La pubblicità è l'anima del commercio
In paese, a parte Mariella, la vicina di casa trasferitasi in Romania e la moglie di Alfredo, nessuna prima di Anna aveva visto quel che porto tra le gambe.
Anna ha 48 anni, casalinga sposata con un cameraman sempre fuori per lavoro e con due figli ormai più che maggiorenni. Non è la classica strafiga di cui potersi vantare con gli amici ma le sue tette e il suo culo sono assolutamente degni di nota.
Conosciuta l'estate di qualche anno fa in un locale in cui lei lavorava come stagionale, tra me e lei ci fu attrazione già dal primo momento ma a causa della sua mancanza di esperienza in fatto di tradimenti e dell'ambiente ristretto del paese, la nostra voglia era rimasta chiusa nel segreto della chat su messenger.
Più volte si era andati a finire a parlare della nostra voglia di prenderci ma senza mai andare oltre.
Quel mai durò fino a quando lei, presa da una botta di ormoni più forte del solito, non cominciò a mandarmi foto intime che la ritraevano mentre si sgrillettava pensandomi.
La sua figa era proprio come la immaginavo, paffuta, larga e ricoperta da un manto di pelo castano che a me, amante della ciccia e della figa nature, lo fece venire di marmo in un istante.
Un po' diffidente, io evitavo di mandarle foto del mio cazzo ma non mi potei tirare indietro davanti alla sua richiesta esplicita: "Fammi vedere quanto ce l'hai grande e duro".
Quella sua sfrontatezza mi fece andare il sangue alla testa e a quel punto non potei far altro che prendere il telefono, fare qualche foto e un breve video del mio uccello in gran tiro.
Quella serata finì con una mia gran sborrata e con un suo ditale con schizzo.
Successivamente c'incontrammo nell'intimità di un albergo a Roma ma non è delle nostre scopate che vi voglio parlare, almeno non ora.
Passato qualche tempo dallo scambio di foto, sul mio profilo facebook arrivarono delle richieste di amicizia di alcune signore che conoscevo perlopiù di vista. Lì per lì non diedi peso alla cosa, pensando fossero le solite richieste di quattro pettegole di paese che si volevano fare gli affari miei, fino a quando non notai che tra di loro, oltre al fatto di essere tutte "integerrime" mogli e mamme, c'era un fattore comune: la conoscenza con Anna.
Mi si aprì di colpo uno scenario tutto nuovo e decisi così di approfondire l'argomento. Accettai la prima richiesta di tale Enza, napoletana, trasferitasi in paese per "amore" del marito, venne poi il turno di Margherita, anch'essa sposata e proprietaria di un minimarket locale. Le conversazioni con loro erano sempre al limite del decente e s'interrompevano sempre quando ci si avvicinava all'argomento sesso. Le stronze se la tiravano, quasi per salvaguardare la loro integrità morale nota a tutti. Ma si sa come funziona... fanno tutte le pudiche fino a quando non decidono di scoparti.
La svolta arrivò quando un caro amico mi chiamò per chiedermi un incontro..
Quando Nello mi disse "Ti devo parlare di persona", capii che la cosa era seria.
Per farla breve, mi disse che Lina, la moglie, ricevette da una sua amica delle foto e un video del mio cazzo e a testimonianza di ciò che affermava, me le fece vedere. Ebbene si, era innegabile, quelle foto erano le mie ed erano quelle che mandai ad Anna su messenger.
Anna, forse per vantarsi, o non so per quale altro motivo, aveva mandato il mio uccello alle sue amiche e ora, mezza popolazione femminile del paese aveva la mia nerchia nel telefonino. La cosa, a me che sono anche un bel po' esibizionista, non dispiacque affatto, anzi, intravidi una grande opportunità.
Ecco spiegato il mistero delle richieste di amicizia su facebook. Adesso non dovevo far altro che accettare le richieste delle amiche di Anna e con molta calma, dare a ognuna di esse gli orgasmi che i loro mariti gli negavano.
Da allora, qualche "irreprensibile signora" è tornata a casa con la mia sborra in pancia e più di qualche marito distratto porta le corna orgogliosamente fabbricate da me.
