2 - Piscina
Venni svegliato verso le 10 da mia mamma che mi chiamava...e' Marika al telefonooo mi urlò mentre usciva di casa per la spesa. La mia ragazza del tempo di solito mi chiamava verso pranzo. Strano. Stavamo insieme da quasi 2 anni. La ricorderò sempre perché fu' quella del primo bacio. Era timida e sensibile. Mora, con lunghi capelli fino al fondoschiena che ben risaltava nei jeans che era solita portare. Ma gli occhi erano particolari, neri, luccicanti. Insomma insieme avevamo scoperto i primi approcci del sesso. Non spingendoci mai oltre le classiche palpatine. Lei voleva aspettare il momento giusto. Avevo deciso di rispettare questa sua scelta anche se a 18 anni, la cosa cominciava a pesarmi un po'. Fu' una chiamata normale dove oltre a scambiarci le solite frasi sdolcinate mi disse che la sera sarebbe andata a ballare con le amiche in disco. Non obiettai anche perché era solita farlo anche a casa dato che a me la discoteca proprio non piaceva. Ci salutammo e mi ributtai a letto. Tempo 5 minuti e il telefono squillo' di nuovo. Che palle dissi tra me e me. Era il biondino, mi invitava nel pomeriggio a casa sua insieme agli altri 2 amici che lui aveva già avvisato. Scherzando mi disse: dai, niente film stavolta! Ci sfidiamo a boccette, verso le 14!Ok dissi, e tirai a oziare fino all'appuntamento. C era un caldo mortale. Uscii in pantaloncini e canottiera. Il minimo indispensabile. 10 minuti a piedi e arrivai alla villa, mi sembrava di morire. Mi aprì, ed entrai. Mi guardai in giro e pensai di essere il primo ad essere arrivato. Il biondino mi salutò calorosamente con il classico 5 e vedendomi sudato mi offri una bibita bella fresca. Gli altri, gli dissi? Ah guarda, mi rispose, mi hanno chiamato per dirmi che all' ultimo non potevano. Erano cugini, e a suo dire, dovevano attendere la visita di una zia che non vedevano da tempo. Ti scoccia? mi disse. Un po' stranito feci spallucce e dissi: ma va tranquillo! Che strano pensai, ma ormai ero lì e quella casa mi piaceva veramente tanto. Bevemmo la bibita insieme e ci sedemmo sul divano. Mi chiese: e Marika? Gli raccontai la telefonata di prima. E lui annuì dicendomi che ero fortunato perché era una gran bella ragazza. Mi fece un po' di battute sul fatto della sua lontanza e se non mi mancava...lo stare con lei. Stava girando in giro rispetto al fatto del sesso. Finché mi sparo': non ti manca di scoparla? Preso alla sprovvista arrossii di colpo e sfarfugliai: l abbiamo fatto prima di partire! Lui sorrise ma era più un mezzo ghigno, credo avesse capito che stavo mentendo. Cambiai discorso, proponendo la sfida a boccette. Lui ribatte' :dai dopo! Ti faccio vedere la piscina! E mi disse di seguirlo fuori. Era proprio bella! Fondo azzurro e acqua cristallina. C erano anche le sdraio! Ci facciamo un tuffo? mi disse. Io risposi che se me lo avesse detto prima avrei portato il costume! Ma dai, rispose lui, lo facciamo nudi! Mica ti vergognerai! Abbiamo fatto la doccia insieme decine di volte! Tra me e me pensai: un conto è lo spogliatoi altro è in due in piscina! Non volevo passare per un bacchettone e alla fine dissi: ma si dai! Lui si levo' la t-shirt , i pantaloncini e gli slip con una tranquillità e velocità mai mostrata negli spogliatoi. Sotto il sole a picco sembrava trasparente da quanto era bianco. Si tuffo' in piscina e mi disse: dai buttati! Mi avvicinai a una sdraio, levai le scarpe da ginnastica, canottiera e pantaloncini. Con la coda dell' occhio vidi che non si perdeva un mio movimento. Mi girai di schiena e levai gli slip. Deciso feci quattro passi e mi tuffai anche io. Era una figata quella piscina e il mio primo bagno nudo . Feci un po di bracciate avanti e indietro e mi piaceva sentirmi così libero, sentire il mio pene muoversi nell' acqua tra le mie gambe. Riemersi ma non lo vedevo. Lui si era sdraiato a pancia in giù appoggiato sui gomiti a bordo piscina sopra un asciugamano. Venne spontaneo dirgli: oh guarda che ti scotti bianco come sei! Lui sorrise e mi disse: vorrei essere moro come te per poter prendere il sole senza problemi! Io ero arrivato a bordo piscina. L acqua mi lambiva le costole e appoggiai le braccia sul bordo. Abbozzai un mezzo sorriso. Era rivolto verso di me dalla parte dei piedi e girava il capo indietro per parlarmi. Mi fece i complimenti per come nuotavo e che uno con il mio fisico poteva fare tutti gli sport senza problemi. Continuò