MARLBORO TOUCH

Sole, mare, estate...

Passeggiavo sul bagnasciuga godendomi il tepore del sole sulla pelle.
Era una giornata calda e luminosa ma non eccessivamente, l'estate era ormai agli sgoccioli e di lì a poco sarebbe arrivato settembre che oltre all'autunno avrebbe portato con sé anche il solito tram tram della quotidianità....

La vidi semi sdraiata sulla sabbia in tutta la sua sensualità.
Fumava una sigaretta completamente rilassata mostrando ai passanti un fisico asciutto, tonico e curato, coperto soltanto da un attillato bikini rosa e nero.
L'addome piatto, le gambe affusolate e snelle, perfettamente levigate e rese dorate da una leggera abbronzatura. Giocherellava con i piedi nella sabbia, disegnando forme circolari che subito svanivano per lasciar spazio ad altri arabeschi di brevissima durata.

Mi soffermai a guardarla, forse più del dovuto, focalizzando l'attenzione sulle sue forme e completamente ignaro che anche lei mi stesse guardando a sua volta.
Avevamo entrambi gli occhiali da sole e di conseguenza i nostri sguardi non potevano incrociarsi ma c'era una strana alchimia nell'aria, non palesemente palpabile ma abbastanza tangibile per essere percepita.

Decisi di lanciarle un segnale di apprezzamento, una sorta di complimento gestuale poco invadente e per nulla esplicito e così sfoderai il sorriso migliore che la situazione mi consentiva sul momento.
Mi sorrise di rimando e contemporaneamente iniziò a muovere le ginocchia in un lento apri e chiudi
che per forza di cosa obbligava il mio sguardo a convergere tra le sue gambe, proprio lì dove il corpo femminile racchiude il fiore che tutti gli uomini ambiscono a cogliere.

Mi avvicinai con la più classica delle scuse:

“scusa, hai mica da accendere?”
“si, ecco”
“posso sedermi a fumare una sigaretta accanto a te?”
“prego, accomodati pure”

Il ghiaccio era rotto, il suo essere sia cordiale che solare erano un vero e proprio afrodisiaco
per la mente e il suo corpo armonioso e sexy uno splendore per gli occhi.

Mentre parlavamo del più e del meno e iniziavamo a prendere confidenza l'uno con l'altra
notai che il sole si faceva sempre più basso e senza che ce ne rendevamo conto la spiaggia iniziava a farsi sempre più vuota... finchè non rimanemmo completamente soli.

“Che ne dici di andarci a mangiare una pizza?
Sei una ragazza simpatica ed interessante e mi piacerebbe continuare
la nostra conversazione davanti ad una pizza o una fritturina...”

Lei mi guardò con uno sguardo furbo e per tutta risposta allungò la gamba fino ad arrivare a metterla fra le mie.

“che ne dici se saltiamo tutta la fase del corteggiamento e ci spostiamo verso quel capanno laggiù dove possiamo stare tranquilli e al riparo da sguardi indiscreti?”

Rimasi leggermente spiazzato dalla sua proposta tanto diretta quanto inaspettata, ma non per questo non desiderata e non voluta.
Notando la mia titubanza nel darle una risposta a causa di un leggero imbarazzo, mi agevolò la decisione usando la pianta del piede per sfiorare appena la mia virilità

“dai, non fare quello che cade dalle nuvole, non volevi forse portarmi a cena per poi provare a creare la situazione che sto creando io? Tu mi vuoi e io voglio te, e poi... tu vuoi anche questi...
pensavi non mi fossi accorta di come li guardavi... di come li desideravi dal primo momento che li ho avvicinati.....?”

La baciai e la cinsi in un abbraccio. Le mie mani toccavano il suo corpo e cercavano i punti di piacere con carezze ora delicate e ora decise... che dopo poco divennero un vero e proprio tentativo di esplorare le sue parti più intime...

Lei sorrise con un sorriso che non può essere spiegato:

“ehy ehy, quanta foga, dai alzati andiamo in quel capanno....”

e si alzò in piedi e mi prese per mano conducendomi in quella specie di rimessa degli attrezzi in disuso probabilmente senza proprietario.

Il piccolo ambiente era avvolto dalla penombra. La luce dei lampioni che illuminavano il lungomare filtravano all'interno creando un'atmosfera intima e l'effetto vedo non vedo, rendeva il tutto ancor più eccitante.

I miei baci erano famelici, carichi di cupidigia e desiderio mentre lei sembrava che puntasse più sul farmi eccitare che a lasciarsi andare.

Mi morse dolcemente il collo estraendo nel contempo il mio cazzo già eretto dal costume e iniziò a farmi una sega molto molto lentamente. Poi mi spinse contro la parete e si inginocchiò in mezzo alle mie gambe per prendermi il cazzo in bocca tutto d'un fiato e succhiarlo avidamente spingendoselo ogni volta sempre più dentro. Ora adagio, ora con foga, ora con calma, ora freneticamente. Ero in estasi. Mi godevo i movimenti della sua lingua intorno alla punta senza far nulla completamente rapito da quel pompino magistrale.