E' cosa nota che la miglior forma di pubblicità sia il passa parola e il mio uccello ora passa di bocca in bocca.
La pubblicità è l'anima del commercio.
Anna ha 48 anni, casalinga sposata con un cameraman sempre fuori per lavoro e con due figli ormai più che maggiorenni. Non è la classica strafiga di cui potersi vantare con gli amici ma le sue tette e il suo culo sono assolutamente degni di nota.
Conosciuta l'estate di qualche anno fa in un locale in cui lei lavorava come stagionale, tra me e lei ci fu attrazione già dal primo momento ma a causa della sua mancanza di esperienza in fatto di tradimenti e dell'ambiente ristretto del paese, la nostra voglia era rimasta chiusa nel segreto della chat su messenger.
Più volte si era andati a finire a parlare della nostra voglia di prenderci ma senza mai andare oltre.
Quel mai durò fino a quando lei, presa da una botta di ormoni più forte del solito, non cominciò a mandarmi foto intime che la ritraevano mentre si sgrillettava pensandomi.
La sua figa era proprio come la immaginavo, paffuta, larga e ricoperta da un manto di pelo castano che a me, amante della ciccia e della figa nature, lo fece venire di marmo in un istante.
Un po' diffidente, io evitavo di mandarle foto del mio cazzo ma non mi potei tirare indietro davanti alla sua richiesta esplicita: "Fammi vedere quanto ce l'hai grande e duro".
Quella sua sfrontatezza mi fece andare il sangue alla testa e a quel punto non potei far altro che prendere il telefono, fare qualche foto e un breve video del mio uccello in gran tiro.
Quella serata finì con una mia gran sborrata e con un suo ditale con schizzo.
Successivamente c'incontrammo nell'intimità di un albergo a Roma ma non è delle nostre scopate che vi voglio parlare, almeno non ora.
Passato qualche tempo dallo scambio di foto, sul mio profilo facebook arrivarono delle richieste di amicizia di alcune signore che conoscevo perlopiù di vista. Lì per lì non diedi peso alla cosa, pensando fossero le solite richieste di quattro pettegole di paese che si volevano fare gli affari miei, fino a quando non notai che tra di loro, oltre al fatto di essere tutte "integerrime" mogli e mamme, c'era un fattore comune: la conoscenza con Anna.
Mi si aprì di colpo uno scenario tutto nuovo e decisi così di approfondire l'argomento. Accettai la prima richiesta di tale Enza, napoletana, trasferitasi in paese per "amore" del marito, venne poi il turno di Margherita, anch'essa sposata e proprietaria di un minimarket locale. Le conversazioni con loro erano sempre al limite del decente e s'interrompevano sempre quando ci si avvicinava all'argomento sesso. Le stronze se la tiravano, quasi per salvaguardare la loro integrità morale nota a tutti. Ma si sa come funziona... fanno tutte le pudiche fino a quando non decidono di scoparti.
La svolta arrivò quando un caro amico mi chiamò per chiedermi un incontro..
Quando Nello mi disse "Ti devo parlare di persona", capii che la cosa era seria.
Per farla breve, mi disse che Lina, la moglie, ricevette da una sua amica delle foto e un video del mio cazzo e a testimonianza di ciò che affermava, me le fece vedere. Ebbene si, era innegabile, quelle foto erano le mie ed erano quelle che mandai ad Anna su messenger.
Anna, forse per vantarsi, o non so per quale altro motivo, aveva mandato il mio uccello alle sue amiche e ora, mezza popolazione femminile del paese aveva la mia nerchia nel telefonino. La cosa, a me che sono anche un bel po' esibizionista, non dispiacque affatto, anzi, intravidi una grande opportunità.
Ecco spiegato il mistero delle richieste di amicizia su facebook. Adesso non dovevo far altro che accettare le richieste delle amiche di Anna e con molta calma, dare a ognuna di esse gli orgasmi che i loro mariti gli negavano.
Da allora, qualche "irreprensibile signora" è tornata a casa con la mia sborra in pancia e più di qualche marito distratto porta le corna orgogliosamente fabbricate da me.
E' cosa nota che la miglior forma di pubblicità sia il passa parola e il mio uccello ora passa di bocca in bocca.
La pubblicità è l'anima del commercio.
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