nel dirmi che avrebbe desiderato avere la mia struttura fisica rispetto alla sua esile. Mi ringraziò per le volte che durante le partite ero andato in suo aiuto. Mentre mi parlava muoveva le gambe su e giù con le dita dei piedi puntate sul pavimento. Non potei fare a meno di vedere i muscoli delle natiche muoversi seguendo i movimenti delle gambe. Con le gambe divaricate potevo vedere la riga del suo sedere in tutta la lunghezza. Incrociò il suo sguardo nel mio che era rivolto al suo culetto. E come per togliersi qualcosa da una natica se la massaggio' lentamente scostandola dall' altra. Vidi per qualche istante il suo ano e parte dello scroto ricoperti di una fine peluria bionda. Intuì che lo stavo guardando. Dalla natica spostò la mano, cosicché si accosto' all' altra, per portala al suo petto e passarla lentamente con il palmo sul capezzolino chiaro che aveva, massaggiandolo. Fu' frazione di secondi. Sentii che mi stavo eccitando. Quei gesti mi avevano come rapito. Tra le mie gambe sentii il mio pene prendere forma. Lui all' improvviso disse : mi sono già asciugato! E si alzò piegandosi sulle ginocchia con i palmi delle mani appoggiate a terra tenendo le gambe divaricate per poi inarcare la schiena appoggiando il sedere su i piedi uniti.Tutti movimenti al rallentatore che mi permisero di rivedere le natiche aperte, l ano, il suo scroto e il pene di 3/4 centimetri che penzolava. La curva della schiena si concludeva perfettamente con le curve del suo sedere in una perfezione geometrica. Cosa mi stava succedendo!? Ero inebetito ma eccitato. Il mio pene lo sentivo ormai duro nell' acqua. Fortunatamente ero contro il bordo piscina e poteva vedere solo dal mio petto in su. Ma in un istante si mise in piedi per tuffarsi qualche metro dietro di me. Rimasi di sasso. Come potevo girarmi adesso! Emerse dall acqua e in due bracciate si avvicinò. Ehi mi disse. Che fai contro la piscina? Ero paralizzato. E duro come non mai! Mi prese per una spalla e mi fece girare. Era impossibile non vedere la mia erezione nell'acqua cristallina. Guardandomi negli occhi mi disse: se sei eccitato! e continuo': mi fa piacere sai vederti cosi!Vorrei averlo io un cazzo da maschio come il tuo. Non sapevo cosa fare e cosa dire. Ma l eccitazione non passava anzi aumentava. Sai mi disse, quando riesco ad avere un' erezione é di 8/9 cm e solo quando mi prendono da dietro. Ero confuso, stranito e non mi usciva una parola. Fece due passi nell' acqua verso di me. Mi disse, adoro il tuo corpo, i peli sul petto, le gambe scolpite, e immaginavo che avessi un cazzo così splendido. Sentivo l'eccitazione salirmi fino in gola da quanto mi pulsava il pene. E senza che me ne accorgersi, perché lo guardavo negli occhi, allungo' la mano e la sentii che avvolgeva il mio membro stringendolo e me lo teneva parallelo al fondo piscina. Avvertii come una scossa lungo tutto il corpo che mi fece partire una contrazione che si estese dal mio ano ai muscoli sotto lo scroto e il mio pene sussulto' nella sua mano. Quanto sei duro mi disse. Lo scappello' guardandomi, io non capivo più niente. Nemmeno quando lasciò la mia asta per scendere a palparmi i testicoli riuscii a dire qualcosa. Massaggio' prima uno e poi l altro fino a strigerli insieme. E parti un altra contrazione al mio pene. L altra mano la posò sul mio petto tra i miei peli sentendo i miei pettorali tendersi, fino al mio capezzolo massaggiandolo. Gemetti, mentre con la sua mano si muoveva nell' acqua stringendola e poi rilassandola intorno al mio membro. Nessuno mi aveva mai toccato così. Sentivo quasi le ginocchia cedere. Adoro toccarti mi disse. Sogno il tuo corpo da tempo. Scommetto che sei vergine mi disse. E io annuii. Ma non riuscivo a dire altro. Ero come ipnotizzato. Non ho molta esperienza mi disse, ma così eccitato non ho mai trovato nessuno. Voglio darti piacere mi disse. Fece per avvicinare la bocca alla mia ma io mi ritrassi. Ok disse sorridendo. Mi prese una mano che era parallela alla mia gamba e la portò dietro su una sua natica. E in quel momento diede un colpo più forte al prepuzio verso il basso facendomi sussultare la cappella. Come reazione la mia mano strinse la sua natica. Era soda e liscia sotto la mia mano. Non mi dava tregua masturbandomi altalenando carezze ai miei testicoli. Voleva sentirli nella loro forma. Palpavo quel culetto tondo e con il dito medio percorsi la riga del suo