Poi improvvisamente si fermò, distolse l'attenzione dal mio cazzo e con un filo di voce mi sussurrò:

“voglio che ti tocchi per me”
“come scusa?”
riuscii a dire con la voce rotta dal piacere

“voglio che ti tiri una sega e che lasci a me il controllo completo della situazione.”
“ma che.....”

non riuscii a finire la frase che lei mi aveva già infilato la lingua in bocca

“sssshhhh non dire nulla, lasciami fare, vedrai che ti piacerà”

mi prese la mano e me la portò sul cazzo e me la fece stringere guidandone i movimenti

“rilassati, goditi il momento. Ecco bravo, ora siediti e continua a toccarti da solo mentre ti godi un po' il mio seno”

e mi porse il seno da succhiare mentre con le mani mi faceva sensuali e rilassanti carezze sul petto, sul collo, sulla parte bassa del ventre...

Mi fece sdraiare e mettendosi a cavalcioni su di me riprese il controllo del mio cazzo e continuò a toccarlo mentre ci faceva scivolare sopra abbondanti quantità di saliva. Ogni tanto si abbassava e dava qualche leccatina sulla punta senza però spingersi oltre l'anticamera del pompino.
Piccoli movimenti studiati utili a solleticare la voglia senza però renderla cieca.

“Dai, riprendilo in mano tu ora, fammi vedere quanto ti eccito, toccati il cazzo mentre.... mi lecchi il culo” e indietreggiando di colpo mi mise il culo a due cm dal viso muovendolo lentamente e sensualmente fino ad arrivare a contatto con il mio naso.

Lo respirai, e lo respirai di nuovo, con maggior intensità e poi iniziai a baciarlo e a morderlo sulle chiappe.

“mmmm oh si bravissimo....leccami il buchetto...mmmm... lo sapevo che eri un gran maiale.... oh si continua a toccarti il cazzo mentre mi lecchi il culo....mmmmm.... oh si... che gran maiale che sei, un vero porco maiale.... e anche un gran segaiolo. Dai ammettilo che ti eccita di più toccarti per me piuttosto che a farti una scopata con un'altra ragazza”

“mmmm si è vero, mi stai facendo impazzire. E la cosa assurda è che è vero anche che preferisco toccarmi in tuo onore piuttosto che scoparmi un'altra ragazza”

Poi si alzò e si mise seduta sulle mie gambe rivolgendo i piedi verso il mio viso
“Questo lo riprendo io, tu leccami un po' i piedi ora... oh si bravissimo.... leccameli al ritmo dell mio tocco.... quando vado lentamente li devi coccolare e quando invece accelero voglio che li adori e li divori come un porco maiale arrapato”

Mi toccava e si trastullava la figa contemporaneamente, raccogliendo il suo piacere nella mano che poi usava per segarmi in maniera alternata in modo che potessi sentire la sua essenza a diretto contato con la pelle sempre calda. Sempre avvolgente e vischiosa come appena colata dalla figa.

“mmmm oh si continua a leccarmi i piedi.... bravissimo.... non smettere, leccameli con foga ora, oh si... leccameli con foga che fra poco ti lavo il cazzo con i miei umori”

Mi tolse di colpo i piedi dalle mani e si accovacciò sul mio cazzo poggiando una mano sul mio ventre per tenersi in equilibrio mentre con l'altra si masturbava con foga.
Mise la figa a ridosso del mio cazzo comprimendolo fra le cosce e si piegò tutta in avanti.
I suoi seni scorrevano sul mio petto e la sua figa si strusciava sul mio cazzo avvolgendolo di calore e nettare. Continuò così per un paio di minuti e poi si aggrappò ai miei fianchi e raggiunse l'orgasmo con una serie di gridolini soffocati.

Poi mi guardò con gli occhi pervasi da una luce perversa.
Si alzò in piedi e mi fece mettere in ginocchio in modo tale che il mio viso fosse a contatto con la sua figa e i suoi piedi davanti al mio cazzo.

“Adesso tocca a te godere, inginocchiati e leccami la figa. Oh si bravissimo, leccamela tutta e respirala anche mentre la lecchi. Oh si.... toccati intensamente ora. Voglio che mi riempi i piedini con tutto il tuo sperma.... oh si bravissimo, toccati maialone mio, fammi vedere che maiale segaiolo sei....mmmm.... oh si, vieni si, vieni.... bravissimo.... e ora ripuliscimi e subito dopo baciami con il tuo sperma ancora caldo in bocca...mmmm....oh si, passamelo tutto dentro al bacio....voglio che si mischi alle nostre lingue e che svanisca tutto dentro al bacio....mmmm”
Mi guardò negli occhi e ci baciammo di nuovo, questa volta con dolce complicità, senza foga né frenesia. Una bacio dolce, lento e romantico.

Poi si portò alla bocca due sigarette, le accese ed una me la passò e senza parole ci salutammo con lo sguardo. La guardai allontanarsi illuminata dal bagliore della luna verso le luci del lungomare e sorridendo fra me mi soffermai un attimo sul sapore della sigaretta... leggermente aromatica...speziata.... l'inconfondibile sapore della miscela marlboro touch...

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Racconto di fantasia dedicato a http://xhamster.com/user/MARTA82



Publicado por quore
há 8 anos
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