla panca di fronte al biondino dove c era la mia borsa, e sfilai le scarpe, calze e pantaloncini. Misi tutto nello spazio della biancheria sporca e mi alzai per sfilare gli slip. Il biondino mi guardava e intanto si levo' la maglietta e i pantaloncini. Io rimasi nudo. Gli altri due intanto si stavano rivestendo. Presi il docciagel e mi avviai nella stanza a fianco dove c erano i bagni e le docce divise a tre a tre e poste di fronte le une alle altre e divise da muretti ovviamente senza porte ne teli. Sentii i saluti di chi usciva e la porta in ferro pesante degli spogliatoi sbattere, che rimaneva sempre socchiusa. Era impossibile non sentire, nonostante lo scrosciare dell'acqua, se entrava o usciva qualcuno. Quindi ero solo con il biondino. Mi insaponai, dando la schiena al mio box doccia quando sentii il biondino che ciabattando si avviava a un box e capii che si era messo di fronte al mio. Stancante l allenamento oggi eh! Con sto caldo, mi disse. E io replicai girando il capo dietro verso di lui : terribile quest' afa. Ci vuole proprio una bella doccia rinfrescante! Lui era di schiena e si stava insaponando le natiche. Rigirai il capo chiudendo gli occhi cercando di non pensare a quello che avevo visto, e versato il gel doccia sul petto cominciai a fare schiuma per lavarmi le braccia, le gambe e infine scesi verso il pube insaponandolo per lavarmi il pene e riempire di schiuma il mio pelo fino a lavarmi l inguine e fin sotto lo scroto. Non ero sotto il getto dell' acqua ma un passo indietro al limite del mio box doccia. Preferivo insaponarmi tutto e poi sciaquarmi. Sotto la doccia le azioni sono consuete e quindi mi girai di schiena in modo di averla sotto lo scroscio dell'acqua con la testa un po' in avanti. Con gli occhi chiusi versai il gel sulla mano e unita all' altra le portai sulla testa per insapore il capo. Le braccia tese in alto e le mani tra i capelli cominciai a massaggiare la testa per far schiuma. Tempo 15 o 20 secondi, mentre con le gambe piantate e divaricate mi facevo scorrere l acqua sulla schiena, sentii sfiorarmi i testicoli e una mano che li palpava da sotto. Ritrassi la testa all' indietro per far sì che l acqua lavasse il sapone dalla mia faccia, spingendo inevitabilmente il bacino in avanti. I miei testicoli ora erano come soppesati dal palmo di una mano. Aprii gli occhi sconcertato e ovviamente era il biondino che guardandomi negli occhi mi sussurro': non potevo resistere al tuo pene così dondolante sulle palle, sei stupendo in questa posizione, ti prego lascia che ti possa lavare! Sentivo le orecchie fischiare per la situazione ma inconsciamente desideravo un suo approccio. E sentii salire l eccitazione. Non mi ritrassi e la sua mano dopo aver messaggiato i miei testicoli prese il mio pene. Il mio glande pronunciato sotto la pelle sporgeva e comincio' lentamente a massaggiarlo con la schiuma. L altra mano insaponava il mio petto. La sentivo quando passava sui capezzoli, i polpastrelli li stuzzicavano. Mi disse: appoggia le braccia in alto sulle pareti. Tipo crocifissione. Lasciò il mio pene parallelo al pavimento perché si stava indurendo, e mise le mani su i miei fianchi salendo fin sotto le ascelle. Me le stava lavando e il mio corpo fu percorso da un lungo brivido. Lo guardavo mentre esplorava il mio corpo lavandomi. Insapono' le braccia tese e poi le sue mani riscesero sul mio petto. Si fece più vicino e il mio pene era contro il suo ventre. Sentivo il suo respiro eccitato. Le sue mani andarono dietro sulla schiena per scendere sulle mie natiche. Le palpo' insaponandole per poi cominciare ad aprirle e chiuderle e fece passare un dito nella riga del mio sedere. Sfiorò il mio ano più volte, come per lavarlo. Mi parti una contrazione, il mio pene era ormai durissimo, che lo sentii sbattere sul suo corpo. Le braccia ancora tese mi tremavano. Tolse le mani, ormai ero tutto insaponato, e appoggiando le mani sui miei pettorali mi fece fare un passo indietro cosicché il getto della doccia mi colpì dietro la testa e sentii che il sapone sulla schiena e il sedere veniva portato via. Voglio toccare ogni centimetro del tuo corpo mi sussurro' e bisbigliando mi disse girati! Ormai obbedivo eccitato, e mi girai dandogli la schiena sempre con le braccia tese e le mani appoggiate ai lati dei muri del box doccia. L acqua ora mi colpiva la parte anteriore della testa. Lo sentii avvicinarsi di più, e da dietro le sue mani si portarono sul mio petto. Senti' sicuramente i miei pettorali tendersi e comincio a sciaquarmi levando il sapone ma era come un massaggio leggero. Quando mi sfiorava