sedere. Su e giù diverse volte. Poteva sentire, nonostante fossimo nell' acqua, quando si bagnava la mia cappella. La densità della mia eccitazione la percepivo anche io. Si avvicinò ancora di più. Non credo avesse l erezione. Inarcavo la testa all' indietro mentre strofinava la mia cappella sul suo ventre. Era più basso di me di circa 10 cm. E il mio dito si fece più audace entrando tra le natiche fino a sfiorare il suo ano. Al terzo passaggio gemette anche lui e sussurro': oh siii! Ormai non capivo più niente. Con tutte e due le mani palpavo le sue natiche. Tirandolo così ancora più verso di me. Il mio frenulo strisciava sulla sua pelle. Pensavo di essere al punto di non ritorno, forse lui intuì e mi sussurro' :siediti sul bordo piscina. Ormai eccitatissimo appoggiai le mani, lasciando le sue natiche, sul bordo ed emersi dall'acqua sedendomi. Il mio pene splendeva e svettava sotto la luce del sole. Mi allargò le ginocchia mentre appoggiavo le mani dietro di me per reggermi. Avevo capito cosa voleva fare. Si infilo' tra le mie gambe, era mezzo busto fuori dall' acqua, guardandomi mi accarezzo' i muscoli delle cosce muovendo le mani su e giù premendo per sentire il tono muscolare, tenendo lo sguardo fisso sul mio pene che si contraeva da solo sempre di più. Contrassi l ano tenendolo chiuso per tenerlo dritto e rigido, ma le sue mani quando salivano verso l' inguine e riscendevano mi procuravano dei fremiti impossibili da non vedere. Allora abbassò la testa verso il mio pene intanto che lo afferava in una morsa stretta. Sentii la lingua appoggiarsi al mio frenulo. Gemetti mentre lo percorreva con la punta della lingua, inarcai la testa all' indietro mentre teneva tesa il più possibile la pelle del mio pene verso il basso. Il frenulo così era tesissimo. Continuò qualche secondo per poi avvolgere la mia cappella con le sue labbra morbide. Percepivo anche la lingua calda e bagnata che roteava sulla mia cappella gonfissima. Poi si spostò di lato e percorse tutto il mio pene lentamente fino ai testicoli. Nonostante avessi i peli sentivo la punta della lingua che li leccava cercando di prenderne uno tra le labbra. Stavo impazzendo e lui ormai non si fermava più, come affamato dal mio pene. La sua mano era salda, non lo mollava un attimo muovendosi lentamente per poi accelerare. La cappella era colma del mio liquido preseminale. Se ne accorse e la raccolse con una leccata per poi affondare il mio pene nella sua bocca strusciandolo all' interno della sua guancia. Il mio respiro aumentava sempre di più e incominciavo a irrigudire le gambe. Stai venendo mi disse. E senza aspettare la mia risposta comincio a succhiarmi. Ero al limite, mi irigidii ed esplosi in un orgasmo potente gemendo lungamente. Accolse il mio seme che al primo schizzo finì nel suo palato, per poi appoggiare la cappella sulla lingua che muoveva mentre espellevo il mio sperma con getti continui. Alla sesta spinta del mio bacino, assecondai la sua bocca ricoperta del mio orgasmo, che gustava per ancora qualche istante la mia erezione. Non avevo mai goduto così tanto. Alzò la testa, passandosi la mano sulla bocca e sul mento e sorridendomi mi disse: primo pompino? Si risposi, e ancora ansimante scappo' una risata anche a me. Mi disse: hai un buon sapore, mi ha fatto impazzire farti venire. Ero imbarazzato anche perché stavo realizzando cosa era successo. Non so cosa mi è preso dissi. Ti sei lasciato andare mi rispose. Non doveva succedere replicai. Tranquillo ribatte' lui, abbiamo giocato. Rimane tra te e me concluse. Ok dissi mentre mi buttai in acqua rinfrescandomi. Il mio corpo era madido di sudore. Fece la stessa cosa anche lui. Mentre uscivo dall' acqua scuotevo la testa come per dirmi ma che cazzo hai fatto! Ma non si poteva tornare indietro. Uscì anche lui e si avvicinò per prendere l aaciugamano. Mi disse: sai, è dura per me essere maschio, mi sento una femmina imprigionata in un altro corpo. La cosa mi colpì. Tranquillo risposi. Non giustificarti. Ti rispetto ma io ormai non capisco più chi e cosa sono. Ok mi disse. Vuoi farti una doccia? No grazie replicai. Meglio che vada a casa. Mi asciugai velocemente e mi rivestii. Ci sentiamo allora mi disse. Ci vediamo agli allenamenti domani, risposi. Amici? mi chiese. Mi girai sull' uscio della villa e gli risposi: certo. E mi avviai meditabondo
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5 years ago