entrambi i capezzoli , erano inevitabili le contrazioni del mio pene che sussultava. Il suo respiro aumentava e si fece appiccicato a me. Sentivo il suo pene non duro sfiorare le mie natiche, e con una mano scese sul mio pube trovando subito il mio pene durissimo. Mio dio sussurro'. E lo prese nella sua mano destra e delicatamente lo scappello'. Gemetti e con la cappella libera sentivo i getti dell acqua sopra. Toccandomi mi levava il sapone passando la mano nei peli del mio pube per poi riprendere il mio membro. Passò lentamente la mano per tutta la lunghezza fino ad arrivare ai testicoli. Ora erano due le mani. Mi masturbava lentamente e mi massaggiava lo scroto. Poteva sentire le mie palle gonfie, quasi scolpite ormai. Continuò con una mano e con l altra riprese il mio pene sempre di più sussultante. Per quello lo strinse forte nella mano a metà asta. Io rilassavo e contraevo l ano in modo incontrollato e lui poteva percepire le contrazioni del mio pene. Ora ero tutto lavato dal sapone. Lasciò il mio membro durissimo e con una mano a mezza schiena mi spinse per farmi andare lentamente in avanti con il busto. L acqua così cadeva sulla schiena fino a convogliarsi nella riga delle mie natiche. Lo sentii abbassarsi dietro di me, avevo capito che era solo passivo, ma eccitato non sapevo cosa aspettarmi. Sentii le sue mani percorrere i miei polpacci che si tendettero e dietro le ginocchia, i muscoli delle cosce tese per la posizione che stavo mantenendo. Arrivò alle natiche e massaggiandole come prima, le apriva e chiudeva fino a lasciarle aperte e tese il più possibile. Il mio ano si contraeva per gli spasmi che arrivavano fino al pene. Sentii come un soffio caldo, era il suo respiro eccitato che, aprendo la bocca, andava sul mio ano. Passò qualche secondo e sentii dei piccoli colpi, era la sua lingua calda che cominciva a leccarmi. Le mie gambe tremarono e anche le braccia. Mi pulsava perfino la gola, mentre sentivo la cappella gonfissima. Leccava l acqua che scendeva dal mio ano. Mi fece capire di fare un passo indietro, cosicché l acqua batteva solo sul davanti del mio corpo. Proprio sulla cappella che sentivo bagnata. Potevo percepire il liquido preseminale che usciva e non più a gocce. Più mi leccava e più gemevo. Si fermò e passò la mano sotto i miei testicoli massaggiando la zona tra ano e scroto. Mi stava stimolando la prostata ma io non sapevo di quella zona. Impazzito di piacere, le contrazioni del mio ano aumentavano facendo sussultare il mio pene. Indietreggiai ancora. Non ero più sotto l acqua. Ora le leccate erano continue fino a quando si fermò e passò un dito lungo tutto l ano. E poi sentii riaprire le natiche e riprese. Insinuava la punta della lingua con piccoli colpi. Non resistevo più. Mi fece girare, era inginocchiato, e vide un filo trasparente pendere dalla mia cappella. Quanto sei bagnato mi disse. Prese il mio pene subito in mano stringendolo spalmando quel filo sul glande. Nella sua mano il mio pene sussultava. Mi guardo' e lo infilò tutto in bocca facendolo sparire. Ebbe un conato. Ma si riprese e masturbandomi mi succhiava. Si fermò un attimo estraendo il pene dalla sua bocca. Colava di saliva. Sborrami mi disse. A quelle parole il mio corpo si tese e segandomi forte mise la cappella in bocca succhiando. Mi tremarono le gambe e non controllandomi venni subito con un suono gutturale. Inarcai la testa mentre i miei colpi di bacino sembravano non fermarsi. Apriva la bocca e poi la richiudeva. Roteando la lingua sulla cappella. Strinse le labbra e presi la sua testa tra le mani. Gli stavo scopando la bocca con l ultimo stato dell' erezione. Rallentai le spinte. Sentivo che perdevo vigore. Gli lasciai la testa. E si rialzo' davanti a me. Guardai il mio seme colare dalla sua bocca dal mento fino al petto. Vorrei succhiarti tutto il giorno mi disse eccitato. Vidi il suo pene eretto. Credo non arrivasse a 10 cm. E colava fino a terra quel liquido trasparente che dimostrava quanto si era eccitato. Volevo allungare la mano ma sentimmo la porta di ferro socchiudersi e una voce che urlava: oh allora vi muovete che dovete anche passare le docce e i pavimenti!?! Non ci poteva vedere, e io urlai prontamente: si mister!! E aggiunsi: per un Po l acqua calda non scendeva! Il biondino rideva mentre si lavava sotto la doccia. Dai svelti sbotto' il mister. E sentimmo la porta richiudersi. Anche io mi stavo rilavando guardando nel box doccia di fronte il mio amico che mi sorrideva. Volevo dire qualcosa ma non sapevo cosa. Riuscii a dire: mi hai fatto impazzire! E lui: lo so'!!
5 years ago